La proteina C reattiva (PCR) è una proteina alfaglobulina sintetizzata dal fegato e dagli adipociti, che aumenta la sua concentrazione nel sangue nella fase acuta di moltissime patologie e condizioni, come le infezioni, le infiammazioni e le operazioni chirurgiche. L’aumento in tali situazioni può essere anche centinaia di volte superiori rispetto alle condizioni normali e per questo motivo la PCR, come la VES, è un importante indice d’infiammazione ed è inoltre considerato, se elevato, un fattore di rischio cardiovascolare. Rispetto alla VES la concentrazione di PCR in una infiammazione sale molto più rapidamente e scende più rapidamente: in pratica la VES ha un andamento graduale mentre la PCR è “a picco”. La PCR si valuta tramite un semplice esame del sangue venoso.
Funzioni
La PCR viene prodotta soprattutto a livello epatico in risposta stimoli nocivi, come patogeni, traumi ed immunocomplessi, ed ha la funzione di legarsi alla parete di molti batteri, favorendone la fagocitosi e la distruzione da parte dei monociti.
Valori normali e patologici
Il valore normale della proteina C reattiva oscilla tra 0,5 mg/l e 10 mg/l, con una variabilità che dipende fortemente dall’età e dal sesso del paziente, ma con valori che mediamente non superano i 6 mg/l. In presenza di stato infiammatorio, la PCR tende a elevarsi in questo modo:
- 0,50 – 1,00 mg/100 ml: processo infiammatorio non acuto;
- 1,00 – 10,00 mg/100 ml: processo infiammatorio acuto ma lieve;
- oltre 10,00 mg/100 ml: processo infiammatorio acuto e grave/esteso.
Alterazioni non patologiche della PCR potrebbero essere correlate a:
- obesità o forte sovrappeso;
- assunzione di alcuni farmaci come anticoncezionali orali, ibuprofene, paracetamolo, statine.
Perché è utile misurarla
La proteina C reattiva viene indagata quando il medico sospetta una patologia infiammatoria acuta, come una infezione, una patologia autoimmune o una malattia infiammatoria intestinale (per l’elenco completo vai al paragrafo “Cause di PCR alta”). Una volta notato un aumento della PCR, il medico prescriverà esami di laboratorio ed eventualmente di diagnostica per immagini (come ecografia e TAC) che lo aiuteranno a raggiungere una diagnosi certa. Inoltre la PCR può essere utile al medico anche per valutare:
- la gravità di una infiammazione;
- l’andamento di una infiammazione;
- l’efficacia di una terapia antinfiammatoria;
- il processo di guarigione delle ferite chirurgiche;
- il processo di guarigione delle ustioni;
- problemi legati ad un recente trapianto d’organo;
- il rischio di patologie cardiovascolari.
Cause di PCR alta
I livelli di PCR possono aumentare a causa di varie condizioni e patologie, tra cui:
- stress psico-fisico;
- appendicite;
- infezioni;
- recenti interventi chirurgici;
- lupus eritematoso sistemico;
- linfomi;
- infarto del miocardi;
- elevato rischio di coronaropatia;
- malattia infiammatoria pelvica;
- morbo di Crohn
- rettocolite ulcerosa
- sindrome del colon irritabile;
- pancreatiti;
- pielonefriti;
- colangite;
- gotta;
- artrite reumatoide
- polimialgia reumatica;
- sepsi
- setticemia;
- tumori benigni o maligni;
- tubercolosi;
- traumi di varia natura;
- ustioni gravi;
- ascessi addominali;
- peritonite.
Cause di PCR bassa
Una PCR bassa non è generalmente indice di patologia grave. Un valore basso di PCR è utile al medico nella diagnosi differenziale, poiché potrebbe indicare che un disturbo apparentemente associato a un’infiammazione, in realtà potrebbe avere una eziologia diversa.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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