La tireoglobulina è una proteina prodotta dalla tiroide che si può trovare nel sangue. La tiroide è una ghiandola che regola il metabolismo, cioè la velocità con cui l’organismo usa l’energia. È a forma di farfalla, si trova nella gola, appoggiata alla trachea, ed è composta perlopiù da follicoli, minuscole strutture sferiche che producono e conservano la tireoglobulina (Tg).
L’importante funzione di questa molecola è quella di servire da precursore dei due principali ormoni tiroidei:
- tiroxina (T4)
- triiodiotironina (T3)
che vengono prodotti a seguito dello stimolo prodotto dalla presenza del TSH.
Si ipotizza inoltre che possa svolgere un importante ruolo nella gestione dell’immagazzinamento dello iodio per tutte le esigenze dell’organismo.
La misurazione della tireoglobulina (abbreviato Tg) nel sangue è un importante test di laboratorio per verificare la salute della tiroide; l’utilità risiede nel fatto che la Tg può essere prodotta solo dalla ghiandola tiroidea (sia sana che, eventualmente, tumorale), ciò significa per esempio che a seguito della rimozione completa della tiroide l’esame può essere utilizzato per verificare se vi siano cellule tumorali residue. In presenza di tumori che producono tireoglobulina trattati con l’intervento di rimozione della ghiandola ci aspettiamo quindi di trovare livelli non più misurabili della molecola, se così non fosse il medico può decidere di trattare il paziente con radioiodio per sbarazzarsi delle ultime cellule tumorali residue.
Può inoltre essere usato come indicatore della possibile presenza di un tumore; non tutti i tipi di tumori della tiroide producono la tireoglobulina, spesso però i tipi più diffusi, cioè il carcinoma papillare e quello follicolare ben differenziati, la producono, e quindi il livello della sostanza nel sangue aumenta.
Valori Normali
I valori normali in soggetti con la tiroide che funziona normalmente e senzaanticorpi anti-tireoglobulina (TgAb) è
- 3-40 ng/ml
nei paesi con un adeguato apporto di iodio.
Nel neonati il livello può essere più alto (36-48 ng/ml) fino a 48 ore dopo la nascita.
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all’altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
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Interpretazione
- Una concentrazione elevata non è sufficiente, da sola, per diagnosticare i tumori della tiroide. Per diagnosticare un tumore serve una biopsia, cioè un esame al microscopio delle cellule colpite.
- Quando ci si tiene sotto controllo per le recidive del tumore, la variazione dei valori nel tempo è più indicativa rispetto al risultato del singolo esame.
- La presenza della tireoglobulina nel sangue in quantità minima non deve destare preoccupazione: è normale anche quando la tiroide è sana.
Se la concentrazione iniziale è molto elevata in un paziente a cui è stato diagnosticato un tumore alla tiroide, è probabile che la molecola possa essere usata come marcatore tumorale. Dopo la rimozione chirurgica della tiroide (tiroidectomia) e dopo la terapia con lo iodio radioattivo la tireoglobulina non dovrebbe essere individuabile, oppure dovrebbe essere molto bassa. Se la molecola è ancora presente dopo l’intervento, con ogni probabilità è ancora rimasto del tessuto tiroideo sano o tumorale nell’organismo, e quindi sarà necessaria un’altra terapia.
A seconda dei risultati dell’esame il medico può proseguire la terapia con una scintigrafia e/o con terapie a base di iodio radioattivo per identificare e distruggere tutto il tessuto tiroideo rimasto nell’organismo, sia esso sano o tumorale. L’esame viene poi ripetuto dopo alcune settimane o mesi per verificare che la terapia sia stata efficace.
- Se la concentrazione della tireoglobulina rimane bassa per alcune settimane o mesi dopo l’intervento e poi ricomincia ad aumentare, probabilmente c’è una recidiva del tumore.
- La diminuzione della concentrazione nei pazienti in terapia per il morbo di Graves indica che l’organismo del paziente risponde alla terapia.
- Chi soffre di gozzo, tiroidite o ipertiroidismo può avere una concentrazione della tireoglobulina più alta del normale, ma l’esame di solito non viene prescritto per queste malattie.
