Il liquido amniotico è la sostanza circonda il feto all’interno del sacco amniotico durante la gravidanza. Serve a proteggere il feto da urti e infezioni, a garantire la giusta temperatura e favorire il corretto sviluppo fetale, nonché il nutrimento del feto. La quantità di liquido amniotico è Continua a leggere
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Anidramnios: cause, sintomi, diagnosi, terapie, conseguenze, rischi per il feto e la madre
Con “anidramnios” in medicina si indica una pericolosa condizione caratterizzata da una carenza di liquido amniotico (il fluido che circonda il feto nel sacco amniotico) talmente severa che il liquido amniotico viene considerato praticamente assente. L’anidramnios è quindi condizione generalmente più grave rispetto all’oligoidramnios e mette a rischio la vita del feto e – in alcuni casi – anche della madre. L’anidramnios viene tipicamente diagnosticata mediante ecografia quando l’indice del liquido amniotico (AFI) misura meno di 1-2 cm. Il liquido amniotico è necessario per Continua a leggere
Oligoidramnios: cause, sintomi, diagnosi, terapie, conseguenze, rischi per il feto e la madre
Con “oligoidramnios” in medicina si indica una condizione caratterizzata da una carenza di liquido amniotico, il fluido che circonda il feto nel sacco amniotico. Nella maggior parte dei casi l’oligoidramnios non compromette la gravidanza, anzi, nella tarda gravidanza una lieve riduzione del volume di liquido all’interno del sacco amniotico è una condizione “parafisiologica” (cioè quasi normale per alcuni aspetti). Quando l’oligoidramnios si sviluppa nelle fasi inziali della gravidanza, nel primo e secondo trimestre, può predisporre all’insorgenza di complicanze.Viene tipicamente diagnosticata mediante ecografia quando l’indice del liquido amniotico (AFI) misura meno di 5 cm o quando la singola tasca più profonda (SDP) del liquido amniotico misura meno di 2 cm. Il liquido amniotico è necessario per Continua a leggere
Polidramnios: cause, sintomi, diagnosi, terapie, conseguenze, rischi per il feto e la madre
Con “polidramnios” in medicina si indica una condizione in cui vi è un eccesso di liquido amniotico nel sacco amniotico durante una gravidanza. Viene tipicamente diagnosticata quando Continua a leggere
Differenza tra placenta, sacco amniotico e liquido amniotico
Placenta
La placenta umana è l’organo deputato agli scambi metabolici tra la madre e il feto, ed è costituita da una parte materna, o decidua, e da una fetale, ossia il corion. La funzione della placenta è molto importante per il feto in quanto rappresenta un potente filtro per i parassiti del sangue, ma è meno efficace contro virus, batteri e sostanze tossiche trasmissibili al feto dalla madre come il treponema della sifilide e agenti patogeni della setticemia. Nonostante ciò, al feto la madre trasmette anche i propri anticorpi (immunoglobuline) rendendolo, anche dopo la nascita, immune contro diverse malattie. Una delle funzioni più importanti della placenta è la produzione di ormoni aventi lo scopo di regolare le attività della gravidanza; uno dei primi ormoni realizzati è la gonadotropina corionica. Essa stimola inizialmente il mantenimento del corpo luteo gravidico, che a sua volta libera estrogeni e progesterone, inducendo così il processo di feedback negativo sull’ipotalamo (nessuna liberazione ipotalamica di GnRH). In seguito, la HCG agisce sulle ghiandoli surrenali (sia del feto che della madre), ove viene aumentata la secrezione di un particolare ormone steroideo, il DHEA. Quest’ultimo viene riportato con il sangue nella placenta e viene modificato in alcuni estrogeni. Le conseguenze della liberazione di progesterone e estrogeni a gravidanza in corso sono: mantenimento della decidua e differenziazione delle ghiandole mammarie da parte del primo; crescita dell’utero e delle stesse ghiandole mammarie da parte dei secondi. Inoltre, la placenta è anche responsabile della liberazione di relaxina, che ha come scopo il rilassamento dei legamenti del bacino.
Sacco amniotico
Il bimbo, dentro la pancia è circondato da diverse strutture che lo proteggono da aggressioni e gli consentono di crescere e svilupparsi al meglio. Una delle strutture più importanti che circonda il feto è il sacco amniotico ripieno del liquido omonimo, che lo avvolge per tutto il tempo in cui resterà nella pancia della mamma. Nonostante sia sottile, questo sacco trasparente si rivela davvero molto resistente e riesce a svolgere perfettamente le sue funzioni protettive. Il sacco protegge il bambino dalle infezioni esterne, attutisce gli urti, aiuta nella formazione del liquido amniotico ed impedisce che esso fuoriesca.
Liquido amniotico
Il liquido amniotico protegge il bimbo da infezioni e movimenti bruschi ma allo stesso tempo protegge la mamma dai movimenti del bambino. Nel primo trimestre della gravidanza il liquido viene prodotto dalla placenta e dalle membrane che circondano la parete uterina, ma dal secondo trimestre è formato dall’urina del bambino stesso. Non è un liquido stagnante: il bimbo lo beve, lo digerisce lo assorbe, etc.. Il liquido, inoltre, contiene le cellule della pelle del bambino che si staccano, i capelli del bebè ed anche del grasso.
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Rarissimi bimbi nati senza rompere il sacco amniotico [FOTO]
Ecco una serie di strabilianti immagini che mostrano un evento estremamente raro: la nascita di un bimbo che avviene senza rottura delle acque (rottura del sacco amniotico). L’espressione “nato con la camicia”, che nel linguaggio comune significa “essere fortunati”, deriva proprio da questo rarissimo evento.
