Con “encefalite” in medicina ci si riferisce ad una infiammazione che colpisce l’encefalo, cioè quella parte del sistema nervoso centrale completamente contenuta nella scatola cranica e costituita da cervello, tronco encefalico e cervelletto. L’encefalite non colpisce quindi solo il cervello, come molti pensano, bensì può colpire una zona ben più ampia di sistema nervoso.
Può avere varie cause e nella maggior parte dei casi le infezioni lievi vengono sconfitte in poche settimane e senza lasciare conseguenze. Causa sintomi simili a quelli di una banale influenza, ma in alcuni casi può evolvere fino a determinare conseguenze gravi e – in alcuni casi – mettere a rischio la vita stessa del paziente, degenerando in un arresto respiratorio e nel coma. Per tali motivi è importanti non sottovalutare i sintomi, effettuare una diagnosi precoce a cui far seguito un trattamento tempestivo delle sue cause.
Encefalite primaria o secondaria
L’encefalite è detta:
- primaria: quando l’infezione si verifica nell’encefalo;
- secondaria: quando l’infezione si verifica in un’altra parte del corpo e solo successivamente si propaga all’encefalo.
Encefalite con interessamento di meningi e/o midollo
Quando all’encefalite si associa anche infiammazione del midollo spinale (mielite) allora si parla di encefalomielite. Nel caso in cui l’infiammazione coinvolga anche il parenchima cerebrale, la meningite prende il nome di “meningoencefalite“. Quando meningite, encefalite e mielite siano contemporaneamente presenti, si parla di “meningoencefalomielite“.
Fattori di rischio per l’encefalite
Chiunque può potenzialmente sviluppare un’infiammazione al cervello, tuttavia alcune persone sono più a rischio, cioè quelle con un sistema immunitario più debole come ad esempio gli anziani, anche se alcune forme, come ad esempio quella associata al virus Herpes simplex è invece più comune tra i 20 e i 40 anni. Altra categoria di soggetti a rischio sono i pazienti immunodepressi, come i pazienti con AIDS.
Cause di encefalite
Spesso l’encefalite è “idiopatica”, parola che significa semplicemente che la causa dell’encefalite rimane sconosciuta al medico. Quello che è certo è che a scatenare l’infiammazione dell’encefalo sono soprattutto dei virus (come l’Herpes simplex, il virus di Epstein-Barr e quello della varicella, virus trasmessi dal morso di zanzare o zecche, enterovirus, il virus della rabbia e quello del morbillo), ma anche batteri, funghi e parassiti possono scatenare l’encefalite.
Leggi anche:
- Meningismo: triade, segni, cause, diagnosi, definizione e cura
- Mielite: infettiva, cervicale, dorsale, trasversa, si guarisce?
- Emorragia subaracnoidea: cause, conseguenze, linee guida
- Ematoma subdurale: cos’è, da quale malattia è provocata, recidivo, decorso
Sintomi di encefalite
Le encefaliti possono presentarsi con segni e sintomi molto differenti, più o meno gravi e – in alcuni casi – contraddittori, tra cui:
- obnubilamento o confusione mentale;
- torpore psichico;
- stati di eccitamento;
- cambiamento di personalità;
- febbre;
- cefalea;
- aprassie;
- afasie;
- agnosie;
- epilessia;
- neusea;
- vomito;
- perdita dell’equilibrio;
- disturbi motori;
- perdita di sensibilità;
- paralisi di alcune parti del corpo
- allucinazioni visive o uditive;
- vista sdoppiata;
- percezione di odori disgustosi;
- difficoltà a parlare
- difficoltà ad udire;
- pianto inconsolabile;
- difficoltà ad alimentarsi;
- alterazione dell’appetito;
- disturbi della sensibilità;
- segni cerebellari;
- segni extrapiramidali;
- segni meningei, specie dolore e rigidità nucale;
- sintomi midollari.
Alcuni di questi segni compaiono quasi nella totalità dei casi, mentre altri sono segni di infiammazione solo di una specifica parte dell’encefalo. Altri sintomi che si rincontrano spesso sono dolori muscolari ed articolari, fatica, facile affaticabilità, astenia (debolezza) e malessere generale. Stati di confusione, di agitazione di cambiamento della personalità ed attacchi epilettici, potrebbero indicare uno stato più grave della patologia.
