Differenza tra meningite e meningismo: qual è più grave?

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Con “meningite” in medicina si intende una patologia del sistema nervoso centrale, generalmente di origine infettiva (batterica e virale), caratterizzata dall’infiammazione delle meningi, cioè le membrane connettivali che rivestono il sistema nervoso centrale ed hanno la principale funzione di proteggere l’encefalo nel cranio ed il midollo spinale nel canale rachidiano. La meningite virale è più diffusa rispetto a quella batterica e tende ad avere un decorso più benigno rispetto alla meningite batterica. La gravità di una meningite è molto variabile e varia tra forme lievi asintomatiche o subcliniche ad episodi fulminanti, vere e proprie emergenze capaci di causare rapidamente il decesso del paziente. Il contagio batterico o virale può avvenire tramite varie vie di trasmissione, come quella aerea oppure l’oro-fecale.

Meningismo

Con “meningismo” in medicina ci si riferisce invece ad un insieme di sintomi provocati da un’irritazione delle meningi determinata da variegate cause, in assenza di una vera e propria meningite. I sintomi di meningismo sono in parte sovrapponibili con quelli di una meningite e proprio per questo motivo da alcuni viene chiamato “falsa meningite” o “pseudomeningite”.

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Sintomi di meningismo e meningite

Come prima accennato il meningismo è caratterizzato dalla presenza di segni e sintomi molto simili a quelli della meningite. I sintomi possibili, presenti in entrambi, sono:

  • febbre;
  • rigidità nucale;
  • cefalea;
  • nausea;
  • vomito;
  • contratture muscolari;
  • dolore nell’eseguire alcuni movimenti;
  • fotofobia;
  • amnesia;
  • sensorio torbido;
  • malessere generale;
  • Nei neonati e nei lattanti al di sotto di un anno di età si verifica anche tensione delle fontanelle craniche.

La classica triade (febbre, cefalea e rigidità nucale) è presente nella maggioranza dei casi sia di meningismo che di meningite.

Quali malattie possono determinare meningismo?

Le patologie che più spesso possono determinare meningismo sono:

  • polmonite;
  • rabbia;
  • shock settici;
  • acetonemia;
  • crisi acetonemica;
  • uremia;
  • shock tossici in particolare da tossine streptococciche e stafilococciche;
  • malattie esantematiche;
  • influenza grave;
  • insufficienza renale;
  • intossicazioni di varia natura;
  • malattie esantematiche;
  • infestazioni parassitarie intestinali (teniasi e leptospirosi);
  • malaria;
  • pielite;
  • tifo;
  • difterite.

In generale la maggioranza delle patologie infettive gravi che provocano febbre alta e molto alta sono potenzialmente in grado di irritare le meningi, specie nei bimbi, e quindi provocare i sintomi tipici del meningismo. Un meningismo può essere indotto anche da farmaci, come ad esempio la citosina arabinoside impiegata per chemioterapia nelle leucemie: in questo caso il meningismo viene detto “iatrogeno“.

Quali malattie possono determinare meningite?

La meningite è solitamente causata frequentemente da virus, batteri o altri microrganismi, e meno spesso riconosce un’eziologia neoplastica, autoimmune o da farmaci (meningite iatrogena).

Il meningismo è contagioso?

Non necessariamente. Le forme di meningismo determinate da infezioni virali e batteriche, ad esempio le malattie esantematiche o le polmoniti, sono ovviamente contagiose; altre forme come quelle da farmaci o da insufficienza renale da cause non infettive, non sono contagiose.

La meningite è contagiosa?

Non necessariamente. Le forme virali e batteriche ovviamente lo sono, mentre le forme da tumori, da malattie autoimmuni e da farmaci, non sono contagiose.

Diagnosi di meningismo e meningite

In base ai sintomi il medico potrebbe essere falsamente indotto a pensare che il paziente con meningismo sia affetto da meningite. Tale errore potrebbe essere corroborato dal fatto che sia la meningite che il meningismo sono positive ad alcune manovre semiologiche che il medico effettua, tra cui il segno di Brudzinski e quello di Kernig. Per approfondire, leggi anche:

Come si comporta quindi il medico in caso di dubbio clinico? Per distinguere le due condizioni egli ricorrere necessariamente all’analisi di un campione di liquido cefalorachidiano ottenuto con puntura lombare (rachicentesi), infatti:

  • il liquido cefalorachidiano è normale nel meningismo;
  • il liquido cefalorachidiano è alterato nella meningite.

Terapia del meningismo

Poiché il meningismo è conseguenza della presenza di determinate condizioni mediche, per procedere al suo trattamento è necessario individuare la patologia medica che ne è all’origine e che ne ha causato l’insorgenza. Scoperta la causa scatenante si potrà attuare una terapia specifica che determinerà diminuzione o scomparsa del meningismo.

Terapia della meningite

La meningite è potenzialmente pericolosa per la vita e deve essere trattata rapidamente. La somministrazione di antibiotici ad ampio spettro dovrebbe essere iniziata anche durante la fase di conferma della diagnosi. La cura specifica dipende dalla specifica causa che ha determinato la meningite (virus, batteri, funghi…). Nel paziente con meningite più grave vanno inoltre somministrati liquidi (se sono presenti segni di ipotensione o shock) è può essere necessaria la ventilazione meccanica, l’uso di farmaci contro le convulsioni ed il ricovero in terapia intensiva. Il verificarsi di idrocefalo può richiedere l’inserimento di un dispositivo di drenaggio temporaneo o a lungo termine.

Quando rivolgersi al medico?

Se avete dei sintomi che possono far sospettare la presenza di meningismo o – a maggior ragione – meningite, è consigliabile rivolgersi IMMEDIATAMENTE al proprio medico od al pronto soccorso per accertamenti.

E’ più grave la meningite o il meningismo?

Non ha senso rispondere a questa domanda: entrambe possono essere più o meno gravi ed ogni singolo deve essere valutato in modo diverso. Pur essendo generalmente considerata più grave la meningite, ogni situazione fa storia a sé: un meningismo da grave polmonite potrebbe ad esempio essere più severo rispetto ad una meningite virale lieve ma essere meno severo di  una meningite batterica potenzialmente fulminante.

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