La tromba di Eustachio (anche chiamata “tuba di Eustachio” o “tuba uditiva” o “tuba faringotimpanica“) è un condotto che collega la cavità timpanica (cassa timpanica) dell’orecchio medio al rinofaringe e di conseguenza alla cavità nasale (ed ai seni paranasali) ed alla cavità orale attraverso l’orofaringe.
Nel corpo umano sono presenti due distinte trombe di Eustachio, la destra e la sinistra, che partono rispettivamente dall’orecchio medio di destra e di sinistra, ed entrambe Continua a leggere
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Differenza tra afasia di Broca e di Wernicke
Un danno nell’area di Broca può provocare la cosiddetta afasia di Broca. I pazienti colpiti da afasia di Broca possono essere incapaci di comprendere o formulare frasi con una struttura grammaticale complessa: il loro linguaggio non è fluente ed appare disconnesso (afasia NON fluente). L’afasico non fluente ha un eloquio scarsamente produttivo; la sua produzione linguistica si limita a parole isolate o a frasi brevi (due o tre elementi) e dalla sintattica piuttosto semplice; i verbi utilizzati non sono molti e spesso non vengono nemmeno coniugati; lo stile risulta “telegrafico”; molto spesso vengono omessi dalla frase gli articoli, le preposizioni e i pronomi. La prosodia risulta anormale. In molti casi, la persona affetta da afasia non fluente si rende conto della situazione, delle sue difficoltà comunicative e si scoraggia, rinuncia all’eloquio oppure tenta di compensare il suo deficit utilizzando un linguaggio non verbale. Spesso sono presenti deficit articolatori.
Invece nei pazienti affetti dall’afasia di Wernicke (afasia fluente) il linguaggio parlato è scorrevole (fluente), ma il senso logico è mancante, come anche la comprensione del linguaggio appare compromessa. Il soggetto colpito da afasia fluente ha un eloquio che viene definito come “relativamente produttivo”, abbondante, e dispone di una prosodia (ritmo, accentazione e intonazione) relativamente nella norma; anche la produzione articolatoria risulta normale. Il linguaggio dell’afasico fluente, però, risulta a tratti piuttosto sconnesso; le frasi sono generalmente lunghe e non sono quasi mai sintatticamente corrette (si parla, infatti, di paragrammatismo); nei casi più gravi di afasia, l’eloquio non ha nessun significato particolare. Un problema di non poco conto è che, molto spesso, la persona afasica non si rende conto di questo stato di cose, soprattutto nei casi in cui vi è un grosso problema di decodificazione uditiva.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Pienezza auricolare (orecchie tappate): cause, cure, complicazioni, quando chiamare il medico
“Orecchie tappate” è il modo comune di chiamare il fenomeno della pienezza auricolare.
Cos’è la pienezza auricolare?
La pienezza auricolare è descrivibile come un senso di ostruzione o congestione che permane a seguito di sbadigli, deglutizione o altri metodi comuni messi in atto per ovviare a tale sensazione. E’ possibile sperimentare una leggera diminuzione dell’udito o una sensazione di ovattamento auricolare. La pienezza auricolare, accompagnata da sintomi correlati al raffreddore o simil-influenzali, in genere è causata dall’ostruzione della tuba di Eustachio, il condotto che collega l’orecchio alla gola e consente il drenaggio dei fluidi dall’orecchio medio. Nel caso in cui vi sia una raccolta di tali fluidi, è possibile l’insorgenza di una infezione a carico dell’orecchio medio causata da batteri o virus, caratterizzata da dolore e gonfiore. Sbalzi improvvisi e drammatici della pressione atmosferica, che si verificano generalmente in occasione di un viaggio aereo o durante una immersione subacquea, possono causare pienezza auricale o persino la rottura del timpano. Questa condizione è nota come barotrauma e insorge a seguito di differenze estreme fra la pressione interna dell’orecchio e quella esterna.
Sebbene la pienezza auricolare sia spesso dovuta alla congestione causata da un comune raffreddore risolvendosi mediante auto-trattamento, la presenza di alcuni sintomi può essere indice di una condizione più grave. Si consiglia di contattare il proprio medico o recarsi al pronto soccorso più vicino qualora i sintomi persistano per 3-4 giorni a seguito della loro insorgenza o siano accompagnati da febbre molto alta (superiore a 38,33°C), forte dolore, gonfiore e arrossamento della cute circostante l’orecchio o drenaggio (fuoriuscita) di pus dall’orecchio.
Altri sintomi legati alla pienezza auricolare
Oltre alla sensazione di pienezza, tappamento e congestione, è possibile sperimentare altri sintomi nella zona circostante l’orecchio:
- dolore o sensibilità al dolore nella zona circostante l’orecchio o nella regione ossea situata dietro il padiglione auricolare;
- prurito;
- fuoriuscita (drenaggio) di pus o altre secrezioni dall’orecchio;
- arrossamento, calore o gonfiore.
La pienezza auricolare può essere accompagnata anche da altri sintomi sistemici, tra cui:
- febbre;
- sintomi simil-influenzali (tosse, cefalea, mal di gola, febbre, stanchezza e dolori);
- malessere o letargia.
