Rinite allergica: cos’è, sintomi, gola, tosse, rimedi e terapie

MEDICINA ONLINE TOSSE SECCA GRASSA PRODUTTIVA PERSISTENTE CONTINUA CRONICA DOLORE INFLUENZA FEBBRE RAFFREDDORE NASO CHIUSO PETTO RIMEDI CURE TEMPERATURA TOSSIRE FARMACI MUCOLITICO RESPIRO DISPNEALa rinite allergia (anche chiamata “febbre da fieno allergica”) è una manifestazione allergica che colpisce le prime vie aeree, naso, gola, ma anche gli occhi, provocando sintomi simili a quelli di un comune raffreddore, come Continua a leggere

Cattivo odore dal naso e muco maleodorante: cacosmia e ozena nasale

MEDICINA ONLINE NASO ANATOMIA FOSSA NASALE CACOSMIA ODORE MUCOSA MUCO CATTIVO LARINGE LINGUA FARINGE GOLA TESTA SENI PARANASALI SINUSITE SUFFUMIGI ARIA RESPIRO POLMONI NARICI.jpgCon “cacosmia” in medicina si intende la percezione di un odore sgradevole, che può essere reale (cacosmia oggettiva) o immaginato dal paziente (cacosmia soggettiva).

Cause di cacosmia oggettiva

Nel caso di cacosmia oggettiva, lo stimolo olfattivo sgradevole è realmente presente e può essere determinato da una causa ben precisa, quasi sempre un’infezione nasale o sinusale, come in caso di alcune forme di rinite, sinusite o tonsillite, caratterizzate anche da una secrezione di muco più o meno maleodorante a seconda del grado dell’infezione. In altri casi, meno frequenti, la cacosmia oggettiva è il risultato di un tumore delle fosse nasali o può indicare la presenza di un corpo estraneo più o meno grande incastrato nelle primissime vie aeree.

Cause di cacosmia soggettiva

La cacosmia soggettiva, invece, è una sensazione “falsa”, che può verificarsi in caso di lesioni delle vie olfattive (neuriti tossiche o infettive del nervo olfattivo), durante particolari stati fisiologici (gravidanza) o in caso di patologie neurologiche, traumi o tumori cerebrali (meningiomi). In altri casi, la cacosmia soggettiva è un sintomo prodromico di alcune forme di epilessia a partenza dalla zona uncinata (crisi uncinate) o può essere di carattere allucinatorio in corso di malattie psichiatriche. In questi casi vengono percepiti odori fetidi, come di uova marce, carne bruciata o zolfo.

Cattivo odore da rinite cronica atrofica

Una delle possibile cause di cattivo odore oggettivo del naso è l’ozena nasale (anche ciamata rinite cronica atrofica), una rinite caratterizzata da una marcata e diffusa atrofia della mucosa nasale, più diffusa tra le donne a partire dalla pubertà. Il disturbo può essere primario o secondario ad altra patologia e si estende a coinvolgere anche le ghiandole, lo scheletro dei turbinati e le terminazioni nervose che si distribuiscono al naso, in alcuni casi arrivando anche in faringe.
Le cavità nasali del paziente con ozena, risultano costantemente infiammate e tendono a divenire ripiene di croste maleodoranti di colore verde scuro o francamente nere. La mucosa nasale presenta importanti alterazioni di tipo atrofico con riassorbimento dell’osso sottostante. Il paziente lamenta spesso sensazione di bruciore al naso e ostruzione nasale. I soggetti affetti da rinite cronica atrofica possono anche presentarsi con cefalea e dolori facciali molto simili a quelli tipici della sinusite cronica. I microrganismi all’interno delle cavità nasali si moltiplicano con estrema facilità e ciò produce un cattivo odore descritto come disgustoso fetore che esce dal naso. Questa caratteristica rende spesso il paziente un emarginato sociale. In alcuni casi il soggetto può avvertire distintamente questo odore disgustoso, mentre nelle fasi più avanzate del disturbo, a seguito della distruzione ed atrofizzazione degli elementi responsabili della percezione degli odori, il paziente può essere del tutto non consapevole di questo (si parla in questo caso di “anosmia misericordiosa”). La diagnosi della rinite atrofica si fonda sull’anamnesi e la visita medica con il riscontro dei classici segni e sintomi e solo in casi eccezionali si esegue una TAC dei seni paranasali.

I migliori prodotti per il benessere del naso e delle prime vie aeree

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, utilissimi per la salute della tua respirazione e possono potenzialmente migliorare gli episodi di cacosmia. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Mangi al fast food? Hai un rischio maggiore di rinite, congiuntivite, eczema e asma

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FAST FOOD JUNK FOOD CIBO SPAZZATURA DIETA DIMAGRIRE GRASSI CALORIE PANINO HAMBURGER CARNE SOTTILETTA POMODORO SESAMOIl lavoro, la velocità delle nostre giornate, lo stress… La nostra società ci spinge sempre più a fare tutto di fretta ed è comprensibile quindi il successo del cibo spazzatura consumato in locali che sembrano fatti apposta per farci consumare velocemente dei cibi ipercalorici che col tempo creano anche dipendenza e che secondo alcune ricerche ci rendono anche più stupidi.

Purtroppo, assieme ai loro genitori, anche i bambini sono diventati clienti abituali di famose catene di fast food che hanno spesso sapientemente associato ai loro menù ipercalorici gadgets ispirati ai cartoni più in voga. Sebbene siano ormai noti gli effetti che una dieta ricca di grassi possa comportare su un organismo in crescita, uno studio scientifico pone in allerta i genitori avvezzi a portare i loro figli a mangiare nei fast food.

La ricerca condotta all’Università di Auckland in Nuova Zelanda, in collaborazione con l’Università di Nottingham in Gran Bretagna e pubblicata su Thorax e British Medical Journal ha evidenziato come una dieta troppo ricca di grassi insaturi, quali quelli del ‘cibo-spazzatura’, possa comportare un aumento fino al 39 % di sintomi allergici negli adolescenti, con un peggioramento delle condizioni di quelli già affetti da queste patologie e un possibile innesco nei soggetti già predisposti e un incremento del 27% per i bambini.

Lo studio ha esaminato i dati provenienti da un campione di 319 mila individui allergici tra i 13 e i 14 anni e 181 mila bambini tra 6 e 7 anni di età, provenienti da oltre 50 Paesi. I risultati hanno messo in luce come le abitudini alimentari possano avere un ruolo chiave nell’incidenza di sintomi allergici come rinite, congiuntivite, eczema e asma. Nei soggetti abituati a consumare tre o più volte a settimana junk food si poteva riscontrare un diretto peggioramento dei sintomi. Al contrario, assumere porzioni di frutta e verdura tre o più volte a settimana consentiva una sensibile riduzione delle manifestazioni sintomatologiche.

Se allora snack, dolciumi, hamburger, patatine fritte e tutti i possibili alimenti noti anche come junk food riducono le difese immunitarie dei più piccoli, forse sarebbe il caso di iniziare a ripensare al modo in cui si mangia per evitare precoci danni alla salute. Proprio l’anno scorso a causa dell’Happy Meal, uno speciale menù per bambini del McDonald’s,   in Brasile la multinazionale si è vista infliggere una multa pari a circa 1,3 milioni di euro. Il colpo alle tasche e all’immagine di McDonald’s è stato sferrato dalla fondazione di difesa del consumatore Procon di San Paolo, che ha accusato la multinazionale di incentivare abitudini alimentari dannose alla salute dei bambini, che associano un cibo-spazzatura come quello da fast-food al piacere del gioco e del possesso di oggetti amati.

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