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Bimbo nasce senza rompere il sacco amniotico: un caso ogni 80 mila [VIDEO]
In Brasile, in una clinica chiamata Santa Casa de Misericórdia a Barretos ( nello Stato di San Paolo), è nato un bimbo all’interno del sacco amniotico ancora intatto.
Questo è un evento estremamente raro anche per un medico abituato a fare migliaia di parti nella sua vita: stiamo parlando di un caso ogni 80mila nascite.
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Essendo un evento così raro i medici che hanno assistito al parto hanno ripreso la scena: nel filmato si vede il piccolo rannicchiato all’interno del suo sacco amniotico trasparente in attesa di salutare il mondo con il suo primo vagito.
Leggi anche: Sacco amniotico e liquido amniotico: cosa sono ed a che servono durante la gravidanza?
Successivamente il piccolo è stato liberato dal sacco amniotico grazie ad una piccola incisione praticata dal chirurgo. Questo evento è così raro perché il sacco amniotico di norma si rompe poco prima del parto, in quella che è generalmente indicata come “la rottura delle acque”. L’espressione “nato con la camicia”, che nel linguaggio comune significa “essere fortunati”, deriva proprio da questo rarissimo evento.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Sacco amniotico e liquido amniotico: cosa sono ed a che servono durante la gravidanza?
Il più chiaro cambiamento nel fisico di una donna durante la gravidanza è senza dubbio la pancia, che diventa mese dopo mese più grande a causa principalmente della crescita del feto al suo interno. Ma vi siete mai chieste cosa c’è nel pancione e cosa circonda il vostro bambino durante la gestazione? Il vostro bimbo, dentro la pancia è circondato da diverse strutture che lo proteggono da aggressioni e gli consentono di crescere e svilupparsi al meglio. Una delle strutture più importanti che circonda il feto è il sacco amniotico ripieno del liquido omonimo, che lo avvolge per tutto il tempo in cui resterà nella pancia della mamma. Nonostante sia sottile, questo sacco trasparente si rivela davvero molto resistente e riesce a svolgere perfettamente le sue funzioni protettive.
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Le membrane che compongono il sacco amniotico
Il sacco amniotico è composto principalmente da da acqua, sali minerali e proteine ed è il risultato della sovrapposizione di due membrane chiamate corion e amnios.
Il corion è la membrana più esterna del sacco amniotico ed ha il compito di definire la cavità extraembrionaria. Possiede i villi coriali, anch’essi indispensabili in gravidanza in quanto collegano l’organismo materno a quello del piccolo. Il corion è composto da due parti, che si distinguono tra loro nel corso del secondo mese di vita intrauterina: il corion villoso, o frondoso, nel quale i villi coriali si allungano e si ramificano, corrispondente alla zona di inserzione dell’uovo che dà luogo alla placenta ed alla membrana coriale, situata tra l’amnios internamente e la decidua esternamente, e corion liscio, o calvo, nel quale i villi coriali si atrofizzano. Il corion inoltre protegge l’embrione. I villi coriali prima citati sono i protagonisti di uno degli esami prenatali più recenti: la villocentesi che, al pari dell’amniocentesi, prevede il prelevamento di un tessuto contenente villi coriali, per sottoporli ad analisi di laboratorio. L’amnios è la seconda membrana, la più interna. All’inizio, l’amnios è a contatto con il feto ma dopo circa 5 settimane si espande a causa dell’accumulo del liquido amniotico.
A cosa serve il sacco amniotico?
Corion ed amnios insieme sono molto importanti per lo sviluppo e la protezione del feto, svolgendo diverse funzioni. Proteggono il bambino dalle infezioni esterne, attutiscono gli urti, aiutano nella formazione del liquido amniotico ed impediscono che esso fuoriesca.
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Cos’è il liquido amniotico?
Il liquido amniotico è un liquido limpido e opalescente, composto da acqua, proteine, lipidi, glicidi, sodio, potassio, calcio, ferro e altri sali minerali in cui nuota il bimbo per tutti i nove mesi di gestazione. Il liquido amniotico protegge il bimbo da infezioni e movimenti bruschi ma allo stesso tempo protegge la mamma dai movimenti del bambino. Nel primo trimestre della gravidanza il liquido viene prodotto dalla placenta e dalle membrane che circondano la parete uterina, ma dal secondo trimestre è formato dall’urina del bambino stesso. Non è un liquido stagnante: il bimbo lo beve, lo digerisce lo assorbe, etc.. Il liquido, inoltre, contiene le cellule della pelle del bambino che si staccano, i capelli del bebè ed anche del grasso. Il volume del liquido aumenta progressivamente durante la gravidanza fino a raggiungere il litro al 7° mese, per poi diminuire a 500 – 600 millilitri verso la fine della gestazione.
Cosa succede quando avviene la rottura del sacco amniotico?
Si tratta di un fenomeno del tutto naturale, probabilmente più noto sotto il termine “rottura delle acque”. Si verifica prima dell’inizio del travaglio o durante le contrazioni. In alcuni casi invece, seppur rari, la rottura non avviene e il piccolo potrebbe nascere in sacchetto integro.
Quando la rottura delle acque avviene prima del travaglio, è importante farsi accompagnare immediatamente all’ospedale in modo che i medici possano valutare se è il caso di attendere o procedere con un parto indotto. Solitamente, il sacco amniotico si rompe durante le contrazioni, quando vi è la forte spinta che, provocando una pressione interna al collo dell’utero, causa la rottura della membrana.
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