Encefalopatia di Wernicke: cause, sintomi, diagnosi e terapia

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Dieta Peso Dietologo Nutrizionista Roma Cellulite Sessuologia Sesso Ecografie Dermatologia Alcoliche Performance SportivaCon “encefalopatia di Wernicke” (anche chiamata sindrome di Wernicke) è una malattia neurodegenerativa del sistema nervoso legata a una carenza di tiamina (anche chiamata vitamina B1) che determina demenza. Tale carenza è spesso correlata all’assunzione cronica di bevande alcoliche.

Sindrome di Wernicke-Korsakoff

L’encefalopatia di Wernicke non deve essere confusa con l’afasia di Wernicke e con la sindrome di Korsakoff.
La contemporanea presenza di sindrome di Korsakoff e della encefalopatia di Wernicke è detta sindrome di Wernicke-Korsakoff. A tal proposito, per approfondire leggi:

Individui più colpiti

L’encefalopatia di Wernicke colpisce maggiormente gli uomini (raro nelle donne), specie quelli di età compresa tra i 45 e i 65 anni e con una storia di alcolismo cronico e malnutrizione, anche se la patologia può interessare qualsiasi età.

Cause

Alla base dell’encefalopatia di Wernicke c’è una carenza di tiamina (o vitamina B1). La carenza di tale vitamina è generalmente molto rara nei Paesi industrializzati quindi compare solo in particolari casi:

  • alcolismo;
  • malnutrizione per difetto con squilibri dietetici gravi ed insufficiente apporto di vitamina B1;
  • anoressia nervosa;
  • vomito ricorrente;
  • avvelenamento da mercurio;
  • patologie che riducono l’assorbimento di vitamina B1;
  • dialisi peritoneale cronica;
  • emodialisi;
  • chemioterapia;
  • iperemesi gravidica (vomito frequente in gravidanza);
  • trattamento in ri-alimentazione dopo digiuno prolungato;
  • età avanzata;
  • predisposizione genetica;
  • nei ricoveri ospedalieri in pazienti alimentati solo con soluzioni glucosate o con sacche preconfezionate a basso tenore di tiamina.

La vitamina B1 si trova soprattutto nelle carni, nei cereali, nelle uova, nei legumi secchi. E’ importante nei processi energetici, specie riguardanti i glucidi. L’abuso di alcol interferisce con l’assorbimento della vitamina e ne determina carenza.

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Sintomi e segni

L’encefalopatia di Wernicke determina principalmente una triade tipica:

  • disturbi oculari: nistagmo, paralisi dei muscoli retti laterali che determina oftalmoplegia estrinseca uni-/bilaterale;
  • disturbi cerebellari: nistagmo, marcia atassica, dismetria alle prove indice-naso;
  • disturbi encefalici: confusione, deficit dell’attenzione, agitazione, progressivo decadimento delle facoltà mentali che può giungere a tale gravità da determinare coma e morte.

Altri sintomi e segni dell’encefalopatia di Wernicke, includono:

  • nausea;
  • vomito;
  • ipotermia;
  • ipotensione arteriosa (pressione bassa);
  • scompenso cardiaco ad alta gittata con edemi (wet beriberi).

Ai sintomi della encefalopatia di Wernicke appena elencati, possono aggiungersi i sintomi della sindrome di Korsakoff, tra cui:

  • gravi disturbi della memoria (come le amnesie anterograde e le amnesie retrograde);
  • cambiamenti di personalità;
  • confabulazione (i pazienti “riempiono” i loro vuoti di memoria con produzioni fantastiche deliranti, inserite in ricordi anche reali);
  • apatia;
  • difficoltà nella concentrazione;
  • poca partecipazione durante le conversazioni;
  • ipofrontalità (con comportamenti impulsivi, generalmente non consoni alla situazione e comportamenti anche illegali);
  • confusione mentale;
  • vomito;
  • nistagmo;
  • allucinazioni;
  • diminuzione della capacità di apprendimento.

La contemporanea presenza di sindrome di Korsakoff e della encefalopatia di Wernicke è detta sindrome di Wernicke-Korsakoff.

Diagnosi

La diagnosi si basa soprattutto sull’anamnesi, venendo sospettata soprattutto in individui di mezza età con alle spalle una storia di alcolismo.

Diagnosi differenziale

In alcuni casi la patologia potrebbe essere confusa con la malattia di Alzheimer. Se il paziente è un alcolista, un ottimo strumento diagnostico per individuare l’encefalopatia di Wernicke è osservare i risultati della disintossicazione da alcol: dopo la disintossicazione, se il malato mostra miglioramenti dal punto di vista neurologico, vuol dire che soffre di una demenza temporanea determinata dall’encefalopatia di Wernicke. Se invece il paziente, dopo la disintossicazione, continua a soffrire dei sintomi, forse soffre di morbo di Alzheimer.

Trattamento

La terapia comporta ovviamente la sospensione dell’alcol (cura dell’alcolismo) e/o l’intervento su qualsiasi altro fattore a monte che abbia determinato il deficit di tiamina (ad esempio correzione della dieta, cura dell’anoressia nervosa o dell’iperemia). La riabilitazione può aiutare il paziente a recuperare, almeno in parte, i ricordi persi con l’amnesia retrograda e le complete facoltà mentali. La terapia prevede la somministrazione di tiamina, prima per via parenterale (iniezioni per via endovenosa o intramuscolo) poi per via orale, oltre alla reidratazione ed alla cura dei singoli sintomi.

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