Tachipnea transitoria del neonato (sindrome del polmone umido neonatale)

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Il parto cesareo senza travaglio è un fattore di rischio

La tachipnea transitoria del neonato (anche chiamata “tachipnea transitoria neonatale” o “sindrome del polmone umido neonatale“; in inglese “transient tachypnea of the newborn“) è un disturbo respiratorio del neonato causato dal ritardato riassorbimento del liquido polmonare fetale che può portare a distress respiratorio transitorio e, nei casi più gravi, morte del neonato per insufficienza respiratoria.

Epidemiologia

L’incidenza della tachipnea transitoria del neonato è di circa 1%.

Cause

La tachipnea transitoria del neonato è causata da un ritardo nel riassorbimento del liquido polmonare fetale.

Fisiopatologia

Il ritardo nel riassorbimento del liquido polmonare è in parte determinato dall’immaturità dei canali del Na (sodio) nelle cellule epiteliali polmonari: questi canali sono responsabili dell’assorbimento del Na (e quindi dell’acqua) dagli alveoli e – se sono immaturi – possono non essere in grado di svolgere tale compito e determinare uno scarso riassorbimento del liquido polmonare del feto.

Fattori di rischio

I fattori di rischio per la tachipnea transitoria del neonato, sono:

  • nascita prematura;
  • età gestazionale uguale o minore di 28 settimane;
  • basso peso alla nascita (inferiore a 1500 grammi, cioè 1,5 kg);
  • sesso maschile;
  • neonati con depressione respiratoria e ritardata clearance del liquido polmonare fetale;
  • bassi parametri di accrescimento nei neonati (lunghezza, peso e circonferenza cranica);
  • basso indice di Apgar;
  • macrosomia;
  • asma bronchiale;
  • padre diabetico;
  • madre diabetica;
  • madre malnutrita per difetto;
  • madre con gravidanze multiple;
  • madre che abusa di alcolici e/o assume droghe;
  • ipertensione polmonare persistente;
  • neonati a termine fatti nascere con taglio cesareo elettivo senza travaglio;
  • fratelli nati prematuri e/o con tachipnea transitoria del neonato e/o con malformazioni cardiache.

Sintomi e segni

I sintomi e i segni della tachipnea transitoria del neonato, sono:

  • tachipnea (respirazione accelerata);
  • cianosi (colore bluastro della cute);
  • dispnea (difficoltà respiratoria);
  • grugniti;
  • allargamento delle pinne nasali (dilatazione delle narici);
  • retrazioni intracostali e sottocostali;
  • respirazione rumorosa.

Diagnosi

La diagnosi di tachipnea transitoria del neonato si sospetta all’esame obiettivo qualora esistano segni di distress respiratorio poco dopo la nascita. La diagnosi di certezza si raggiunge grazie ad una radiografia del torace, che mostra polmoni iperespansi con rinforzo della trama perilare, con aspetto irsuto dei margini cardiaci, periferia polmonare chiara e liquido nelle scissure polmonari. Possono anche essere eseguite emocromo, colture del sangue ed emogasanalisi (che mostra ipossiemia).

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale si pone nei confronti di altre patologie che determinano distress respiratorio neonatale, come ad esempio sindrome da aspirazione di meconio. Quest’ultima, tuttavia, tende a verificarsi in caso di parto post-termine (gestazione maggiore di 40 settimane) mentre, come abbiamo visto, la tachipnea transitoria del neonato si verifica soprattutto in caso di parto pre-termine. La diagnosi differenziale si pone anche nei confronti di polmonite, sindrome da distress respiratorio neonatale e sepsi.

Terapia

Il trattamento di una tachipnea transitoria neonatale consiste principalmente nella ossigenoterapia (somministrazione di ossigeno) con tendina, tenendo il bimbo sotto stretta osservazione. Raramente i neonati molto prematuri e/o quelli con depressione neurologica alla nascita o altri problemi respiratori (ad esempio malformazione congenita delle vie aeree sindrome da distress respiratorio) necessitano di ventilazione continua a pressione positiva. Solo nei casi più gravi occorre intubare il neonato e procedere con una ventilazione meccanica. Se i risultati iniziali sono indeterminati o vi sono segni che indicano una infezione batterica, al neonato vengono somministrati degli antibiotici (come ad esempio ampicillina e gentamicina) in attesa che arrivino i risultati colturali dal laboratorio.

Durata

Nella maggioranza dei casi, se l’intervento medico è stato rapido ed il bambino ha reagito bene all’O2 terapia, dopo pochi giorni dalla nascita (generalmente 2 – 4 giorni) la situazione respiratoria solitamente si normalizza senza lasciare alcuna sequela.

Gravità e prognosi

La prognosi della tachipnea transitoria del neonato è generalmente buona. Fattori che possono aumentare la gravità e peggiorare la prognosi, sono:

  • nascita molto prematura;
  • età gestazionale minore di 28 settimane;
  • basso peso alla nascita (inferiore a 1500 grammi, cioè 1,5 kg);
  • intervento non tempestivo del personale medico;
  • basso indice di Apgar;
  • sindrome da distress respiratorio;
  • sepsi;
  • polmonite;
  • danni al sistema nervoso;
  • complicanze endocraniche correlate all’ipossiemia, all’ipercapnia, all’ipotensione, alle oscillazioni della pressione arteriosa e alla bassa perfusione cerebrale;
  • emorragia endocranica;
  • presenza di altre malattie polmonari congenite o acquisite, ad esempio:
  • presenza di altre malattie sistemiche congenite (ad esempio malformazioni cardiache, tipicamente il dotto di Botallo pervio).

Mortalità

La tachipnea transitoria del neonato ha una mortalità di circa 1 – 2%. Se sopraggiunge una sindrome da distress respiratorio, anche con tempestivo intervento medico, la mortalità sale a circa il 9 – 10%. Il decesso avviene in genere soprattutto durante il primo periodo di somministrazione dell’ossigeno. La morte sopraggiunge a causa dell’insufficienza respiratoria acuta.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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