Impara a non preoccuparti del giudizio degli altri in quattro passi

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Imparare a non preoccuparti del giudizio degli altri: ecco come farlo in quattro passi.

Primo passo: ci sono persone che ti stanno giudicando adesso

Stanne sicuro, sta succedendo. Ci sono persone a cui non piaci, e indovina un po’? Ti stanno giudicando proprio in questo momento. Non c’è niente che tu possa fare per evitarlo. Migliorarsi, spesso non cambia le cose: ti giudicheranno comunque e forse anche di più, per invidia. Nessuno sforzo fisico o mentale può evitare che gli altri ti giudichino. Anzi, spesso è vero il contrario: più ignoriamo questi atteggiamenti, più gli altri ci rispetteranno.
I denigratori sono persone a cui non piacciamo comunque, a prescindere dal nostro comportamento, quindi, perché mai dovremmo provare a piacere a costoro a cui innanzitutto non importa niente di noi?
Bene. Stesso discorso va fatto per i Troll su Internet.
Nel mondo reale, quando qualcuno parla male di te alle tue spalle, non te ne accorgi. Ma su Internet si, e questo cambia tutto. Credono di colpire nel segno perché sanno che ne verremo a conoscenza. Tutto questo diventa un problema quando facciamo il loro gioco, lasciando che le loro parole cambino il nostro umore.
Tutto questo non ha senso, perché nel 99% dei casi, scrivono parole non per sostenere una tesi, ma unicamente per (tentare di) farci saltare i nervi.
La verità è che alla maggior parte delle persone nemmeno importa se sei vivo. Fai tua questa considerazione, perché è libertà allo stato puro. Il mondo è enorme e tu sei piccolo, dunque puoi agire come vuoi mettendo tranquillamente da parte quelli a cui non piace quello che fai.

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Secondo passo. Non hai nessun bisogno di piacere a tutti

La brutta notizia è che non piaci a tutti. La buona è che – per vivere una vita felice e ricca di soddisfazione – non ha alcun bisogno di piacere a tutti. Abituarsi a questo punto di vista, è una grande conquista. Devi capovolgere la considerazione che a molti non importa che esisti. Non è facile, ma è molto liberatorio. Se non piaci a qualcuno, non succede niente. La vita continua. Più ignori chi non ti gradisce, meglio starai.
La miglior vendetta è una vita al massimo. Giusto, questo è vero, ma non del tutto: non avrai mai una vita davvero al massimo se – nonostante tutto – pensi continuamente a chi sono i tuoi detrattori e cosa pensano. Semplicemente accettalo, e vai avanti.
Non curarsi dei detrattori è insomma un presupposto fondamentale per godersi la vita, ecco perché bisogna cominciare subito.

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Terzo passo. Focalizzati sui tuoi cari

Ok, hai interiorizzato il fatto che molte persone si accorgono appena della tua esistenza, e che quelle a cui non piaci sono una sparuta minoranza e non contano affatto. Splendido. Ora devi realizzare che devi focalizzarti con tutte le tue energie solo sui tuoi cari, e su nessun altro.
I rapporti umani sono strani. Una volta che ci uniamo ad un’ altra persona (matrimonio, convivenza, eccetera) improvvisamente cominciamo a darla per scontata e a cercare di fare colpo su estranei, ad esempio un collega. Una volta data questa seconda persona per scontata, ricominceremo, e questo è un inutile ciclo infinito. É come se preferissimo sempre affascinare chi non conosciamo, piuttosto che lavorare su chi conosciamo.
É sbagliato, perché non c’è niente di meglio che coltivare i rapporti con le persone che sono DAVVERO importanti nella nostra vita, che ci fanno ridere, rilassarci, stare bene. Focalizzati su di esse.

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Quarto passo. Sei in un periodo difficile, ma ne uscirai

Quello che ci permette di superare qualsiasi cosa è il capire che gli ostacoli non contano, e che non possono essere rimossi. Questo è vero sia che tu stia correndo una maratona, sia che tu stia cercando di raggiungere Marte.
Se elimini le cose che non sono importanti e ti focalizzi esclusivamente su quello che devi fare; se capisci che il tuo tempo è limitato e decidi di agire subito; solo così riuscirai a realizzare i tuoi sogni, i tuoi obiettivi. Diversamente, vivrai una vita a cui non sei interessato, una vita che non è la tua.
Piccola nota: hai bisogno di migliorare il tuo rapporto con la sconfitta e con l’abbattimento. Potresti trovarti proprio adesso in un luogo ostile ed in cui ti senti solo o come un perdente. Non ti preoccupare, ci siamo stati tutti. Ma bisogna capire che queste situazioni sono piuttosto comuni, e che ci si sono trovate anche le persone più felici e di successo di questo mondo. Loro sono andate avanti, e lo farai anche tu.
In definitiva si può dire che il non considerare il tuo prossimo, non consiste affatto nel semplice inaridimento dei rapporti umani da parte tua: semmai il contrario.
É piuttosto il focalizzare le tue energie nel coltivare i rapporti che sono veramente importanti per te, con grandi benefici per la tua vita affettiva; ma è anche il guadagnare un mare di tempo e di energia, che fino ad oggi hai dedicato inutilmente a preoccuparti delle opinioni di persone che nel migliore dei casi non hanno nessun interesse rispetto alla tua vita. Si può dire quindi che hai solo da guadagnare nel liberarti di queste inutili zavorre psicologiche, perché non iniziare subito?