Valori Bassi
- Disgenesia tiroidea
- Tiroidectomia
Valori Alti
- Carcinoma tiroideo
- Gozzo
- Insufficienza epatica
- Morbo di Grave
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l’esame
È molto importante sottoporsi all’esame sempre nello stesso laboratorio per poter ottenere risultati confrontabili.
Insieme all’esame della tireoglobulina viene eseguito anche quello degli anticorpi anti-tireoglobulina. Gli anticorpi sono delle proteine prodotte dal sistema immunitario che attaccano la tireoglobulina stessa, scambiandola per un nemico esterno. Possono svilupparsi in qualsiasi momento.
Circa il 15 al 20 per cento dei pazienti affetti da cancro alla tiroide hanno anticorpi anti-tireoglobulina che circolano nel sangue. Questi anticorpi (spesso abbreviati come TgAb nei referti degli esami) purtroppo interferiscono con la misurazione della Tg, a seconda del metodo usato è possibile che l’interferenza sia in eccesso o in difetto.
La maggior parte dei laboratori clinici utilizzano oggi saggi immunometrici che riportano valori falsamente bassi di Tg quando TgAb è presente nel sangue di un paziente, valori falsamente bassi che possono causare un ritardo nell’inizio del trattamento necessario.
Quando viene richiesto l’esame
L’esame può essere usato per monitorare pazienti con tumore della tiroide, in particolare dopo la chirurgia e il trattamento con iodio radioattivo, ma molte malattie benigne della tiroide possono essere associate a livelli aumentati di tireoglobulina, quindi l’esame da solo NON è sufficiente a formulare una diagnosi. È quindi considerato un marker tumorale, ma non un marker diagnostico, ciò significa che un individuo con livelli aumentati non necessariamente ha un tumore.
L’esame non è perciò un test di screening per i pazienti asintomatici, non può essere utilizzato nella popolazione generale per determinare se un individuo abbia il cancro alla tiroide o meno.
Un aumento dei livelli di tireoglobulina può essere infatti rilevato in molte condizioni non maligne della tiroide.
Spesso viene prescritto a intervalli regolari dopo l’intervento per capire se il tumore abbia una recidiva o abbia dato origine a metastasi: di norma sono effettuati diversi prelievi in serie (dosaggi seriali), perché la variazione della tireoglobulina dà più informazioni rispetto al singolo prelievo.
Può succedere infatti che una piccola quantità di tessuto tiroideo possa essere inavvertitamente lasciata dal chirurgo e questo può essere rilevato dalla presenza di livelli misurabili di tireoglobulina nel sangue. Questo è il motivo per cui i chirurghi possono raccomandare la terapia con iodio radioattivo dopo l’intervento chirurgico, per distruggere eventuale tessuto tiroideo residuo, fino a trovare valori pari a zero.
In alcuni casi l’esame può essere richiesto se il paziente presenta i sintomi dell’ipertiroidismo, oppure se ha una massa sospetta in corrispondenza della tiroide e il medico sospetta che possa soffrire di una malattia tiroidea come il morbo di Graves o la tiroidite.
Può inoltre essere prescritto a intervalli regolari se il paziente è in terapia con farmaci anti-tiroidei (per malattie come il morbo di Graves), per capire se la terapia è efficace. In rari casi viene richiesto per capire se il paziente soffre di tiroidite subacuta o di tireotossicosi factitia (disturbo causato dall’assunzione eccessiva di ormoni tiroidei).
In rari casi può essere richiesto per i neonati che presentano sintomi connessi all’ipotiroidismo congenito.
Preparazione richiesta
Il campione di sangue viene raccolto tramite prelievo da una vena del braccio. Per l’esame non è necessaria nessuna preparazione particolare.
Altre informazioni
C’è qualcosa da fare per abbassare dei valori alti?
No, non direttamente. L’esame della tireoglobulina indica se nell’organismo è presente del tessuto tiroideo (normale o tumorale). La concentrazione non cambia se il paziente modifica il proprio stile di vita.
È possibile prevenire la comparsa degli anticorpi anti-tireoglobulina?
No, gli anticorpi possono svilupparsi in qualsiasi momento, e non si può adottare alcuna misura preventiva. Proprio per questo è importante controllarli durante gli esami di follow-up per il tumore alla tiroide.
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Lo staff di Medicina OnLine
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