Effetto Kulešov: come il montaggio di un film manipola le tue emozioni

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO effetto Kulešov montaggio cinema film percezione psicologia emozioni inquadratura regiaL’effetto Kulešov (in inglese “Kulešhov effect”) è un fenomeno cognitivo del montaggio cinematografico dimostrato dal cineasta russo Lev Vladimirovič Kulešov negli anni venti del secolo scorso, che si basa sulla capacità del cinema – e del montaggio in particolare – di influenzare la percezione dello spettatore mediante la studiata associazione di immagini consecutive. L’esperimento dimostrò che lo stato d’animo che un’inquadratura trasmette allo spettatore è influenzata in maniera determinante dalle inquadrature ad essa precedenti e successive e quindi dal montaggio delle varie scene. Ricordo al lettore che il “montaggio cinematografico” è – semplificando – la fase di realizzazione di un film in cui tutte le scene girate vengono disposte una dopo l’altra in una specifica seguenza: la buona riuscita di un lungometraggio passa molto dal montaggio proprio perchè, a causa dell’effetto Kulešov, molte delle emozioni scaturite da una scena, dipendono dalla scena immediatamente precedente e successiva. Una sceneggiatura meravigliosa, un’ottima recitazione ed una incantevole fotografia, possono essere irrimediabilmente deturpate da uno scarso montaggio.

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L’esperimento di Kulešov

L’esperimento più famoso di Kulešov per dimostrare questo effetto, ha coinvolto l’editing di un primo piano del volto di un attore con un’espressione facciale neutra (senza nessuna emozione specifica). Kulešov pose degli spettatori di fronte ad un video con diversi piani di oggetti o situazioni varie, come un piatto di zuppa, una bara contenente una bambina e una donna attraente (vedi immagine in alto). Successivamente, veniva mostrato il volto dell’attore con espressione neutra. Quando questi piani venivano presentati in sequenza, gli spettatori interpretavano l’espressione facciale dell’attore secondo il contesto delle immagini che la precedevano. Ad esempio, se la sequenza del volto neutro era inserita successivamente alla sequenza raffigurante il piatto di zuppa, gli spettatori interpretavano l’espressione del volto neutro come quella di un individuo affamato; se inserita dopo la scena della bimba nella bara, lo interpretavano come individuo triste; se inserita dopo la donna attraente, lo interpretavano come individuo attratto dalla donna.

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Manipolare le emozioni di chi ci sta di fronte

Di fatto l’effetto Kulešov descrive la capacità di manipolare le emozioni di chi ci sta di fronte semplicemente alterando la disposizione con cui gli si pongono le informazioni. Ampliando tale concetto, un esempio dell’uso dell’effetto Kulešov nella vita di tutti i giorni è il seguente:

  • “Paolo è sempre stato un cattivo ragazzo, ma facci caso: negli ultimi tempi si sta comportando bene”;
  • “Paolo ultimamente si sta comportando bene, ma ricordati che è sempre stato un cattivo ragazzo”.

Nella prima frase, l’impressione che ricava lo spettatore è che Paolo sia un bravo ragazzo, mentre nella seconda è che sia cattivo: tale differente percezione si basa unicamente sulla diversa disposizione delle informazioni. L’effetto Kulešov è un bias cognitivo.

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Significato dell’esperimento

Questo esperimento ha dimostrato l’effetto Kulešov, ponendo l’accento su quanto potere abbia l’editing nel manipolare le emozioni e le interpretazioni dello spettatore, anche quando le immagini stesse non cambiano. Il contesto in cui vengono presentate le immagini è cruciale per la percezione e l’interpretazione dello spettatore e questo non vale solo per i film, ma anche per le pubblicità, i video musicali, la nostra vita di tutti i giorni. L’effetto Kulešov è stato in passato – ed è tuttora – usato da registi di tutto il mondo come strumento narrativo e stilistico per influenzare l’esperienza dello spettatore. Il maestro della suspense Alfred Hitchcock è stato uno dei più alti esponenti dell’applicazione di questo principio di manipolazione della percezione degli spettatori attraverso l’editing di immagini: molta tensione trasmessa dai suoi thriller sono infatti strettamente legati all’uso sapiente del montaggio di alcune scene cardine, basti pensare alla famosissima scena della doccia in Psycho.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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