Diagnosi di encefalite
La diagnosi di encefalite si basa su:
- anamnesi ed esame obiettivo (sintomatologia neurologica polifocale);
- rachicentesi (puntura lombare) con esame del liquido cefalorachidiano;
- elettroencefalogramma;
- TAC con e senza contrasto;
- risonanza magnetica.
Terapia delle encefaliti
Le cure dipendono dalla causa scatenante. In caso di encefaliti batteriche si somministrano antibiotici, mentre cortisonici o specifici agenti antivirali sono efficaci nel caso delle encefaliti virali.
Gravità dell’encefalite
L’encefalite può essere più o meno grave in base a vari fattori:
- immunocompetenza o immunodeficienza del paziente;
- età del paziente;
- eventuale presenza di altre patologie (cardiopatie, diabete, obesità…);
- causa specifica dell’encefalite;
- tempestività nei soccorsi;
- eventuale interessamento di midollo spinale e/o meningi (encefalomielite e meningoencefalite).
Leggi anche:
- Glasgow Coma Scale per la classificazione del coma
- Differenza tra meningite e meningismo: qual è più grave?
- Differenza tra meningite, encefalite, meningoencefalite, encefalomielite
- Differenza tra meningite virale e batterica
Encefalite: si può guarire?
La prognosi di una encefalite è estremamente varia ed oscilla tra casi lievi ed encefaliti fulminanti, in base ai fattori di gravità esposti nel paragrafo precedente. Nella maggioranza dei casi SI, si può guarire, a patto che:
- la diagnosi sia rapida;
- la terapia sia tempestiva ed efficace;
- la risposta dell’organismo alla terapia sia ottimale.
Nel paziente con encefalite più grave spesso vanno somministrati liquidi (se sono presenti segni di ipotensione o shock) è può essere necessaria la ventilazione meccanica e l’uso di farmaci contro le convulsioni. Il verificarsi di idrocefalo può aggravare la prognosi e richiedere l’inserimento di un dispositivo di drenaggio temporaneo o a lungo termine. L’eventuale interessamento di midollo spinale e/o meningi (encefalomielite e meningoencefalite) può aggravare ulteriormente la prognosi e richiedere il ricovero in terapia intensiva.
Encefalite: conseguenze e danni cerebrali permanenti
Anche quando l’encefalite è stata efficacemente curata, può determinare danni anche permanenti al sistema nervoso, dipendenti strettamente dalle strutture coinvolte e dalla rapidità della terapia. Potrebbero ad esempio verificarsi problemi motori, del linguaggio, della sensibilità, della concentrazione o della memoria. Tali sintomi potrebbero essere permanenti ma potrebbero anche diminuire nel tempo, specie grazie ad adeguato intervento riabilitativo fisiatrico e fisioterapico.
Quando rivolgersi al medico?
Se avete dei sintomi che possono far sospettare la presenza di encefalite, è consigliabile rivolgersi IMMEDIATAMENTE al proprio medico od al pronto soccorso per accertamenti.
L’encefalite è contagiosa?
Le encefaliti causate da infezioni trasmissibili, come quelle virali e batteriche, sono certamente trasmissibili attraverso varie vie, come quella aerea o quella oro-fecale, a seconda del patogeno. E’ però importante ricordare che lo stesso patogeno può determinare encefalite in una persona con sistema immunitario compromesso e NON determinare encefalite in una persona con sistema immunitario perfettamente funzionante.
Prevenire l’encefalite
Per prevenire l’encefalite da virus, batteri o altri microrganismi, è necessario ridurre la probabilità di entrare in contatto con i germi e i parassiti che possono scatenarla. Le strategie da mettere in atto per farlo sono semplici:
- seguire norme igieniche adeguate: lavando le mani bene e spesso con acqua e sapone, soprattutto dopo aver usato il bagno e prima e dopo i pasti;
- non scambiare stoviglie (bicchieri e posate) col paziente;
- vaccinarsi contro i patogeni che più frequentemente causano l’encefalite;
- evitare zone del mondo dove è più facile contrarre tali patogeni;
- proteggersi dalle punture di insetti, specie nelle zone del mondo ad alto rischio.
