Un farmaco viene detto “emetico” quando è capace di indurre l’emesi, cioè il vomito. Sono molti, in campo medico, i motivi che possono indurre un medico a somministrare un farmaco emetico ad un paziente, ad esempio quando quest’ultimo rischi un avvelenamento acuto provocato dalla recente assunzione orale di sostanze tossiche. Il termine “recente” è importante: se la sostanza tossica è stata assunta da molto tempo, è ormai probabilmente riuscita a superare lo sfintere piloriche che divide lo stomaco dall’intestino e quindi non può essere rimossa con efficacia da un farmaco emetico, visto che esso permette l’espulsione del contenuto dello stomaco e non dell’intestino. I farmaci emetici sono usati soprattutto quando non è possibile effettuare una lavanda gastrica o indurre il vomito in altri modi.
È possibile intossicarsi ingerendo involontariamente o volontariamente (ad esempio a scopo suicidario) sostanze chimiche (piante velenose, metanolo, liquido antigelo, determinati pesticidi, mercurio…), una dose eccessiva di farmaci (analgesici, antibiotici, antidepressivi, antistaminici, oppiacei…), di droghe, di alcolici ed esagerando col consumo di determinati alimenti, specie in caso di intolleranze alimentari ed allergie alimentari.
ATTENZIONE Se anche solo temi un caso di avvelenamento, non esitare ulteriormente a chiamare i servizi di emergenza. Se la persona avvelenata non respira, si addormenta, è agitata o soffre di convulsioni, non continuare la lettura e chiama invece immediatamente il Numero Unico per le Emergenze 112 o recati immediatamente al Pronto Soccorso più vicino. Porta con te all’ospedale il contenitore della sostanza presumibilmente velenosa che hai assunto: in questo modo i medici avranno informazioni preziose sulla sostanza tossica assunta. Se l’intossicato sei tu, non metterti alla guida di veicoli anche se credi di essere pienamente sveglio e cosciente. Non assumere farmaci emetici a meno che un medico non ti abbia indicato di prenderli.
IMPORTANTE Non stimolare mai il riflesso del vomito, a meno che non ti sia stato espressamente ordinato dal medico, ad esempio in caso di ingestione di una sostanza velenosa. Tieni conto che NON dovresti MAI indurre il vomito per NESSUN MOTIVO a meno che non ci sia una reale emergenza, ad esempio per controllare l’aumento di peso. Nella maggioranza delle emergenze indurre il vomito da soli e senza alcuna conoscenza medica, potrebbe essere pericoloso o letale o, nel migliore dei casi, inutile.
ATTENZIONE Questo è un articolo divulgativo che non vuole in alcun modo invogliare l’auto-induzione del vomito. Nessun membro dello Staff di Medicina OnLine può essere ritenuto responsabile di danni a cose o persone derivanti dalla messa in pratica dei consigli contenuti in questo articolo, alcuni dei quali potenzialmente molto pericolosi.
Vomito, anoressia nervosa e bulimia nervosa
I farmaci emetici sono purtroppo spesso usati impropriamente come pratica di eliminazione in alcune patologie del comportamento alimentare, come anoressia nervosa e bulimia, spesso in associazione con farmaci diuretici per eliminare i liquidi e con pratiche che inducono il vomito. L’uso contemporaneo e sconsiderato di farmaci emetici, farmaci diuretici e pratiche di induzione del vomito è estremamente pericoloso, perché può determinare disidratazione, ipovolemia, ipotensione arteriosa e perfino la morte del soggetto. Per approfondire, leggi anche:
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Meccanismi di azione
I farmaci emetici possono indurre il vomito con due meccanismi diversi:
- azione centrale: stimolazione diretta del centro bulbare del vomito;
- azione riflessa: lo stimolo origina dalla periferia, ed in particolare dall’irritazione delle mucose digestive.
Un emetico molto efficace è l’apomorfina che agisce direttamente sul SNC quando assunta per via parenterale (quindi NON per via orale), inducendo il vomito dopo circa 5 minuti. Anche l’ipecacuana – assunta come sciroppo – viene utilizzata come emetico ad alte dosi (a dosi più basse è solo espettorante, antidiarroica, stimolante biliare e decongestionante). Di largo uso in passato era il tartrato di antimonio e potassio (tartaro emetico).
Alternative: indurre il vomito senza farmaci
Tra le pratiche emetiche usate quando non siano disponibili alternative farmacologiche, ricordiamo:
- indurre il riflesso del vomito tramite stimolazione con un dito o un manico di cucchiaio inserito nella cavità orale, stimolando il dorso della lingua o la faringe;
- indurre il riflesso del vomito tramite la rapida ingestione di grandi quantità di acqua (4-5 bicchieri in un adulto);
- assunzione di senape (un cucchiaio mescolato con un litro d’acqua).
IMPORTANTE Il vomito non va mai indotto in caso di:
- ingestione di sostanze caustiche e/o corrosive;
- paziente non del tutto cosciente o incosciente;
- ingestione di sostanze con tensioattivi (schiumogene) o derivati del petrolio.
Alternative alla lavanda gastrica
Possibili alternative ad una lavanda gastrica, che non determinino vomito, sono:
- la somministrazione di carbone attivo (secondo alcuni addirittura migliore della lavanda gastrica), che assicura un ottimo adsorbimento di tossici e farmaci, ma non deve essere usato in caso di avvelenamento da minerale acido corrosivo od alcalino, o di litio, ferro e potassio;
- la somministrazione di purganti che accelerino il transito intestinale, riducendo l’assorbimento della sostanza tossica e facilitando la sua espulsione con le feci.
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