Leonardo da Vinci vegetariano e l’aneddoto sugli uccelli

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma LEONARDO DA VINCI VEGETARIANO ANEDDOTO UCCELLI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari.jpgE’ impossibile sapere con certezza se il grande Leonardo da Vinci fosse o no vegetariano, ma molti e sostanziosi indizi lo lascerebbero intendere. La celebre frase del genio rinascimentale:

“verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, e anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto”

sembra dimostrare, insieme a molte altri indizi, il suo amore per la natura e gli animali, e quanto li rispettasse e tenesse in considerazione. Tra i vari indizi a sostegno della tesi di un Leonardo vegetariano, ci sarebbe anche un ricco ricettario di cucina a lui attribuito in cui sono descritti solo piatti a base di frutta e verdura, nessuno di carne. Troppo poco forse per giungere a conclusioni certe, ma abbastanza per consentirci di rimanere nel dubbio! L’unica cosa assolutamente certa è che il genio del Rinascimento era amante degli animali, come dimostrano i suoi stessi taccuini e varie testimonianze di suoi contemporanei. L’aneddoto che segue è raccontato da Giorgio Vasari (1511-1574), pittore e biografo:

Passeggiando tra le bancarelle del mercato a Firenze, un giorno Leonardo si imbatté in un venditore di uccellini, tutti, ovviamente, chiusi in gabbia. Commosso fino alle lacrime, il grande artista li comprò tutti e poi li lasciò volare via, liberi.

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Lorenzo il Magnifico: l’amore per la natura, gli animali e la prima giraffa in Italia

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma LORENZO MEDICI MAGNIFICO ANIMALI GIRAFFA  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgLorenzo di Piero de’ Medici, detto Lorenzo il Magnifico, è stato signore di Firenze dal 1469 fino alla sua morte, avvenuta nel quartiere di Careggi a Firenze l’8 aprile del 1492. Raffinato e colto, Lorenzo il Magnifico fu anche scrittore, mecenate, poeta ed umanista, oltre ovviamente ad essere uno dei più grandi uomini politici del Rinascimento. Ma le qualità del “Magnifico” non si fermano qui. Il membro più celebre della più importante famiglia fiorentina di epoca rinascimentale, si contraddistinse anche per una coscienza ambientalista allora tutt’altro che comune, che spaziava dall’innato amore per gli animali al rispetto per tutto ciò che era naturale.
Fu per questo che il Magnifico fece allestire una fattoria, Le Cascine, presso la sua villa di Poggio a Caiano (Prato), che riempì di daini bianchi, pavoni, conigli e dove fece alloggiare anche la giraffa donatagli da Mohamed ibn-Mahfuz, in qualità di ambasciatore del sultano d’Egitto al-Ashraf Qaitbay della dinastia Burji. Si ritiene che sia stata la prima giraffa vivente vista in Italia dai tempi dell’antica Roma. Una giraffa che però non ebbe fortuna: poco dopo il suo arrivo infatti, l’animale si incastrò nella stalla, si spezzò il collo e morì e non si vide in Europa un’altra giraffa per quasi 300 anni.
In questa sua proprietà il grande politico si dedicò anche ad allevamenti di bachi da seta, alla produzione di alimenti come il formaggio e il miele e addirittura alla coltivazione del riso, che a fine ‘400 era ancora in fase sperimentale.

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