La sonnolenza rappresenta una delle principali cause di incidenti alla guida di autoveicoli e ciò è particolarmente vero in questo periodo, quando molte persone partono per le vacanze, e per alcune categorie di lavoratori, come ad esempio i guidatori di tir. Il “colpo di sonno”, cioè l’improvviso addormentamento che si verifica mentre si guida, è talmente pericoloso che è stato definito “killer silenzioso”: colpisce quando meno te le aspetti e può avere conseguenze davvero drammatiche che includono incidenti stradali anche mortali, quindi non deve mai essere sottovalutato, per l’incolumità propria, delle altre persone presenti in auto e degli altri automobilisti.
Cause e fattori di rischio di colpo di sonno
Il colpo di sonno non è una malattia, bensì una condizione fisiologica che varia da persona a persona: il colpo di sonno può essere definito come la reazione dell’organismo del conducente a condizioni in cui si verificano stati di attività fisiologica ridotta, caratterizzati, di solito, da una diminuita temperatura corporea e da valori metabolici più bassi. Il colpo di sonno è spesso determinato e favorito da vari fattori, tra cui:
- eccessivo torpore;
- stanchezza;
- poche ore di riposo durante la notte;
- cattiva qualità del riposo durante la notte;
- jet lag;
- temperature troppo elevate all’interno dell’abitacolo;
- assunzione di bevande alcoliche e/o sostanze stupefacenti;
- eccessivo quantitativo di ore trascorse al volante;
- guidare su tragitti autostradali lunghi e rettilinei che possono avere un effetto ipnotico sul guidatore;
- guidare per troppe ore di seguito, senza pause;
- scarsità di ossigeno nell’abitacolo (tenere finestrini chiusi, specie se si è in tanti nel veicolo e se qualcuno fuma);
- sovrappeso e obesità;
- vita sedentaria;
- mangiare alimenti troppo grassi e pesanti da digerire che determinano “sonnolenza postprandiale”;
- assunzione di farmaci che inducono sonnolenza, sia come scopo principale (sonniferi) che come effetto collaterale;
- assunzione impropria di integratori alimentari che favoriscono il sonno, come melatonina e valeriana.
Il ciclico alternarsi di veglia e sonno (ritmo circadiano) è controllato da sistemi neuronali che si trovano, in modo particolare, nel tronco encefalico e nel diencefalo. Alcuni sistemi promuovono e mantengono la veglia, mentre altri promuovono e mantengono il sonno. Tuttavia, in alcune particolari situazioni, può accadere che la fase del sonno, inclusa nel ritmo circadiano, sia anticipata da alcuni fattori fisiologici endogeni o fattori esterni: per questa ragione, possiamo essere improvvisamente sorpresi da un “colpo di sonno”. Sonno e veglia sono due facce della stessa medaglia e si influenzano a vicenda. Il sonno non è fine a se stesso ma si correla con la qualità della veglia in un rapporto di reciprocità. Naturalmente, tutto questo è regolato da un processo omeostatico, secondo il quale “l’accumularsi della sonnolenza (e quindi della propensione al sonno) dipende dalla durata della veglia”: quanto più si resta svegli, tanto più forte sarà la pressione della sonnolenza. Inoltre, bisogna ricordare che il sonno è un processo biologico che segue un ritmo circadiano endogeno, il quale viene regolato dal nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo (orologio endogeno). Quest’ultimo regola anche i ritmi di altre funzioni biologiche, quali le variazioni circadiane della temperatura interna e le diverse secrezioni ormonali, coordinandoli tra loro. Inoltre, la temperatura corporea è, tra i diversi ritmi circadiani, quella che più sembra influenzare l’alternanza sonno-veglia: oscilla, infatti, nelle 24 ore con un ritmo che prevede una discesa nelle ore serali (e questo favorisce l’inizio del sonno) e una risalita che inizia nelle prime ore del mattino (e questo favorisce il successivo risveglio). Esistono poi fattori esogeni che influenzano il ritmo sonno-veglia e contribuiscono a mantenerne la circadianità: primo fra tutti l’alternanza luce-buio. Ecco il motivo per il quale si ha la tendenza a dormire nelle ore notturne e a restare svegli e attivi lungo la giornata. La comparsa del sonno è influenzata però, oltre che dagli aspetti circadiani, anche da meccanismi di regolazione omeostatica, per cui, maggiore è la durata della veglia precedente, più importante sarà la propensione al sonno. Anche la ventilazione polmonare riveste un ruolo importantissimo nell’insorgenza del colpo di sonno: la mancanza di ossigeno nell’abitacolo determina una lieve ipossia cerebrale che può favorire il sonno.
Capire quando si è a rischio di colpo di sonno
Dal momento che ad oggi non esiste ancora uno strumento in grado di prevenire efficacemente tutti i colpi di sonno, il metodo più valido per evitarlo è la consapevolezza di chi guida e la sua capacità di riconoscere i sintomi di un imminente colpi di sonno. Tali sintomi sono:
- sentirsi “distaccati” da quello che si sta facendo;
- facile distraibilità;
- incapacità a ricordare l’ultimo tratto di strada percorsa;
- difficoltà di concentrazione e di memoria;
- astenia (mancanza di forze);
- vista annebbiata;
- difficoltà nei movimenti;
- sentire braccia e gambe “pesanti”;
- sbadigli frequenti;
- ammiccare e chiudere gli occhi frequentemente ed a lungo;
- sentire le palpebre pesanti;
- automatismi gestuali;
- strofinamento frequente degli occhi e del viso.
