Con testicolo ritenuto o criptorchidismo (dal greco “cripto”, nascosto) ci si riferisce ad una malformazione urologica, caratterizzata dalla mancata discesa del testicolo nel sacco scrotale. Il criptorchidismo può associarsi ad altre anomalie del tratto genito-urinario (es: ipospadia) e nel 70% dei casi riguarda il testicolo destro. Il testicolo anomalo si può trovare in un punto qualsiasi del tragitto che normalmente compie durante la vita fetale dal polo inferiore del rene allo scroto attraversando il canale inguinale. L’interruzione di questo cammino fisiologico porta ad avere il testicolo in una posizione diversa da quella normale che è quella costituita dallo scroto.
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Sede del testicolo ritenuto: differenza tra criptorchidismo vero ed ectopico
Il più delle volte il testicolo lo troviamo nel sottocutaneo della regione inguinale od in sede sottofasciale in pieno canale inguinale (criptorchidismo vero). In tali casi nello scroto esiste un solo testicolo (quello disceso normalmente) e quindi l’altro è “nascosto”. Il testicolo nascosto (testicolo criptorchide) si può classificare in base alla sua posizione nel tragitto di discesa:
- addominale alta,
- addominale bassa,
- inguinale,
- soprascrotale,
- scrotale alta.
Quando invece il testicolo si viene a trovare in un punto al di fuori del tragitto del percorso previsto per la sua “migrazione” dalla cavità addominale allo scroto, si parla di ectopia testicolare o criptorchidismo ectopico.
Inoltre il testicolo può essere:
- testicolo ectopico: testicolo disceso oltre l’anello inguinale esterno ma è posizionato all’esterno al di fuori dello scroto;
- testicolo ritenuto: il testicolo è posto a monte dell’anello inguinale esterno lungo la via di migrazione dello stesso (fino al rene).
Nel bambino il criptorchidismo va anche distinto dal “testicolo retrattile” (testicolo normalmente disceso nello scroto, ma in grado di risalire nel canale inguinale per mezzo del riflesso cremasterico e da dove può essere manualmente riportato in sede) e dal “testicolo mobile” (testicolo normalmente disceso nello scroto, che si muove facilmente dentro e fuori dal sacco scrotale per effetto della contrazione del muscolo cremastere). Vi sono poi dei casi di criptorchidismo acquisito (testicolo normalmente disceso alla nascita, che successivamente risale nel canale inguinale ad es. a seguito di un’ernia e non è più riposizionabile in sede). Ancora diverso è il caso di completa assenza di entrambi i testicoli (anorchidia) o di uno soltanto (monorchidia).
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Quanto è diffuso?
Il criptorchidismo si realizza nel 3-5% dei nati a termine e nel 9-30% dei pre-termine. In Italia, secondo queste percentuali, annualmente possiamo avere dai 10.000 ai 90.000 casi. Il criptorchidismo ha una frequenza di circa 1 bambino su 100, la sua incidenza sembra essere aumentata negli ultimi 30 anni soprattutto a causa dell’aumentata esposizione a tossici ambientali (estrogeni, pesticidi, radiazioni).
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Criptorchidismo nel neonato
Il criptorchidismo è abbastanza frequente nel neonato, ma generalmente regredisce entro il primo anno di età, con una discesa spontanea del testicolo, attraverso il canale inguinale, nel sacco scrotale senza che vi siano interventi terapeutici.
Quando preoccuparsi?
La mancata discesa del testicolo è da considerarsi patologica se non avviene entro il termine del primo anno di vita.
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Cause
Le cause di questa malformazione sono congenite per mancata formazione e/o attivazione di strutture e fattori che sovrintendono allo sviluppo del testicolo. Alla luce di recenti studi, volti alla ricerca della cause che contribuiscono alla manifestazione del criptorchidismo, è emerso che questo difetto genitale risulti notevolmente influenzato dagli ormoni. Più precisamente, si tratta di disfunzioni ormonali a livello ipotalamico ed ipofisario: l’insensibilità del testicolo alle gonadotropine (insieme di ormoni che stimolano le gonadi: FSH, LH, hCG) sembra essere la causa principale del criptorchidismo. Nonostante quanto affermato, il meccanismo che regola la responsività ormonale rimane tuttora oggetto di studio per molti autori, poiché non ci sono dimostrazioni inconfutabili. Sembra, comunque, che anche il testosterone vi sia implicato.
