La “sindrome di Lesch-Nyhan” (LNS) anche chiamata “sindrome di Nyhan“, “sindrome di Kelley-Seegmiller” o “gotta giovanile“, è una rara malattia ereditaria X-linked recessiva relativa al metabolismo delle purine con iperproduzione di acido urico (UAO), disturbi neurologici e comportamentali, causata da un difetto dell’enzima ipoxantina-guanina fosforibosiltransferasi (HGPRT). E’ la forma più grave di deficit di HGPRT.
Diffusione
La prevalenza è stimata in 1/380.000-235.000 nati vivi.
Cause e fisiopatologia
La malattia è causata da alterazione genetica relativa alla HGPRT che è l’enzima che catalizza la reazione di feedback che inibisce la sintesi delle basi puriniche (agendo su PRPP sintetasi e su amidofosforibosiltransferasi). Questo difetto comporta la mancanza di controllo lungo la via principale di sintesi causando l’accumulo di prodotti (nucleotidi purinici) e anche dei prodotti del loro catabolismo (acido urico). Esistono anche forme più lievi in cui la via di feedback non è totalmente assente, ma possiede una ridotta attività enzimatica. Questa sindrome colpisce quasi esclusivamente i bambini maschi. Si manifesta verso i due anni e presenta iperuricemia, deficit neurologico grave, tendenza all’autolesionismo e, in alcuni casi, artrite gottosa.
Trasmissione
La trasmissione è recessiva legata all’X, a tal proposito leggi anche: Ereditarietà X linked, malattie legate al cromosoma X: significato, esempi
Sintomi e segni
In genere i maschi sono affetti e le femmine portatrici eterozigoti: i maschi tendono ad essere sintomatici, mentre le femmine sono di solito asintomatiche, cioè non hanno alcun sintomo della malattia. Alla nascita i pazienti non hanno i segni clinici caratteristici. Il ritardo psicomotorio si evidenzia tra 3 e 6 mesi con ritardo nell’assunzione della posizione seduta e nel sostenere il capo, ipotonia e movimenti atetosici. I segni comuni all’esordio sono aspetto sabbioso delle urine nei pannolini o cristalluria con ostruzione delle vie urinarie. I pazienti, di base ipotonici, presentano grave distonia d’azione, che compromette l’assunzione della stazione eretta o la marcia, e movimenti involontari (coreoatetosi, ballismo) associati a quelli volontari, che aumentano con lo stress e non evidenti durante il riposo. Sono frequenti disartria, disfagia e opistotono. In seguito compaiono spasticità, ipereflexia e riflessi plantari in estensione. I pazienti di solito hanno un ritardo mentale lieve-moderato. Al momento dell’eruzione dentaria si può manifestare autolesionismo ossessivo-compulsivo (morsicatura di labbra o dita), non dovuto a riduzione della sensibilità, associato o aggravato da stress psicologico. Nei confronti di familiari o amici può essere mantenuto un comportamento aggressivo (sputare, linguaggio offensivo). L’anemia megaloblastica, spesso grave, è comune. Può essere presente anemia microcitica. La UAO provoca infiammazione, artrite gottosa o urolitiasi. Sono rare l’insufficienza o l’acidosi renale. La LNS è dovuta al deficit completo di HPRT da mutazioni nel gene HPRT1 (Xq26). La UAO è causata da un recupero insufficiente e un aumento della sintesi delle basi puriniche. Si ipotizza che l’anemia megaloblastica sia secondaria a un aumento del consumo di acido folico, ma non risponde alla sua supplementazione. La causa dei sintomi neurologici e comportamentali non è nota, anche se sono considerati la tossicità dell’eccesso di ipoxantina e le alterazioni di diversi neurotrasmettitori.
Diagnosi
La diagnosi si sospetta in presenza di ritardo psicomotorio e livelli elevati di acido urico nel sangue e nelle urine. La diagnosi è confermata dall’attività enzimatica di HPRT, non dosabile nel sangue periferico e nelle cellule (eritrociti e fibroblasti), e dall’analisi genetica molecolare.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone con paralisi cerebrale, altre cause di ritardo mentale, distonia e autolesionismo (autismo, sindrome di Tourette e di Cornelia de Lange), ritardo mentale idiopatico e turbe psichiatriche gravi.
Diagnosi prenatale
Se sonpo presenti casi in famiglia, è importante la consulenza genetica. Quando è identificata la mutazione, è possibile la diagnosi prenatale con amniocentesi o prelievo dei villi coriali.
Terapia
Il trattamento della UAO si basa sulla somministrazione di allopurinolo, sull’alcalinizzazione delle urine e sull’idratazione. È necessario regolare le dosi per evitare la calcolosi xantinica. Non è disponibile una terapia per il controllo delle disfunzioni neurologiche. La spasticità e la distonia sono trattate con benzodiazepina (diazolam, alprazolam) e con inibitori dell’acido gamma-aminobutirrico (baclofen, tizanidina). Si raccomandano la riabilitazione fisica (ad es. per la disartria e la disfagia), dispositivi per il controllo delle mani, tutori per la marcia e la presa in carico della postura per prevenire le deformità. L’automutilazione richiede restrizioni fisiche, terapie comportamentali e farmacologiche (gabapentin e carbamazepina). Il decesso può sopraggiungere per polmonite da aspirazione o complicazioni da nefrolitiasi cronica e insufficienza renale. Se trattati adeguatamente alcuni pazienti sopravvivono oltre i 40 anni, ma la maggior parte fa uso della sedie a rotelle.
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