Leggi anche:
- Encefalite autoimmune da anticorpi anti-NMDA: trattamento, sintomi
- Meningite: incubazione, fulminante, sintomi, contagio e cura
- Meningi: anatomia, funzioni e patologia in sintesi
- Segni meningei e irritazione meningi in bambini ed adulti
- Liquido cefalorachidiano: dove si trova, perdita dal naso, prelievo
- Puntura lombare: complicanze, risultati, è dolorosa, a che serve?
- Differenza idrocefalo iperteso, normoteso, comunicante, ostruttivo
- Differenza tra virus e batteri: chi è più pericoloso? Diagnosi, sintomi e terapia
- Differenza tra toracentesi, paracentesi e rachicentesi
- Meningite: contagio, sintomi, vaccino, gravità e profilassi
- Idrocefalo: cause, terapia, conseguenze, aspettativa di vita
- Shunt cerebrale e intervento per il drenaggio permanente
- Ventricoli cerebrali: anatomia e funzioni in sintesi
- Idrocefalo nel feto e neonatale: conseguenze e cura
- Macrocefalo in neonato e bambino: sintomi, cure e ritardo psicomotorio
- Pressione intracranica e pressione di perfusione cerebrale
- Riflesso di Babinski positivo: sintomi, diagnosi, come evocarlo
- Sclerosi multipla: cause, sintomi, diagnosi e prognosi
- Atrofia muscolare spinale: sintomi, trasmissione, tipi e cure
- Segno di Babinski positivo nel neonato e nel bambino: che significa?
- Segno di Babinski nella sclerosi multipla e nella SLA
- Segno di Hoffman positivo in SLA e sclerosi multipla
- Sistema nervoso simpatico: funzioni
- Sistema nervoso parasimpatico: funzioni
- Sclerosi laterale amiotrofica (SLA): cause, sintomi, diagnosi e prognosi
- Sistema nervoso: com’è fatto, a che serve e come funziona
- Acondroplasia: diagnosi prenatale ecografica e aspettativa di vita
- Emorragia cerebrale: cause, sintomi premonitori, diagnosi e cura
- Narcolessia: cause, sintomi, cure e terapia farmacologica
- Catatonia: significato, definizione, cause, sinonimi e cure
- Cataplessia: causa, significato, nel sonno, cura ed etimologia
- Catalessia in medicina: cause, sintomi, nel sonno e cure
- Differenza tra catatonia, catalessia e cataplessia
- Paralisi del sonno e allucinazioni ipnagogiche: cause, pericoli, rimedi
- Differenza tra toracentesi, paracentesi e rachicentesi
- Encefalopatia traumatica cronica: cos’è e quali sport sono a rischio?
- Emorragia subaracnoidea: cause, sintomi, diagnosi e cura
- Malformazioni artero-venose cerebrali: sintomi e cura
- Com’è fatto il cervello, a che serve e come funziona la memoria?
- Che cos’è un attacco ischemico transitorio (TIA)? Impara a riconoscerlo e potrai salvare una vita, anche la tua
- Aneurisma cerebrale rotto e non rotto: cause, sintomi, diagnosi e cura
- Ictus, emorragia cerebrale cerebrale e TIA: cosa fare e cosa assolutamente NON fare
- Emorragia cerebrale da caduta e trauma cranico: sintomi, diagnosi e cure
- Emorragia cerebrale: non operabile, coma, morte, si può guarire?
- Emorragia cerebrale: operazione e tempi di riassorbimento
- Coma da emorragia cerebrale: quanto può durare?
- Poligono di Willis: anatomia e varianti anatomiche
- Emiplegia destra, sinistra, spastica, flaccida: significato e riabilitazione
- Emiparesi destra, sinistra, facciale e neonatale: cause, sintomi e cure
- Paraplegia: etimologia, significato, sintomi, cura e riabilitazione
- Tetraplegia: significato, cause, cure e riabilitazione
- Anosognosia e Sindrome neglect: significato, test e trattamento
- Sindrome neglect (negligenza spaziale unilaterale): cura e riabilitazione
- Non riconoscere i volti dei propri cari: la prosopagnosia, cause, test e cure
- Riflesso di Babinski positivo: sintomi, diagnosi, come evocarlo
- Differenza tra emorragia cerebrale e subaracnoidea
- Differenza tra emorragia cerebrale ed aneurisma
- Differenza tra ictus ischemico ed emorragico
- Differenza tra emorragia cerebrale ed ictus
- Differenza tra ictus cerebrale ed attacco ischemico transitorio (TIA)
Lo Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!