Anidramnios: cause, sintomi, diagnosi, terapie, conseguenze, rischi per il feto e la madre

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (4)Con “anidramnios” in medicina si indica una pericolosa condizione caratterizzata da una carenza di liquido amniotico (il fluido che circonda il feto nel sacco amniotico) talmente severa che il liquido amniotico viene considerato praticamente assente. L’anidramnios è quindi condizione generalmente più grave rispetto all’oligoidramnios e mette a rischio la vita del feto e – in alcuni casi – anche della madre. L’anidramnios viene tipicamente diagnosticata mediante ecografia quando l’indice del liquido amniotico (AFI) misura meno di 1-2 cm. Il liquido amniotico è necessario per consentire il normale movimento fetale, lo sviluppo polmonare e l’ammortizzazione dalla compressione uterina. Un bassissimo livello di liquido amniotico può essere attribuito a una causa materna, fetale, placentare o idiopatica e può portare a decesso del feto. La prognosi dipende dall’eziologia, dall’età gestazionale alla diagnosi e dalla gravità della situazione, tuttavia è spesso infausta.

Etimologia

Il termine “anidramnion” deriva dall’unione del prefisso “an-” che significa “assenza“, del termine “ὕδρα” che significa “acqua, liquido” e del termine “ἀμνίον” che significa “vaso, contenitore“.

Cause e fattori di rischio

Le possibili cause e fattori di rischio di anidramnios, comprendono:

  • rottura prematura delle membrane: il liquido defluisce direttamente all’esterno attraverso ilo canale cervicale e la vagina;
  • IUGR grave: il feto concentra il sangue verso gli organi nobili e i reni vengono perfusi in misura minore, ne risulta una ridotta produzione di urina;
  • anomalie fetali: agenesia renale bilaterale, reni displastici bilaterali o ostruzioni vescicali, in cui il feto non produce urina.

Segni e sintomi di anidramnios

Possibili segni e sintomi di anidramnios, sono:

  • assenza o la ridotta quantità di movimenti fetali;
  • perdite vaginali;
  • utero di piccole dimensioni;
  • ridotto aumento di peso materno;
  • dolori addominali;
  • perdite di liquido amniotico;
  • contrazioni uterine.

Diagnosi

La diagnosi di anidramnios viene effettuata conducendo un’ecografia transaddominale dell’addome. e calcolando l’indice del liquido amniotico (AFI). L’indice del liquido amniotico o AFI (acronimo dall’inglese amniotic fluid index) è un indice che si utilizza per la valutazione quantitativa del liquido amniotico nella cavità uterina. Per misurare l’AFI si valuta verticalmente la tasca di liquido che si raccoglie in ciascuno dei quattro quadranti in cui viene idealmente suddiviso l’utero e si effettua la somma in cm. In caso di anidramnios, il valore di AFI è molto basso, intorno a 2 o 1 cm o meno.

Terapia

Non esiste terapia per l’anidramnios: il riempimento della cavità amniotica con soluzione fisiologica (amnioinfusione) è usata più per poter effettuare un approfondito esame ecografico strutturale del feto e definire la causa che non per effettuare terapia. Infatti, il liquido immesso nel giro di pochi giorni viene riassorbito, addirittura in poche ore, se la causa è la rottura del sacco amniotico. In caso di assenza di liquido amniotico, si deve ricorrere se possibile all’induzione del parto o a parto cesareo.

Mortalità

Nell’anidramnios la mortalità neonatale è dell’88%. Nei casi in cui l’anidramnios insorge molto precocemente in gravidanza, la prognosi è invariabilmente negativa: infatti basta poco liquido per un corretto sviluppo polmonare, ma se il liquido è del tutto assente nelle settimane critiche in cui si sviluppano i polmoni (intorno alle 16-26 settimane) si può verificare una condizione detta di “ipoplasia polmonare”, che comporta difficoltà respiratoria e può portare alla morte in epoca neonatale.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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