Cricotiroidotomia: urgenza, complicanze, procedura ed indicazioni

MEDICINA ONLINE Tracheotomy TRACHEOTOMIA TRACHEA ELETTROCARDIOGRAMMA SINUSALE INTUBAZIONE ENDOTRACHEALE TRACHEA TUBO FARMACI URGENZA EMERGENZA MASSAGGIO CARDIACO ARRESTO RESPIRAZIONE BOCCA RIANIMAZIONE.jpgCon “cricotiroidotomia” in medicina si intende una tecnica chirurgica di apertura delle vie aeree a livello della membrana cricotiroidea, nella regione anteriore del collo, utilizzato esclusivamente in situazioni di emergenza come nei casi di soffocamento o di trauma facciale. Questo intervento prevede di tagliare, con un’incisione verticale, lo spazio immediatamente sotto il pomo d’Adamo e quello al di sopra della cartilagine cricoidea e, con un’altra incisione, coinvolgere la membrana cricotiroidea (vedi immagine in alto).

Cricotiroidotomia: quando si esegue?

La cricotiroidotomia, solitamente, si mette in pratica quando un individuo non riesce più a respirare adeguatamente a causa di un’ostruzione delle vie aeree.

Cricotiroidotomia nei bambini

Nei bambini fare una tracheotomia d’urgenza è più complicato che nell’adulto, poiché la conformazione anatomica della trachea del bambino fino ai 12 anni presenta la parte alta molto più larga, per cui possono passare facilmente degli oggetti estranei, mentre a livello della cartilagine cricoide c’è un brusco restringimento che blocca un eventuale corpo estraneo; praticando una cricotirotomia, invece, il bambino si salva. Nell’adulto questo non succede vista la diversa conformazione anatomica per cui l’eventuale corpo estraneo va a bloccarsi più in basso, magari a livello di un bronco.

Come si esegue

Questa tecnica prevede che si vada a bucare la parete anteriore della laringe a livello del legamento cricotiroideo, ovvero la membrana situata nello spazio immediatamente sotto il pomo d’Adamo (cartilagine tiroidea) e la sottostante cricoide, lungo circa 1.5 cm. Tale foro permette di raggiungere l’interno della laringe al di sotto della piega vocale. Il taglio effettuato sulla superficie esterna deve essere ampliato con un’altra piccola incisione che coinvolge la membrana cricotiroidea, e ancora con un piccolo dilatatore o con il manico del bisturi stesso (tecnica Seldinger). Altra tecnica utilizzata è la DiGiacomo. Immediatamente si provvede a far penetrare l’ago cannula sottile (la misura utilizzata è solitamente la 15), il cui compito è quello di far ventilare il paziente: l’aria deve sia entrare che uscire dalle due estremità create. La durata dell’intervento va da pochissimi secondi a due minuti circa, in base alla tecnica impiegata (tecnica percutanea con ago, inserimento di microcannula o mini cricotiroidotomia, cricotiroidotomia chirurgica d’urgenza, ecc.). La natura elastica della membrana cricotiroidea contribuisce ad evitare che eventuali emorragie, peraltro rare, possano far entrare sangue nella trachea.

Cricotiroidotomia: quali sono i rischi?

Questa tecnica, specie se effettuata da personale non qualificato, comporta alcuni rischi precoci e tardivi:

  • lesioni ai grandi vasi sanguigni del collo;
  • lesioni ai nervi laringei;
  • disfonia (paralisi delle corde vocali e difficoltà a parlare);
  • spostamento della trachea;
  • arresto respiratorio;
  • infezioni del sito;
  • polmoniti;
  • edema polmonare post-ostruttivo;
  • disfagia a solidi o liquidi (difficoltà nel deglutire alimenti).

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Differenza tra tracheotomia e cricotiroidotomia

MEDICINA ONLINE Tracheotomy TRACHEOTOMIA TRACHEA ELETTROCARDIOGRAMMA SINUSALE INTUBAZIONE ENDOTRACHEALE TRACHEA TUBO FARMACI URGENZA EMERGENZA MASSAGGIO CARDIACO ARRESTO RESPIRAZIONE BOCCA RIANIMAZIONECon “tracheotomia” in campo medico si intende un intervento chirurgico caratterizzato dall’incisione chirurgica della trachea, con l’obiettivo di creare nel collo del paziente una via respiratoria alternativa a quella naturale bocca/naso.

Con “cricotiroidotomia” in medicina si intende una tecnica chirurgica di apertura delle vie aeree a livello della membrana cricotiroidea, nella regione anteriore del collo, utilizzato esclusivamente in situazioni di emergenza come nei casi di soffocamento o di trauma facciale. Questo intervento prevede di tagliare, con un’incisione verticale, lo spazio immediatamente sotto il pomo d’Adamo e quello al di sopra della cartilagine cricoidea e, con un’altra incisione, coinvolgere la membrana cricotiroidea (vedi immagine in alto).

In entrambi i casi appare chiaro che l’obiettivo è comune ed è quello di consentire la respirazione in individui, che per svariati motivi – generalmente temporanei -, non possono respirare in modo fisiologico. I due termini non sono però sinonimi ed indicano tecniche diverse, usate in patologie e condizioni differenti, pur se in alcuni casi sovrapponibili.

La tracheotomia viene praticata in varie situazioni, ad esempio:

  • di routine nei pazienti che necessitano di intubazione endotracheale per periodi, in genere, superiori ad una settimana (es. stato di coma prolungato);
  • all’inizio di interventi chirurgici alla testa e al collo che rendono impossibile l’intubazione attraverso la bocca;
  • nelle urgenze, in caso di ostruzione delle vie aeree superiori che impediscano la normale respirazione.

La cricotiroidotomia, solitamente, si mette in pratica quando un individuo non riesce più a respirare adeguatamente a causa di un’ostruzione delle vie aeree, generalmente nelle urgenze da soffocamento. Al termine dell’urgenza, sia una tracheotomia che una cricotiroidotomia possono essere rimosse, salvo nei casi di sopraggiunti motivi che le rendono indispensabili.

Rispetto alla tracheotomia, tecnica chirurgica standard in casi simili, la cricotiroidotomia risulta meno invasiva e meno diffusa. Confrontando le due tecniche si osserva:

  • esecuzione più rapida,
  • riduce la comparsa di effetti collaterali immediati ed a distanza,
  • procedura per cui occorre uno specifico allenamento,
  • può causare ipossia.

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