Se credi di avere bassa autostima o la paura del giudizio degli altri ti blocca, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò ad affrontare e superare i tuoi problemi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Quello che gli altri pensano di te riflette ciò che sono loro, non chi sei tu

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma QUELLO CHE GLI ALTRI PENSANO DI TE LORO  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgGiudicare gli altri è molto facile, capire gli altri è un po’ più difficile, essere empatici è molto più complicato. Questo si ottiene generalmente solo se si sono vissute nella propria vita esperienze simili. Tuttavia, spesso affermiamo che gli altri ci capiscono, comprendono le nostre decisioni e le condividono, o almeno ci appoggiano. Quando non lo fanno, ci sentiamo male, ci sentiamo incompresi e anche respinti. Naturalmente, non è colpa nostra, tutti abbiamo bisogno che in alcune situazioni qualcuno convalidi le nostre emozioni e decisioni, è perfettamente comprensibile. Ma subordinare la nostra felicità all’accettazione degli altri o prendere decisioni basandoci sulla paura che gli altri non ci capiscano è un grosso errore. Perché ciò che gli altri pensano di te, in realtà dice molto di più di loro che della tua persona, riflette chi sono loro, non chi sei tu.
Quando qualcuno critica una persona senza essere in grado di mettersi nei suoi panni, senza mostrare un briciolo di empatia e senza cercare di capire il suo punto di vista, in realtà sta semplicemente esponendo il suo modo di essere. Con le sue parole potrebbe gridare al mondo che pensa che sei una persona cattiva, ma con il suo atteggiamento sta rivelando solo che lui è una persona insicura, con una mentalità rigida e piena di stereotipi.

Si critica ciò che non si comprende o non si vuole accettare

La verità è che dietro ad una critica distruttiva quasi sempre si nasconde l’ignoranza o la negazione. In realtà, molte persone ti criticano perché non capiscono le tue decisioni, non si sono messe nei tuoi panni, non conoscono la tua storia e non capiscono cosa ti ha spinto a prendere una determinata strada. Molte persone criticano dall’ignoranza più profonda e, soprattutto, da una postura arrogante che fa loro pensare che possiedono la verità assoluta.
In altri casi le persone criticano perché vedono riflesse in te determinate caratteristiche o desideri propri che non vogliono riconoscere. A questo proposito, lo scrittore francese Jules Renard ha dichiarato: “la nostra critica consiste nel rimproverare agli altri di non avere le qualità che crediamo di avere noi”. Ad esempio, una donna che subisce abusi da parte del suo compagno può criticare aspramente il divorzio, ribadendo così la sua posizione: ripetere a se stessa che deve continuare a sopportare questa situazione. E il lato curioso è che quanto più dura è la critica tanto più forte è la negazione alla sua base.
In pratica, a volte la critica distruttiva non è altro che un meccanismo di difesa conosciuto come “proiezione”. In questo caso, la persona proietta sugli altri tali sentimenti, desideri o impulsi che sono troppo dolorosi o che non è in grado di accettare, in modo tale che li percepisce come qualcosa di estraneo e punibile.

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Come sopravvivere alle critiche?

A nessuno piace essere criticato, soprattutto se le critiche si trasformano in veri e propri attacchi verbali. Purtroppo, non sempre possiamo evitare queste situazioni, dobbiamo imparare a convivere con esse senza che ci danneggino eccessivamente.
Come fare? Ecco alcune strategie poco comuni ma molto efficaci:

  1. Mettiti al posto di quelli che ti criticano. L’empatia è un potente antidoto alla rabbia e all’ira. Non possiamo arrabbiarci con qualcuno quando comprendiamo come si sente. Così la prossima volta che critichi qualcuno cerca di metterti al suo posto, anche se quella persona non è in grado di mettersi nei tuoi panni. Così vedrai che probabilmente si tratta di una persona miope, che non ha vissuto le tue stesse esperienze di vita o che accumula molta amarezza e risentimento. Noterai così che non vale la pena preoccuparsi per le sue parole.
  2. Accetta che il suo è solo un parere. Ciò che gli altri pensano di te è la loro realtà, non la tua. Quelle persone ti giudicano in base alle loro proprie esperienze, valori e criteri, non secondo i tuoi. Se si fossero messe nei tuoi panni e avessero percorso il tuo stesso cammino nella vita, probabilmente penserebbero in modo molto diverso. Pertanto, assumi che queste critiche sono in realtà solo opinioni, né più né meno. È possibile prenderle in considerazione, per vedere se puoi trarne vantaggio, o puoi semplicemente respingerle.
  3. Restituisci la critica con grazia. Quando si tratta di una critica distruttiva, la cosa più conveniente è di solito fingere di non sentire, perché quella persona di solito non è aperta al dialogo, se lo fosse, invece di giudicare e di attaccare avrebbe mostrato un atteggiamento più rispettoso. Ma vi sono casi in cui è necessario porre un limite alla situazione. Dopo tutto, quando si tratta di mali estremi, si deve ricorrere a soluzioni estreme. In tali casi, rispondi senza alterarti e con frasi concise che non danno luogo a repliche. Ad esempio: “non accetto che esprimi un’opinione in merito a qualcosa che non conosci” oppure “credo che non mi hai capito, e che non lo vuoi fare, quindi non accetto che mi critichi”.

Non criticare senza prima pensare
“In generale, le persone giudicano più con gli occhi che con l’intelligenza, come tutti possono vedere, ma pochi capiscono quello che vedono”, diceva Niccolò Machiavelli alcuni secoli fa. Possiamo fare nostra la frase facendo in modo che quando critichiamo la critica contenga i semi del cambiamento e sia costruttiva. Criticare solo per il piacere di farlo significa semplicemente che la nostra lingua è scollegata dal cervello.

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