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Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare
IMPORTANTE: quelli che seguono sono solo consigli generali. Contattate sempre un pediatra prima di far assumere qualsiasi farmaco a vostro figlio.
Come misurare la febbre nei bambini?
L’apparecchio migliore è il termometro elettronico digitale, poiché facile da usare, economico e con elevata affidabilità. Vanno bene anche i termometri a infrarossi, che si mettono a contatto con la pelle o sono dotati di un puntatore che permette l’uso a distanza, ma hanno un costo piuttosto elevato; sconsigliato in ogni caso il termometro a infrarossi auricolare, perché dà risultati poco affidabili se utilizzato da persone non esperte.
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Dove misurare la temperatura nei bambini?
Il posto migliore per misurare la temperatura con termometro è sotto l’ascella. Sconsigliata la misurazione sotto la lingua, perché può essere influenzata da numerosi fattori, come l’assunzione di cibi caldi o freddi, e perché richiede la collaborazione del bambino. Sconsigliata anche la misurazione rettale, perché è troppo invasiva e disagevole per il bambino, inoltre è potenzialmente dannosa perché può procurare lesioni e trasferire batteri da soggetto a soggetto se non viene pulita adeguatamente.
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Quando e come abbassare la febbre?
L’uso di farmaci antipiretici è previsto solo se la febbre si accompagna a segni di malessere generale. Dunque, le linee guida smontano la convinzione diffusa secondo la quale la febbre deve essere abbassata sempre e comunque se supera i 38,5°. E’ bene informare il pediatra e chiedere a lui consiglio se abbassare o no la febbre con farmaci. Una febbre alta non va abbassata troppo bruscamente con antipiretici, cortisonici ecc., poiché così facendo si potrebbe invece incorrere in complicazioni. Oltretutto bisogna sempre tener presente che noi o il nostro bambino possiamo essere allergici ai farmaci che si ritengono utili.
Quali farmaci usare per abbassare la febbre nei bambini?
Per i bambini, quando il malessere generale è evidente, usare paracetamolo (la famosa Tachipirina) ed ibuprofene (l’antinfiammatorio non steroideo meno gastrolesivo, commercializzato col nome di Brufen) ma non insieme e sempre facendo attenzione alla dose (pediatrica, non quella per adulti!). In caso di asma preferire sempre il paracetamolo. In caso di vomito meglio preferire l’assunzione rettale. L’Aspirina (nome commerciale dell’acido acetilsalicilico) nei pazienti pediatrici non va usato perché più gastrolesivo dell’ibuprofene e per il rischio di Sindrome di Reye (spesso associata alla somministrazione di acido acetilsalicilico).
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Meglio gocce, supposte o sciroppo?
Le Linee Guida raccomandano di somministrare sia paracetamolo sia ibuprofene in gocce o sciroppo, in quanto l’assorbimento è più costante ed è possibile maggiore precisione nel dosaggio, che deve essere sempre calcolato in base al peso corporeo e non in base all’età del bambino. Meglio evitare invece le supposte, sia perché sono sgradevoli per il bambino sia perché possono causare effetti collaterali, dal momento che si tende al sovradosaggio. Le supposte vanno utilizzate solo se, oltre alla febbre, è presente vomito o altre condizioni che impediscano l’impiego di farmaci per via orale.
Antibiotici nei bambini
Gli antibiotici non vanno mai somministrati di propria iniziativa, ma solo dietro prescrizione del pediatra, quando sospetta un’infezione batterica. Gli antibiotici infatti sono del tutto inutili nelle infezioni virali (rinite, rinofaringite, bronchite, bronchiolite), per di più usarli in modo errato può portare allo sviluppo di resistenze controproducenti.
Febbre nel neonato/lattante/bambino: cosa fare?
Se il bambino ha meno di 28 giorni di vita, il neonato febbrile deve essere portato subito in ospedale, per l’elevato rischio di patologia. Se invece si tratta di lattante, cioè bambino dalle 4 settimane compiute fino al compimento del dodicesimo mese di età, è necessario farlo visitare in giornata dal pediatra, poiché è una fascia d’età in cui il rischio di infezione batterica grave – come setticemia, polmonite, pielonefrite, meningite – è pari a circa il 10%. In ogni caso è bene rivolgersi rapidamente al pediatra se il lattante piange in maniera inconsolabile, rifiuta completamente il cibo o assume un comportamento che induce la mamma a pensare ‘non è lui’. Nelle età successive, è sempre opportuno informare il pediatra della condizione del bambino e seguire le sue istruzioni.
Sono utili spugnature e bagni tiepidi?
Le Linee Guida sconsigliano tutti i vari mezzi fisici per abbassare la febbre, come spugnature fredde, bagni tiepidi, borse del ghiaccio, esposizione a correnti fredde o frizione della cute con alcool.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Febbre alta: quando rivolgersi al medico
La febbre è un meccanismo di difesa importantissimo per il nostro corpo (a tale proposito leggi anche: Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei) e di solito non desta particolare preoccupazione essendo molto comune, tuttavia ci sono dei casi in cui è necessario l’intervento del medico, per evitare situazioni pericolose che possono mettere a repentaglio la vita, specie se riguarda bambini ed anziani. È importante allora che il paziente sappia descrivere nel dettaglio l’andamento della febbre e gli altri sintomi che l’accompagnano, in modo che il medico possa individuarne la causa e prendere così i provvedimenti necessari (la terapia da seguire).
Leggi anche: Come e quando abbassare la febbre? Farmaci e rimedi casalinghi
Chiedete l’intervento del medico se:
- la febbre supera i 40°C: è un fatto raro, spesso sintomo di avvelenamento, infezioni gravi o di un colpo di calore;
- la febbre è accompagnata da vomito continuo;
- la febbre si verifica assieme a forte dispnea improvvisa (cioè fame d’aria, senso di respirazione difficoltosa);
- la febbre si manifesta dopo una giornata trascorsa al sole o in luogo molto caldo;
- la temperatura non si abbassa dopo 48 ore o la febbre, anche se modesta, continua per diversi giorni;
- sono presenti disturbi urinari, forti dolori addominali o al torace;
- la febbre supera certi limiti (superiore ai 39°C) in alcune categorie di pazienti particolari, ad esempio donne incinte, bambini sotto i 12 anni, o chi soffre di patologie cardiache;
- la febbre (qualsiasi temperatura) colpisce i bambini di età sotto i 6 mesi oppure gli anziani.
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