Il segno di Brudzinski è uno dei cosiddetti “segni meningei”, cioè un gruppo di segni usati in semeiotica neurologica per individuare eventualiprocessi patologici delle meningi. La positività di tale segno aiuta il medico a fare diagnosi di meningite. Il segno di Brudzinski è, insieme al segno di Kernig, al segno di Binda, alla rachicentesi (puntura lombare) ed all’emocromo (esame del sangue), uno dei principali metodi di diagnosi della meningite, ma è anche usato per diagnosticare altri tipi di danni alle meningi, come la presenza di neoplasie o emorragie subaracnoidee.
Ne esistono due diversi tipi:
Segno di Brudzinski di Tipo I
Detto anche “Segno della nuca”. Il paziente deve stendere supino, con le dita incrociate dietro la nuca e le gambe allineate, deve rilassare i muscoli; si flette con una mano la nuca del paziente mentre con l’altra, poggiata sul petto, si impedisce l’alzarsi del torso (col movimento risultante è come se il paziente dovesse guardarsi i genitali). Questo movimento causa lo stiramento delle meningi. Se il paziente reagirà cercando di flettere le ginocchia e/o le anche (vedi immagine in alto), il segno si dirà positivo ed indica meningite o meningismo. Se il paziente non reagirà, il segno si dirà negativo anche se ciò non esclude in modo assoluto la patologia.
Segno di Brudzinski di Tipo II
Detto anche “Riflesso controlaterale”. Dopo aver fatto stendere il paziente supino si effettua una flessione passiva di uno degli arti inferiori. Se tale flessione provoca un riflesso analogo nell’altro arto allora il segno è da considerarsi positivo.
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