
Pentaplegia
Il termine “pentaplegia” (in inglese “pentaplegia“) in medicina indica la paralisi completa dei quattro arti (entrambe le braccia ed entrambe la gambe) e del busto con contemporanea presenza di paralisi completa del diaframma e degli altri muscoli respiratori. Si dice “pentaplegico” un paziente che è affetto da pentaplegia. La paralisi degli arti, come anche quella dei muscoli respiratori, è permanente e il paziente, per sopravvivere, sarà costretto ad usare per il resto della sua vita, il ventilatore meccanico, un macchinario che gli permette di respirare. La pentaplegia è causata da lesioni alla colonna vertebrale superiori al livello della quarta vertebra cervicale (C4). Alcuni pazienti con lesioni superiori a C4, non sopravvivono e – prima della possibilità di usare respiratori meccanici – tutti i pazienti con lesioni superiori a C4 erano destinati a morte certa.
Se i muscoli respiratori funzionano in modo autonomo, si parla invece di “tetraplegia” o “quadriplegia“: il paziente tetraplegico ha una paralisi completa dei quattro arti, ma può respirare in modo autonomo, senza l’ausilio dei macchinari come invece avviene nel pentaplegico.
In aggiunta, sia nella tetraplegia che nella pentaplegia si verifica la perdita di sensibilità sia del torso che degli arti superiori ed inferiori, inoltre si perdono altre importanti funzioni corporee, come ad esempio la perdita dell’erezione del pene nel maschio. Generalmente, sia nella tetraplegia che nella pentaplegia, i movimenti di testa e collo, come anche la possibilità di parlare o deglutire, sono preservati in modo più o meno limitato, secondo il livello di coinvolgimento dei muscoli facciali, delle corde vocali e di altre strutture anatomiche, ma possono anche essere completamente assenti.
Pentaparesi
Il termine “pentaparesi” (in inglese “pentaparesi“) in medicina indica la paralisi parziale dei quattro arti e del busto con contemporanea presenza di paralisi parziale del diaframma e degli altri muscoli respiratori. Al contrario di quanto avviene nella pentaplegia, dove la paralisi è completa”, il paziente pentaparesico conserva in parte la mobilità di arti e busto e potrebbe non essere costretto ad usare per sempre il ventilatore meccanico.
Etimologia
Il termine “pentaplegia” deriva dai termini greci antichi πεντα (“penta”, che significa “cinque”) e πληγία (“plegìa”, che significa “percossa”, “colpo”).
Il termine “pentaparesi” deriva dai termini greci antichi πεντα (“penta”, che significa “cinque”) e πάρεσις (“paresis”, che significa “rilassamento”).
Cause
La causa di una tetraplegia (o di una tetraparesi) è generalmente da ricondursi ad una lesione a livello delle vertebre cervicali (C5 – C6 – C7), a sua volta determinata da nella maggioranza dei casi da traumi, come ad esempio un trauma sportivo o un incidente con un’automobile o una moto. Quando la lesione si verifica ad un livello molto alto della colonna (C1) si verifica quasi sempre la morte del paziente. Quando il trauma si verifica a livello di C2 o C3, si può verificare morte del paziente o pentalegia. Ricapitolando:
- la lesione che colpisce a livello della prima vertebra cervicale (C1) in genere provoca la morte del paziente;
- la lesione a livello di C2 o C3 può provocare morte o pentaplegia;
- la lesione a livello di C4 o C5 o C6 o C7 in genere provoca tetraplegia;
- la lesione al di sotto della prima vertebra toracica (T1) in genere provoca paraplegia (paralisi degli arti inferiori, con conservazione dei movimenti degli arti superiori).

Terapia
Attualmente non esistono terapie che possano permettere al paziente pentaplegico di tornare a muovere i quattro arti e tornare a respirare autonomamente. L’unica terapia è l’uso di un respiratore meccanico e di una carrozzina con ruote, contestualmente alla fisioterapia ed alla prevenzione di lesioni da decubito e delle infezioni.
Casi famosi
Un caso famoso di pentaplegia è quello che ha interessato l’attore Christopher Reeve (vedi foto in alto in questo articolo) famoso per aver interpretato nel corso degli anni ottanta il celebre personaggio di Superman in quattro film a partire dal primo del 1978, diretto da Richard Donner e interpretato anche da Marlon Brando e Gene Hackman. A 42 anni, il 27 maggio 1995, l’attore cadde da cavallo nel corso di una gara equestre a Charlottesville, nel parco Commonwealth a Culpeper, in Virginia e riportò un grave trauma del midollo a livello cervicale: Reeve restò vivo, ma riportò una paralisi permanente dal collo in giù, perdendo l’uso di tutti gli arti ed anche la capacità di respirare autonomamente.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine