Ipersonnia primaria e secondaria: cause, sintomi e rimedi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma NARCOLESSIA CAUSE SINTOMI CURE FARMACI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneCon “ipersonnia” in medicina ci si riferisce ad un gruppo di disturbi del sonno anche molto diversi tra loro, caratterizzati però da un tratto distintivo comune: una eccessiva sonnolenza diurna (ESD). Il paziente ipersonniaco non riesce a rimanere vigile per tutto l’arco della giornata ed a causa di ciò può andare incontro a situazioni di sonno improvviso da cui non riesce ad esimersi: ad esempio può addormentarsi all’improvviso durante una conversazione, durante un pasto o addirittura mentre sta guidando, con evidenti rischi per la sua vita e di chi gli sta vicino. Il paziente ipersonniaco ha anche generalmente molta difficoltà a svegliarsi la mattina. Per definizione le ipersonnie di origine centrale sono affezioni croniche (disturbi che perdurano da almeno 3 mesi come criterio diagnostico) e, seppur con possibili cambiamenti della sintomatologia, persistono nel tempo.

Diffusione

La diffusione di tale disturbo è stata calcolata nel 5% della popolazione generale, altri studi non si allontanano da questa stima ponendo un range dal 4 al 6%.

Classificazione

L’ipersonnia può essere classificata in due tipologie, una prevede la suddivisione in:

  • ipersonnia ricorrente;
  • ipersonnia post-traumatica (dovuto a traumi cerebrali);
  • ipersonnia idiopatica (quando la causa che l’ha determinata rimane sconosciuta).

Un’altra classificazione è la seguente:

  • ipersonnie primarie: il disturbo stesso non permette la vigilanza durante le ore diurne;
  • ipersonnie secondarie: un disturbo o una condizione determina l’impossibilità di vigilanza diurna in modo secondario.

Ipersonnie primarie

Sono vari tipi:

  • Narcolessia: è caratterizzata da diversi sintomi peculiari come eccessiva sonnolenza diurna, necessità impellente di fare diversi pisolini durante il giorno (la loro durata è breve e danno ristoro); possono anche essere presenti cataplessia, allucinazioni ipnagogiche e paralisi nel sonno. Altra caratteristica peculiare, ricavabile solo attraverso indagini di laboratorio, è la comparsa di diversi episodi di sonno REM nei 15 minuti successivi all’addormentamento (SOREMPs).
  • Ipersonnia idiopatica: è caratterizzata da un sonno notturno di buona qualità che può avere una durata normale (meno di 10 ore per notte) o eccessivamente lunga (più di 10 ore per notte) e, a dispetto di ciò, da una eccessiva sonnolenza diurna, che si concretizza in sonnellini diurni di durata eccessivamente lunga (più di una o due ore) e non ristoratori.
  • Ipersonnia-Bulimia Sindrome di Kleine-Levin: è una condizione rara caratterizzata da attacchi ciclici di iperfagia seguiti da giorni in cui non si riesce a dormire, nel resto del tempo il sonno e le condizioni risultano normali, più frequente nei giovani.

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Ipersonnie secondarie

Sono causate da:

  • effetti collaterali di alcuni farmaci;
  • problemi nella respirazione durante il sonno come la sindrome delle apnee notturne;
  • disturbi focali del sistema nervoso centrale (come tumori cerebrali, meningite, disturbi sistemici ed abuso di sostanze).

Le ipersonnie secondarie sono così distinte:

  • Ipersonnia dovuta a disturbi medici: Ipersonnia in relazione temporale e causale con altri disturbi medici, ivi incluse le affezioni ed i traumi del sistema nervoso centrale. Tra le associazioni note ricordiamo la Malattia di Parkinson, i traumi cranici commotivi, malattie genetiche, lesioni focali del sistema nervoso centrale, malattie endocrinologiche, metaboliche e la sonnolenza residua in pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive in sonno in adeguato trattamento.
  • Ipersonnia dovuta a farmaci o sostanze: Ipersonnia in relazione temporale e causale con assunzione cronica di farmaci o sostanze con effetto sui meccanismi di regolazione del sonno e della veglia. Tra le forme previste ricordiamo quelle ascritte a farmaci con effetto sedativo (ipnotici, barbiturici, etc), ad abuso di sostanze con effetto sedativo, a sospensione di utilizzo di sostanze con effetto stimolante (e.g. anfetamine).
  • Ipersonnia associata a disturbi psichiatrici: Ipersonnia che si verifica in associazione a disturbi psichiatrici, in particolari a disturbi dell’umore (e.g. depressione, disturbo bipolare) o a disturbi da conversione o somatoformi (definita anche pseudoipersonnia).
  • Sindrome da sonno insufficiente: Ipersonnia dovuta ad una cronica restrizione del tempo di sonno nei giorni feriali e con tipica estensione del tempo di sonno nel fine settimana e/o nei periodi feriali ascrivibile ad un inadeguata corrispondenza tra l’individuale bisogno di sonno e il tempo usualmente dormito per motivi sia sociali che comportamentali.

Patologie e condizioni associate

Varie patologie e condizioni sono spesso associate all’ipersonnia, tra cui:

  • sindrome delle gambe senza riposo;
  • sindrome premestruale;
  • depressione minore e maggiore;
  • encefalite limbica paraneoplastica.

Sintomi e segni

L’ipersonnia è spesso caratterizzata da:

  • addormentamenti in luoghi o situazioni insolite;
  • difficoltà di concentrazione;
  • astenia (mancanza di forze);
  • irritazione;
  • allucinazioni visive e/o uditive;
  • perdita di memoria;
  • ansia;
  • disorientamento spaziale e/o temporale;
  • fatica mentale;
  • frequenti colpi di sonno;
  • difficoltà a svegliarsi.

Cause

L’ipersonnia può essere causata da un’eredità genetica, da un trauma cranico (nella forma post-traumatica), da diversi disordini psicologici quali la depressione e da eventi clinici come in caso di uremia e fibromialgia. L’ipersonnia può anche essere dovuta ad altri disordini come la narcolessia o la sindrome metabolica.

Diagnosi

La diagnosi usa l’anamnesi (raccolta dei dati e dei sintomi del paziente), l’esame obiettivo ed una serie di altri esami che possono comprendere esami di laboratorio (come emocromo e toracentesi) e di diagnostica per immagini (ad esempio TAC cranio).

Terapie

La terapia di una ipersonnia è subordinata alla eziologia a monte che l’ha determinata: il medico, dopo aver identificato della causa specifica, allestisce terapie specifiche anche molto diverse tra loro, come antibiotici in caso di meningite batterica o chirurgia in caso di tumore cerebrale.

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