Inoltre il particolare peptide INSL3, fattore 3-insulino-simile(INSulin-Like factor 3,) sembra essere l’elemento imputabile alla discesa del testicolo, precisamente durante la fase embrionale: è chiaro come un’alterazione genetica di questo fattore possa considerarsi, a tutti gli effetti, una causa di criptorchidismo.
Oltre alla mutazione genetica di INSL3, anche altre patologie potrebbero considerarsi elementi causali di criptorchidismo, tra cui:
- l’ipospadia, una anomalia congenita causata dall’incompleto sviluppo dell’uretra, viene spesse volte associata al criptorchidismo;
- il micropene, la condizione in cui la lunghezza del membro risulta inferiore a 2,5 deviazioni standard rispetto alla norma. Il micropene sembra essere provocato da una carenza di gonadotropine durante lo stadio fetale;
- la retrazione del gubernaculum testis, il legamento scrotale che collega il testicolo alla regione inguinale, responsabile sia della “spinta” della gonade verso la borsa scrotale, sia del suo mantenimento all’interno della sacca;
- la sindrome della disgenesia testicolare (TDS) potrebbe causare criptorchidismo: la TDS sembra essere l’esito di anomalie embrionali e fetali, conseguenza, a sua volta, di fattori ambientali (ad esempio inquinamento).
I fattori causali responsabili del criptorchidismo acquisito sono spesso controversi; ad ogni modo, questi sembrano imputabili ad interventi chirurgici per l’ernia inguinale.
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Diagnosi
La diagnosi del criptorchidismo non risulta particolarmente complicata, tutt’alto: in particolare, nei casi di criptorchidismo monolaterale senza ipospadia (anomalo sviluppo dell’uretra), gli accertamenti di laboratorio non sono indispensabili, poiché già dal semplice esame obiettivo il medico evince il disturbo del paziente. Situazione differente si ha, invece, nelle forme bilaterali o monolaterali di criptorchidismo con ipospadia, in cui gli accertamenti diagnostici di laboratorio, considerando la possibilità di un’anorchia (assenza di entrambi i testicoli), sono pressoché imprescindibili: LH, FSH, cariogramma (rappresentazione del corredo cromosomico di una cellula/individuo) e valutazione del testosterone pre/post stimolazione con hCG (human chorionic gonadotropin).
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Complicanze
La mancata discesa del testicolo nella sacca scrotale porta ad una alterazione del funzionamento dell’organo, non solo in termini di produzione degli spermatozoi (riduzione) ma anche in termini di riproduzione cellulare con tendenza allo sviluppo di tumori maligni del testicolo. Sembra che ad influire negativamente sia la temperatura (il testicolo ritenuto ha una temperatura di 1 grado maggiore di quello in sede normale), quindi si rende necessario riposizionare il testicolo nello scroto prima della pubertà per evitare problemi di sterilità. Se invece l’intervento si effettua tardivamente le possibilità di ripresa sono minori od addirittura nulle. In tali casi si preferisce asportare il testicolo sia per evitare il rischio di neoplasie sia perché è dimostrato che il testicolo superstite talora funziona meglio in assenza di testicolo criptorchide.
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Terapie
Esistono terapie mediche (da effettuare entro il primo anno di età) e chirurgiche (se entro il primo anno di età il testicolo non è disceso nella sacca scrotale) da attuare in età pediatrica per prevenire i danni sulla fertilità e per migliorare le possibilità diagnostiche precoci di tumori testicolari.
L’iter terapeutico del criptorchidismo prevede che il testicolo venga riportato all’interno dello scroto precocemente (entro il biennio di vita) con un trattamento medico e/o chirurgico appropriato in modo da salvaguardarne la sua funzionalità e in modo da evitare che vada incontro ad una degenerazione neoplastica (circa il 12% dei tumori testicolari riscontrati in età adulta sono correlati a criptorchidia). Ogni decisione di trattamento è comunque rimandata al compimento del 12º mese di età quando è terminato il periodo in cui è ancora possibile assistere ad una discesa spontanea. La terapia medica (di tipo ormonale) deve essere eseguita entro i primi 18 mesi di vita e porta ad una risoluzione del problema nel 15-30% dei casi. Il trattamento chirurgico del criptorchidismo infantile mira a riportare il testicolo nella sacca scrotale, e viene definito con il termine Orchidopessi o Orchidopessia. Generalmente, si effettua una incisione sull’addome verso l’interno della piega inguinale. Si riposiziona il testicolo nello scroto e lo si fissa nella “borsa” tramite una seconda incisione dello scroto.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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