Cancro dell’esofago: epidemiologia, età di esordio, tipologie

MEDICINA ONLINE APPARATO DIGERENTE INTESTINO DIGIUNO ILEO DUODENO STOMACO ESOFAGO FEGATO PANCREAS DIGESTIONE FECI CRASSO COLON RETTO CROHN COLITE DIARREA VOMITO DIGERIRE SANGUE CIBO MANGI tumori dell’esofago possono essere distinti in tumori benigni e in tumori maligni (cancro dell’esofago o cancro esofageo). Il cancro dell’esofago è quindi, per definizione, una neoplasia (tumore) di carattere maligno, che colpisce l’esofago. Poiché il cancro dell’esofago origina dalle cellule epiteliali, si parla più precisamente di “carcinoma dell’esofago” o “carcinoma esofageo“, espressione che significa appunto “tumore maligno originario dalle cellule epiteliali dell’esofago“. A seconda dell’epitelio di origine si hanno due tipi di carcinoma dell’esofago: il carcinoma squamocellulare (originario dalle cellule epiteliali di pavimentazione) e l’adenocarcinoma (che derivano dall’epitelio cilindrico dell’esofago di Barrett).

Epidemiologia

Il tumore all’esofageo è l’ottava neoplasia più diffusa al mondo con circa mezzo milione di nuovi casi all’anno e circa 400.000 decessi, dati in aumento negli ultimi anni (in Italia invece sembra ci sia una tendenza ad una lieve diminuzione). La letalità è circa dell’85%: ciò è causato dal fatto che il tumore esofageo è spesso asintomatico o determina sintomi aspecifici, il che ritarda la diagnosi e molti pazienti si recano dal medico quando il cancro è ormai in fase avanzata. Il tumore esofageo è più comune negli uomini rispetto alle donne, con un rapporto di 3 a 1. Circa il 70% dei tumori esofagei totali colpisce il sesso maschile. L’adenocarcinoma, in particolare, si verifica da circa 7 a 10 volte più spesso negli uomini rispetto alle donne. Il carcinoma dell’esofago ha un’incidenza superiore nei paesi asiatici (soprattutto Cina e Mongolia) e nell’Africa sud-orientale (specie Malawi e Sudafrica). In tali paesi l’incidenza supera i 15 casi per 100.000 abitanti. In Europa i paesi più interessati sono Regno Unito, Paesi Bassi e Irlanda, ma con tassi comunque molto più bassi rispetto a quelli asiatici ed africani (6 casi su 100.000 abitanti). Negli stati uniti il cancro esofageo si verifica in circa 18 mila casi ed è responsabile di quasi 16 mila decessi. In Italia il tumore dell’esofago ha un’incidenza media di 2 casi per 100.000 abitanti; è più diffuso nel Nord-Est del paese, meno nel Centro-Sud.

Età di esordio

Il tumore dell’esofago può svilupparsi a qualsiasi età, tuttavia è molto raro in età pediatrica e raro nei giovani adulti. I tassi di incidenza aumentano gradatamente a partire dai 50 anni di età, per diventare massimi tra la settima e l’ottava decade di vita.

Tipi

A seconda dell’epitelio di origine si hanno due istotipi di carcinoma esofageo:

  • carcinoma squamocellulare (o “carcinoma a cellule squamose” o “carcinoma squamoso”): è originario dalle cellule epiteliali di pavimentazione; è più frequente nel tratto superiore dell’esofago. Inizialmente si presenta come una depressione poi si sviluppa in forma vegetante. In italia rappresenta circa il 55-60% dei casi;
  • adenocarcinoma: deriva dalla trasformazione in senso neoplastico (metaplasia) delle cellule delle ghiandole deputate alla produzione di muco (epitelio cilindrico dell’esofago di Barrett) ed è più frequente nell’esofago terminale, cioè quella parte più facilmente sottoposta a reflusso gastroesofageo. In Italia rappresenta circa il 35% dei casi, anche se sembra essere in aumento.

Esistono anche tumori maligni dell’esofago, ma sono decisamente meno comuni, rappresentando – presi tutti insieme – meno del 5% dei tumori esofagei maligni totali:

  • sarcoma;
  • carcinoma primitivo a piccole cellule;
  • carcinoide;
  • melanoma maligno primitivo.

In circa il 2-3% dei casi il tumore esofageo origina dalla metastatizzazione di altre neoplasie, in particolare melanomi e cancro del seno.

La tendenza di sviluppare un istotipo piuttosto che l’altro è molto variabile in base alla nazione di riferimento. Ad esempio negli Stati Uniti storicamente il tipo squamoso è sempre stato il più diffuso, ma negli ultimi anni del XX secolo si è osservato una inversione di tendenza, con diminuzione del tipo squamocellulare ed aumento dell’incidenza dell’adenocarcinoma esofageo. In Italia il tumore esofageo è diffuso in particolare nel Nord-Est ma è in generale diminuzione soprattutto nel sesso maschile; in Italia prevale l’istotipo squamoso (circa il 55-60% tutti i tumori esofagei).

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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