Con il termine “shunt” in medicina si intende una comunicazione diretta tra due comparti anatomicamente separati di uno stesso apparato conduttore (ad esempio apparato circolatorio o gastrointestinale) che permette il passaggio di liquido o altro materiale. Gli shunt possono essere fisiologici (cioè presenti normalmente nell’organismo sano) ma anche patologici o ancora essere il risultato di un risultato di un intervento chirurgico in cui lo shunt riveste importanza terapeutica.
Esempi di shunt fisiologici
Le anastomosi vascolari sono esempi di shunt dell’apparato circolatorio. Esempi di shunt fisiologici sono gli shunt labiali, quelli auricolari, e quelli presenti nei glomeruli renali (anastomosi sostenute da una ricca parete di cellule muscolari lisce) relativi. Per approfondire: Glomerulo renale: schema, funzione e flusso ematico renale
Esempi di shunt patologici
Un esempio di shunt patologico è lo shunt circolatorio cardiaco, malformazione cardiaca che mette in comunicazione diretta il sangue della circolazione sistemica con quello della circolazione polmonare. Il flusso anomalo mediato dallo shunt cardiaco può essere unidirezionale (da destra verso sinistra o da sinistra verso destra) o bidirezionale (mutuo scambio di liquidi tra i comparti cardiaci). Un esempio tipico di shunt cardiaco è la pervietà del dotto di Botallo, una condizione patologica congenita del cuore in cui il dotto arterioso di Botallo di un neonato non riesce a chiudersi dopo la nascita (vedi immagine in alto).
Altro esempio di shunt patologico è lo shunt porto-sistemico, che si verifica in caso di patologia cronica del fegato, come ad esempio cirrosi epatica. In condizioni normali il sangue in arrivo dall’intestino, carico di nutrienti e tossine derivati dalla digestione del cibo, viene convogliato nella vena porta e quindi nel fegato dove le tossine vengono metabolizzate, per poi passare dal fegato alla circolazione sistemica tramite la vena cava inferiore. In presenza di uno shunt porto-sistemico, il sangue passa direttamente dalla vena porta alla vena cava inferiore “scavalcando” il fegato malato con il risultato che le tossine rimangono in circolo determinando iperammoniemia ed encefalopatia epatica. Per approfondire:
- Vena porta e sistema portale: anatomia e funzioni della circolazione epatica
- Encefalopatia epatica: terapia, morte, sopravvivenza, dieta, prognosi
Altro esempio di shunt patologico è lo shunt circolatorio polmonare (o semplicemente “shunt polmonare”) consiste nel passaggio di sangue dal distretto venoso a quello
arterioso in assenza di una adeguata ossigenazione. La conseguenza
è la presenza di sangue venoso misto a quello arterioso con un deficit del contenuto totale di ossigeno (CaO2) ed una diminuzione della disponibilità di ossigeno. Le cause più comuni di shunt polmonare (presenza di aree polmonari non ventilate ma perfuse) sono la presenza di liquido a livello alveolare, l’atelectasia e l’insufficiente diffusione e gli shunt destro sinistri. Per approfondire: Differenza tra ventilazione polmonare e alveolare: spazio morto anatomico e fisiologico
Esempi di shunt chirurgici
Un esempio di shunt chirurgico è lo shunt cerebrale, un dispositivo di drenaggio che viene impiantato nel ventricolo cerebrale, formato da una valvola e due cateteri. Lo shunt cerebrale è utile per il trattamento dei pazienti affetti da idrocefalo, una patologia caratterizzata da alterazione della produzione/circolo/riassorbimento del liquido cefalorachidiano che si accumula nei ventricoli cerebrali e determina un aumento della pressione all’interno del cranio, che a sua volta si manifesta, nel neonato e nel lattante, un aumento delle dimensioni del cranio (macrocefalia). Il dispositivo serve a drenare il liquido cefalorachidiano in modo che non determini l’idrocefalo. Per approfondire: Shunt cerebrale e intervento per il drenaggio permanente
Un altro esempio di shunt creato dal medico per scopi terapeutici è lo shunt porto-sistemico intraepatico transgiugulare (o TIPS), una procedura di radiologia interventistica che consiste nella creazione di un canale artificiale all’interno del fegato per stabilire una comunicazione tra la vena porta e la vena epatica. La TIPS viene utilizzata per trattare l’ipertensione portale (spesso causata dalla cirrosi epatica) che porta a sanguinamento intestinale (varici esofagee) o l’accumulo di liquido nell’addome (ascite). In pratica è la “versione terapeutica” dello shunt porto-sistemico precedentemente visto tra gli shunt patologici.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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