Cause delle orecchie tappate
La pienezza auricolare può essere causata da infezioni, soprattutto se accompagnata da raffreddore e sintomi simil-influenzali. La sensazione di pienezza insorge a seguito dell’ostruzione della tuba di Eustachio, che collega l’orecchio alla gola e consente il drenaggio di fluidi dall’orecchio medio. Un eventuale accumulo di fluidi può causare l’insorgenza di una infezione a carico dell’orecchio medio provocata da virus o batteri, comportando dolore e gonfiore. Anche il raffreddore da fieno e altre allergie sono cause comuni di pienezza auricolare. Come accennato ad inizio articolo, eventuali sbalzi improvvisi e drammatici della pressione atmosferica possono causare l’insorgenza di pienezza auricolare e comportare persino la rottura del timpano. Tale fenomeno è conosciuto come barotrauma (esso insorge nel caso in cui vi siano differenze estreme fra la pressione interna dell’orecchio e quella esterna).
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La pienezza auricolare può essere causata da infezioni, tra cui:
- lieve infezione cronica a carico dell’orecchio;
- raffreddore comune (infezione delle vie respiratorie di natura virale);
- influenza;
- mastoidite (infiammazione della mastoide, ovvero la prominenza dell’osso temporale dietro il padiglione auricolare);
- altre infezioni batteriche o virali;
- otite esterna (infezione a carico dell’orecchio esterno, nota come “orecchio del nuotatore”);
- otite media con effusione (infezione a carico dell’orecchio medio con gonfiore);
- infezione virale delle vie respiratorie superiori.
Altre cause di pienezza auricolare includono:
- neuroma acustico (tumore benigno del nervo che collega l’orecchio interno al cervello);
- barotrauma (effetto causato da sbalzi improvvisi o estremi della pressione atmosferica);
- accumulo di cerume;
- disfunzione della tuba di Eustachio;
- esposizione a rumori forti, come quelli emessi per esempio da un martello pneumatico, fuochi d’artificio o musica alta;
- presenza di un corpo estraneo nel condotto uditivo esterno;
- raffreddore da fieno o reazione allergica a seguito dell’esposizione ad agenti irritanti come peli di animali, polvere, cosmetici o polline.
Solitamente la pienezza auricolare insorge a seguito di un raffreddore o una influenza che causano l’ostruzione della tuba di Eustachio che può tradursi talvolta in infezione auricolare. In alcuni casi, tale pienezza può essere un sintomo di una infezione a carico dell’osso posto dietro il padiglione auricolare. Si tratta di una condizione grave o estremamente grave che necessita di una immediata valutazione medica.
Diagnosi e cura delle orecchie tappate
Per poter diagnosticare la condizione, il medico porrà al paziente domande relativamente alla sensazione di pienezza sperimentata, tra cui:
- da quanto tempo sperimenta questa pienezza auricolare?
- sta assumendo farmaci?
- ha notato la fuoriscita di pus o altre secrezioni dall’orecchio?
- ultimamente, ha trascorso molto tempo all’aperto?
- ha nuotato o effettuato immersioni subacquee?
- di recente è stato/a in aereo o svolto una qualsiasi attività che l’abbia esposta a sbalzi di altitudine o a cambiamenti improvvisi della pressione atmosferica?
- è stato/a esposto/a a rumori estremamente forti, come ad esempio in un cantiere o ad un concerto?
Oltre alla visita e all’anamnesi, il medico si servirà di vari mezzi per fare la diagnosi, come ad esempio il test dell’udito o la diagnostica per immagini (RX, TAC…). La cura verrà decisa dal medico in base alla causa scatenante a monte la pienezza auricolare.
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Potenziali complicazioni e pericolosità legate alle orecchie tappate
Di solito, la pienezza auricolare si risolve nel giro di pochi giorni. E’ comunque importante determinare la causa sottostante ed escludere l’eventuale presenza di una grave infezione. Una volta diagnosticata la causa, è fondamentale seguire il piano di cura formulato dal medico al fine di ridurre il rischio di insorgenza di potenziali complicazioni, tra cui:
- colesteatoma (tumore o ciste più comunemente nell’orecchio medio);
- mastoidite;
- meningite (processo infiammatorio che colpisce le meningi, ovvero le tre membrane che avvolgono l’encefalo e il midollo spinale);
- infezioni auricolari ricorrenti;
- difficoltà di comunicazione o a parlare;
- diffusione dell’infezione.
Orecchie tappate: quando è necessario contattare il medico
Sebbene la maggior parte delle infezioni auricolari e altre cause di pienezza auricolare si risolvano spontaneamente o mediante l’assunzione di antibiotici, alcuni sintomi richiedono una immediata attenzione medica, poiché potrebbero essere indice di una infezione ossea a carico della zona dietro il padiglione auricolare. Si consiglia di ricercare immediatamente assistenza medica in presenza di uno qualsiasi dei seguenti sintomi:
- febbre alta (superiore a 38,33°C) per un lasso di tempo pari o superiore a 48 ore;
- forte cefalea;
- forte dolore;
- sensazione pulsante o sensibilità al dolore nella zona dietro il padiglione auricolare.
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