Con incontinenza fecale ci si riferisce ad una condizione caratterizzata dalla la perdita del controllo dell’atto della defecazione e del contenimento dei gas intestinali, che porta alla perdita involontaria di feci e gas. Pur non essendo una grave patologia, è un disturbo altamente invalidante, che abbassa drasticamente la qualità della vita del paziente, che la vive come fortemente limitante e può portare a diminuire i rapporti sociali.
Diffusione
L’incontinenza fecale interessa circa il 2% della popolazione, tuttavia questo dato potrebbe in realtà sottostimare il problema dal momento che il paziente tende a non parlare del problema perfino col proprio medico, ritenendolo troppo imbarazzante.
Cause
L’incontinenza fecale è legata alla perdita di elasticità dei muscoli di ano e retto e/o a danni del sistema nervoso di ano e retto, componenti queste essenziali per assicurare una corretta continenza di feci e gas intestinali. L’alterazione muscolare/nervosa può essere favorita o causata direttamente o indirettamente da varie condizioni e patologie, tra cui:
- età avanzata;
- lesioni e traumi che colpiscono midollo spinale, muscoli interessati e nervi;
- patologie neurologiche progressivamente invalidanti, come sclerosi multipla e morbo di Alzheimer;
- traumi ostetrici rispondono di 60-70% dei casi di incontinenza fecale;
- interventi chirurgici generali o proctologici su colon e/o ano (incontinenza fecale iatrogena);
- prolasso rettale;
- emorroidi;
- fistole ed ascesso anale;
- scarsa igiene nella zona anale e perianale;
- rettocele;
- stipsi cronica;
- diarrea cronica;
- abuso di lassativi;
- obesità;
- intolleranze ed allergie alimentari;
- ostruzione intestinale;
- fecaloma;
- età avanzata > 40 anni;
- diabete mellito;
- sindrome del colon irritabile ;
- malattia di Crohn;
- sesso femminile: nelle donne c’è una maggiore lassità dei muscoli pelvici e addominali, complicati da eventuale gravidanza/parto;
- tumori;
- demenza;
- ritardo mentale;
- stress cronico;
- gravidanza e parto;
- rapporti sessuali anali traumatici;
- uso improprio di sex toy anali;
- malattie psichiatriche.
Incontinenza fecale e morbo di Alzheimer
Il malato di Alzheimer, nelle fasi avanzate di malattia, tende purtroppo spesso a soffrire di incontinenza urinaria e fecale, specie se anziano. Per il paziente, l’incontinenza è motivo di angoscia: può provarne umiliazione e vergogna, che si associano alla già più bassa qualità della sua vita. Anche per chi assiste (come i famigliari) il problema non è facile da gestire: può sentirsi disgustato o imbarazzato e chiedersi come riuscirà mai a farcela e ciò non deve meravigliare. In questo tipo di paziente è importante rendersi conto che l’incontinenza non è mai esclusivamente dovuta a cause fisiche, bensì può essere causata da altri problemi, come la perdita di memoria, il disorientamento, le difficoltà di comunicazione o una malattia concomitante. Di solito, seguendo con molta attenzione il malato e modificando certi aspetti della casa, si può ridurre il numero degli “incidenti” e/o limitarne le spiacevoli conseguenze. Alcuni consigli utili, sono:
- Prendere nota di quando il malato va in bagno e di ogni volta che è incontinente: se, ad esempio, ci è capitato di osservare che il malato ha più volte sofferto di incontinenza mezz’ora dopo colazione, potremo fare in modo che vada in bagno subito dopo colazione. Sarebbe anche utile riuscire a rilevare il tipo di segnali che indicano il bisogno, così da poterli interpretare in altre situazioni. Sviluppare una routine può aiutare a far sì che il malato vada in bagno a intervalli regolari, anche se non sempre è necessario. Per alcuni malati una piccola sollecitazione può essere sufficiente, mentre per altri può essere necessario accompagnarli di persona e aiutarli.