Cosa fare mentre si sta guidando?
Se sentite di essere a rischio di colpo di sonno e sentite che potreste addormentarvi all’improvviso alla guida, non sottovalutate il problema e non sopravvalutate le vostre capacità di rimanere svegli. In questi casi l’unico consiglio veramente efficace è quello di fermarsi, magari ad un Autogrill se siete in autostrada e riposarsi dormendo oppure lasciando la guida a chi è più riposato di noi. Se proprio non potete riposarvi e non potete cedere il posto guida, alcuni consigli potrebbero essere:
- abbassare il finestrino per assicurare il ricambio di ossigeno;
- accendere il climatizzatore mettendo temperature basse (fredde) ed elevata ventilazione;
- evitare che faccia troppo caldo nell’abitacolo;
- evitare indumenti troppo caldi;
- parlare con chi viaggia con noi;
- bere un caffè espresso o al ginseng;
- ascoltare una musica che ci piace e che sia movimentata (evitando brani “tranquilli”;
- ascoltate una radio dove si parla molto e cercate di seguire i discorsi;
- fare una piccola sosta per recuperare un più elevato stato di vigilanza;
- tenere le luci accese nell’abitacolo;
- bagnare i polsi e la fronte con acqua fredda;
- pensare ad una situazione che vi ha fatto arrabbiare;
- evitate di assumere bevande come camomilla e cibi pesanti da digerire;
- evitate di assumere alcolici e droghe;
- assumere una bevanda/alimento energizzante;
- assumere un integratore eccitante come il ginseng, il guaranà o la caffeina.
Questi sono comunque palliativi e metterli in atto potrebbe darvi un (falso) senso di maggiore vigilanza e sicurezza, il che è estremamente rischioso. Ripetiamo che l’unico sistema veramente utile per prevenire il colpo di sonno è fermarsi e riposare.
Leggi anche:
- Quanti caffè posso assumere ogni giorno? E se sono iperteso o prendo
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Fumare o non fumare?
Anche se fumare una sigaretta può apparentemente svegliarvi grazie all’azione eccitante della nicotina, il risultato finale sarà una maggiore sonnolenza a causa del minore afflusso di ossigeno al cervello, anche perché se fumate durante la guida, il fumo resterà in parte nell’abitacolo. Il nostro consiglio rimane quindi quello di non fumare alla guida e – possibilmente – smettere per sempre di farlo, a tal proposito leggi: Dipendenza da nicotina: come smettere di fumare sigarette
Cosa fare prima di mettersi alla guida?
Per abbassare il rischio di colpo di sonno PRIMA di essersi messi alla guida, è utile seguire alcuni consigli:
- organizzare il viaggio di giorno e non di sera o di notte;
- dividere un viaggio lungo in più tappe corte;
- evitare di organizzare viaggi in auto, dopo aver subito il jet lag (ad esempio con viaggi aerei intercontinentali recenti);
- dormire bene le notti prima della partenza, evitando di fare tardi o di rimanere svegli tutta la notte;
- dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora nei giorni precedenti al viaggio;
- evitare “turni di notte” nella settimana prima del viaggio;
- evitare di assumere droghe, alcolici o cibi pesanti prima di mettervi alla guida.
Farmaci contro i colpi di sonno
I seguenti farmaci sono generalmente usati nella cura dell’ipersonnia e della narcolessia e potrebbero diminuire il rischio di colpo di sonno (chiedere SEMPRE al proprio medico PRIMA di assumere qualsiasi farmaco):
- destroamfetamina (ad esempio DextroStat, Adderall, Dexedrine): sono farmaci che appartengono alla classe delle amine simpaticomimetiche, che stimolano il sistema nervoso centrale. La terapia inizia con una dose di farmaco pari a 10 mg, da assumere per os, al mattino, che va aumentata progressivamente;
- metilfenidato (ad esempio Ritalin): il farmaco è un analogo delle amfetamine, utilizzato in terapia per trattare i disturbi del sonno, dell’attenzione e della concentrazione, essendo uno stimolante del sistema nervoco centrale. La terapia generalmente prevede l’assunzione di 10 mg, da assumere per via orale, 2-3 volte al giorno, 30 minuti prima della colazione e del pranzo;
- modafinil (ad esempio Provigil): agisce favorendo il rilascio di neurotrasmettitori e innalzando i livelli di istamina nell’ipotalamo. La dosce oscilla tra 150 e 250 mg, una volta al giorno al mattino;
- caffeina (ad esempio Nymusa, Peyona): è reperibile sotto forma di gocce o compresse. La dose oscilla tra 100 e 200 mg ogni 3 ore.
Colpo di sonno: responsabilità, multa e sanzioni
Per approfondire tale argomento, leggi questo articolo: Colpo di sonno alla guida: sanzioni, conseguenze, ritiro patente
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Lo Staff di Medicina OnLine
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