MKULTRA: il progetto della CIA sul controllo della mente

MEDICINA ONLINE MKULTRA PROGETTO CIA CONTROLLO MENTE LAVAGGIO CERVELLO STORIA.jpgIl progetto MKULTRA (conosciuto anche come MK-ULTRA) si riferisce ad una serie di attività svolte dalla CIA tra gli anni cinquanta e sessanta che aveva come scopo quello di influenzare e controllare il comportamento di determinate persone (cosiddetto controllo mentale).

Il progetto non è mai stato reso ufficialmente pubblico dalla CIA, ma vi sono varie testimonianze dirette che riferiscono di esperimenti condotti da personale dell’intelligence. Tali esperimenti prevedevano la somministrazione dell’ipnosi, sieri della verità, messaggi subliminali, LSD ed altri tipi di violenze psicologiche e sessuali su cavie umane.

Si suppone che uno degli scopi del progetto fosse quello di modificare il livello di percezione della realtà di alcune persone, costringendole a compiere atti senza rendersene conto; una delle ipotesi vuole che la CIA fosse interessata alla possibilità di creare degli assassini (Hashascin) inconsapevoli.

Nel 1977, grazie alla legge sulla libertà di informazione, furono derubricati alcuni documenti che testimoniavano la partecipazione diretta della CIA al programma MKULTRA.

Il progetto fu portato all’attenzione dell’opinione pubblica per la prima volta dal Congresso degli Stati Uniti e da una commissione chiamata Rockfeller Commission. Tale commissione pubblicò un documento che recitava:

«Il direttore della CIA ha rivelato che oltre 30 tra università e altre istituzioni sono coinvolte in un programma intensivo di test che prevede l’uso di droghe su cittadini non consenzienti appartenenti a tutti i livelli sociali, alti e bassi, nativi americani e stranieri. Molti di questi test prevedono la somministrazione di LSD. Almeno una morte, quella del Dr. Olson, è attribuibile a queste attività».

Le origini

Il progetto Mk-Ultra fu ordinato dal direttore della CIA Allen Dulles il 13 aprile 1953, al fine di contrastare gli studi russi, cinesi e coreani sul cosiddetto controllo mentale (mind control), ovvero sul controllo della psiche delle persone. Questa tecnica poteva portare numerosi vantaggi per gli USA, come ad esempio la creazione di assassini inconsapevoli o il controllo di leader stranieri scomodi (come ad esempio Fidel Castro).

Nel 1964 il progetto fu rinominato MKSEARCH in quanto si stava specializzando nella creazione del cosiddetto siero della verità, sostanza che sarebbe poi stata usata per interrogare esponenti del KGB durante la guerra fredda. Dato che quasi tutti i documenti riguardanti l’MK-ULTRA sono stati distrutti dall’allora direttore della CIA Richard Helms, è praticamente impossibile poter ricostruire tutte le attività svolte nell’ambito di questo progetto.

Gli esperimenti

Gli esperimenti sugli esseri umani erano spesso praticati all’insaputa dei soggetti scelti ed avevano lo scopo di sviluppare tecniche da utilizzare durante gli interrogatori e le torture operate dall’esercito o dai servizi segreti, e possibilmente farmaci, indebolendo l’individuo e forzando confessioni attraverso il controllo mentale. Tali esperimenti prevedevano l’uso di ipnosi, onde sonore (come il sottoprogetto 54) ed elettromagnetiche (come il sottoprogetto 119), sieri della verità, messaggi subliminali, sostanze psicotrope (soprattutto LSD) e numerosi altri metodi per manipolare gli stati mentali delle persone scelte e alterare le funzioni cerebrali, comprese pratiche di deprivazione sensoriale, isolamento, elettroshock, lobotomia, abusi verbali e sessuali, così come varie forme di torture.

La stessa agenzia ha successivamente riconosciuto che quei test avevano una debole base scientifica e che gli agenti posti all’esecuzione e controllo degli esperimenti non erano ricercatori qualificati.

Le vittime erano dipendenti della CIA, personale militare, agenti governativi, prostitute, pazienti con disturbi mentali e gente comune; il tutto con lo scopo di verificare che tipo di reazione avessero queste persone sotto l’influsso di droghe e altre sostanze.

Il Dottor Sidney Gottlieb, l’ideatore di tutti gli esperimenti, era solito anche torturare le vittime aggiungendo alla normale dose di droga anche rumori molesti o costringendoli ad ascoltare frasi offensive a ciclo continuo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Si lava i capelli senza shampoo – seconda parte: ecco cosa è successo dopo sei mesi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP OCCHIALI DA SOLE COLORATIRicordate l’esperimento delle due ragazze statunitensi, Margaret Badore e Katherine Martinko, che hanno fatto la prova di lavarsi i capelli solo con acqua e bicarbonato per venti giorni?

Ne ho scritto in questo articolo: Si lava i capelli senza shampoo per venti giorni: il risultato è incredibile

L’esperimento è continuato per sei mesi, ecco quello che dice Katherine Martinko sul suo blog a tale proposito.

Il mio esperimento di lavarmi i capelli solo con acqua, bicarbonato e aceto doveva durare solo un mese, ma ora non riesco a smettere. Sono passati sei mesi da quando ho smesso di usare shampoo. Tutto è iniziato come un breve esperimento quando il mio editore mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto provare il metodo “senza shampoo” solo per un mese. Ho accettato insieme a Margaret Badore, e mi sono tuffata a capofitto nel mondo della cura dei capelli estremamente alternativa. I risultati sono stati molto buoni e, mentre Margaret ha smesso dopo il primo mese, io ho continuato a ‘lavare’ i capelli con questo sistema alternativo. Dopo sei mesi posso dire di essermi convertita definitivamente al metodo “senza shampoo” e non ho alcuna intenzione di tornare indietro. Ci sono moltissime cose che amo di questo sistema alternativo, lo dico a chiunque mi chieda come mi trovo senza più shampoo.

Il più grande ostacolo per me è stato inizialmente psicologico: si trattava soprattutto di superare l’odore di “condimento” nella doccia, quando versavo aceto sui miei capelli. E’ un odore particolare da sentire lavandomi i capelli, ma – per fortuna – si sente solo per poco tempo, poi scompare e non rimane odore residuo. I miei capelli sono sempre più sani e più gestibili da quando evito lo shampoo. Sono diventati meno grassi e posso lasciar passare più tempo tra un lavaggio ed un altro, di solito 4-5 giorni. I miei capelli sono più morbidi, più lucidi e meno crespi di prima. In sei mesi ci sono state solo due volte che ho usato lo shampoo invece di soda e aceto: è stato quando mi sono recata a Honduras e Messico per lavoro. Ho visto una grande differenza dopo il lavaggio con lo shampoo: i miei capelli erano infatti peggiorati.

Questo metodo alternativo è ottimo anche per il basso impatto che ha sull’ambiente: non ci sono bottiglie vuote di plastica di shampoo e balsamo che inquinano moltissimo. Se questo metodo ti ha incuriosito, io ti consiglio di provarlo!

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