- E’ importante che il bagno sia facilmente riconoscibile, accessibile e utilizzabile: talvolta l’episodio di incontinenza si verifica infatti perché il malato non riesce a trovare il bagno in tempo, persino in casa propria. È perciò essenziale fare in modo che la toilette sia identificata con chiarezza. Dipingere la porta della toilette di un colore diverso è per alcuni di aiuto. Se la toilette è confortevole e facile da usare e l’ambiente riscaldato, il malato può essere più incline a fermarvisi per tutto il tempo necessario. Delle maniglie di sostegno e una seduta leggermente rialzata possono rendere il water più accessibile e facile da usare.
Altri consigli pratici, sono:
- mettere gli indumenti sporchi in un contenitore con coperchio sigillato per impedire il diffondersi di cattivi odori;
- assicurarsi che il malato si lavi bene dopo l’incidente;
- arieggiare gli ambienti;
- proteggere biancheria da letto, coperte e rivestimenti;
- convincere il paziente ad usare il pannolone.
Per approfondire:
- Intervento psicosociale e cognitivo nel paziente con morbo di Alzheimer
- Morbo di Alzheimer: sintomi delle fasi iniziali e tardive
- Morbo di Alzheimer: cura farmacologica
Sintomi, segni e comportamenti
Il sintomo principale dell’incontinenza fecale è la perdita involontaria di gas intestinali e feci. Si manifesta a vari livelli di gravità, da perdite modeste che si verificano in modo transitorio, fino ad una incapacità totale e cronica di controllare l’atto defecatorio. Gli episodi di perdita di feci/gas devono ripetersi più volte a distanza di poco tempo: una singola perdita di lievi quantità di feci, non associata ad altri sintomi ed in particolari condizioni (ad esempio dopo aver trattenuto a lungo la defecazione per motivi sociali), non viene generalmente considerata incontinenza fecale. Chi soffre di incontinenza fecale non riesce a controllare o rinviare l’impulso a defecare: talvolta avverte l’impulso di dover defecare ma non riesce a contenere le feci, altre volte non avverte neanche l’impulso e si accorge del problema solo dopo averle emesse. Altri sintomi, segni e comportamenti spesso associati all’incontinenza fecale, e che spesso aiutano il medico nella diagnosi del problema a monte che l’ha determinata, sono:
- dolore addominale continuo o crampiforme;
- malessere generale;
- nausea e vomito;
- incontinenza urinaria;
- flatulenza;
- gonfiore addominale;
- ulcere anali;
- prurito anale;
- diarrea;
- stipsi;
- prurito genitale;
- irritazione e infezioni della pelle, del retto e delle vie urinarie;
- stress psicologico;
- modificazione del proprio comportamento sociale per paura di una perdita di feci in luogo pubblico.
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Diagnosi
La diagnosi di incontinenza fecale viene effettuata principalmente in base a:
- anamnesi;
- esame obiettivo;
- indagini strumentali.
La diagnosi viene effettuata durante la visita proctologica, effettuata generalmente da un medico specializzato in chirurgia generale, e generalmente è sufficiente la visita. In alcuni casi il medico potrebbe anche decidere di effettuare:
- elettromiografia del pavimento pelvico;
- manometria anorettale;
- anoscopia;
- ecografia;
- risonanza magnetica (solo nei casi più complessi).
Non tutti gli esami sono sempre necessari.
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Cura
Il trattamento è subordinato alla causa a monte che ha determinato l’incontinenza fecale, all’età del paziente, alle sue condizioni generali di salute ed alla gravità della situazione. Nei casi più gravi si interviene chirurgicamente con colostomia o con idrocolonterapia.
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Prevenzione e consigli
La prevenzione dell’incontinenza fecale si ottiene facendo attenzione ad alcune condizioni che possono favorirla. Alcuni consigli utili nella maggioranza delle situazioni sono:
- seguire una alimentazione ricca di acqua e fibre;
- usare un pannolone per incontinenza urinaria e fecale;
- mantenere la zona sempre pulita ed evitare accumuli di sudore e sporcizia;
- evitare alimenti come alcolici, caffeina, spezie, cibi piccanti e affumicati che possono favorire l’infiammazione;
- fare attività fisica regolare ed adeguata al paziente;
- curare eventuali infezioni, ascessi e fistole.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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