Con “gastrite” (in inglese “gastritis”) in medicina si indica l’infiammazione della mucosa gastrica, il rivestimento dello stomaco. L’infiammazione può essere determinata da varie cause, sia infettive (in particolare infezione da Helicobacter pylori) che non infettive (in particolare l’assunzione cronica di farmaci antinfiammatori non steroidei). La gastrite può verificarsi come un breve episodio (gastrite acuta) o può essere di lunga durata (gastrite cronica). I sintomi e segni (non sempre presenti) includono dolore addominale superiore, nausea, vomito, gonfiore addominale, anemia, melena, perdita di appetito e sensazione di bruciore. Le complicanze includo sanguinamento, ulcera dello stomaco, tumore dello stomaco, stenosi gastrica, reflusso gastroesofageo, esofagite da reflusso, esofago di Barrett e tumore dell’esofago. La diagnosi si serve soprattutto di radiografia con mezzo di contrasto al bario, gastroscopia e breath test. La terapia comprende farmaci antiacidi, gli H2 antagonisti o gli inibitori della pompa protonica. La prevenzione consiste nell’evitare i fattori di rischio, come fumo di sigaretta, alcolismo, scarsa igiene orale, obesità e dieta errata.
Diagnosi
Gli strumenti che possono essere usati per la diagnosi (e per la diagnosi differenziale), sono:
- anamnesi (raccolta dei sintomi del paziente e della sua storia clinica);
- esame obiettivo (raccolta dei segni, in particolare esame obiettivo addominale e toracico);
- esame del sangue venoso;
- indagini di laboratorio per la ricerca di Citomegalovirus e Helicobacter Pylori;
- esami del sangue per i marker tumorali come l’antigene carcino-embrionale (CEA) e l’antigene carboidratico (CA 19-9);
- radiografia del torace con mezzo di contrasto (pasto di bario);
- radiografia addominale;
- ecografia addominale;
- analisi delle feci;
- breath test;
- esame endoscopico (esofagogastroduodenoscopia e/o colonscopia);
- biopsia durante l’esame endoscopico con analisi istologica del campione;
- TC (tomografia computerizzata);
- PET (tomografia ad emissione di positroni);
- ecografia endoscopica (ecoendoscopia).
Non tutti gli esami elencati sono sempre necessari. In genere anamnesi, esame obiettivo, gastroscopia, radiografia e breath test sono sufficienti per raggiungere una diagnosi.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone con malattie e sindromi che presentano sintomi e segni simili, tra cui:
- sindrome di Zollinger-Ellison;
- sindrome di Cronkhite-Canada;
- sindrome di Sjögren;
- cancro dello stomaco;
- sarcoidosi;
- infarto del miocardio;
- pancreatite (infiammazione del pancreas);
- colica biliare;
- ulcera peptica.
Prognosi
I sintomi e segni delle forme acute in genere scompaiono entro pochi giorni dall’inizio, in alcuni casi spontaneamente (semplicemente adottando misure dietetiche adeguate ed eliminando alcol, fumo ed abbuffate), in altri casi con l’aiuto di alcuni farmaci (ad esempio gli inibitori della pompa protonica, associati ad antibiotico in caso di infezione batterica). Se sono presenti perdite ingenti di sangue la prognosi è più sfavorevole, visto che emorragie copiose possono portare a ematemesi, severa ipovolemia, severa ipotensione arteriosa e perfino decesso del paziente per shock (molto raro). Mentre le forme acute in genere durano pochi giorni, quelle croniche possono durare anche anni e perfino per tutta la vita, soprattutto in forti fumatori obesi ed alcolisti. Le forme croniche aumentano il rischio di cancro allo stomaco e, in caso di reflusso cronico, di esofago di Barrett e di conseguenza di cancro esofageo.
Terapia
In caso di gastrite si somministrano:
- farmaci inibitori della pompa protonica (esomeprazolo, pantoprazolo, omeprazolo);
- farmaci antiacidi (sali di magnesio e alluminio, magaldrato, ranitidina);
- farmaci protettori della mucosa gastrica (sucralfato).
Nel caso in cui venga accertata l’infezione da Helicobacter pylori si usa un antibiotico (amoxicillina, ampicillina) e un macrolide (claritromicina). In alcuni casi è possibile anche associare il metronidazolo. Se si presenta reflusso esofageo con esofagite, si usano farmaci per la protezione delle zone interessate dall’ambiente acido del reflusso, cioè la parte terminale dell’esofago, in prossimità dello sfintere esofageo inferiore.
Per approfondire:
- Acidità di stomaco: come combatterla con i farmaci antiacidi
- Inibitori della pompa protonica: effetti collaterali e meccanismo d’azione
- I migliori farmaci antiacidi da banco, senza ricetta medica
- Farmaci procinetici: effetti collaterali e meccanismo d’azione
Prevenzione
Per prevenire la gastrite e la malattia da reflusso gastroesofageo e/o per ridurre il rischio di gravità e complicanze, è importante:
- non fumare;
- evitare lo stress psico-fisico prolungato;
- alimentarsi in modo corretto, masticando lentamente il cibo e con una apporto calorico adeguato al proprio fabbisogno calorico giornaliero;
- diminuire la percentuale di massa grassa se sovrappeso od obesi;
- evitare le abbuffate;
- ridurre il consumo di caffè, tè, alimenti grassi, alimenti fritti, cioccolata, alimenti piccanti, menta, spezie (cannella, paprica, noce moscata…), aglio, cipolla, pomodori, agrumi e bevande gassate;
- non bere alcolici (vino, birra, superalcolici…);
- non assumere droghe;
- curare l’eventuale ernia iatale;
- curare, se possibile, le malattie muscolari e/o nervose che rallentano peristalsi e svuotamento gastrico;
- evitare l’allettamento di lungo periodo;
- preferire metodi di cottura leggeri, come al vapore, la lessatura, a pressione ed a bagnomaria;
- fare piccoli pasti leggeri al posto di pochi pasti abbondanti;
- assumere i farmaci in posizione eretta e con abbondante d’acqua;
- evitare l’assunzione di farmaci che riducono la pressione del cardias, come alcuni sedativi, antidolorifici, antidepressivi e anestetici;
- evitare i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei come Aspirina®, Oki® e ibuprofene) ed alcuni antibiotici che hanno il reflusso come effetto collaterale.
Come dormire
Per diminuire l’eventuale reflusso gastroesofageo durante la notte, è importante dormire tenendo la testa rialzata (ad esempio con due cuscini) e possibilmente sul fianco sinistro. E’ importante inoltre evitare di mangiare poco prima di andare a dormire ed evitare pasti notturni.
Consigli dietetici
Si consiglia di sostituire:
- latte intero o yogurt intero con quelli parzialmente scremati o scremati;
- carne grassa di maiale con il petto di pollo o il tacchino;
- frittata con le uova alla coque;
- formaggi grassi con i fiocchi di latte o ricotta magra.
Relativamente all’apporto di fibre, si consiglia di non superare i 30 grammi al giorno: valori superiori possono ostacolare lo svuotamento gastrico e favorire indirettamente il reflusso e quindi l’esofagite. Un esempio di dieta in caso di gastrite/reflusso/esofagite è la seguente:
- colazione: 200 ml di latte di soia con 40 g di cornflakes;
- spuntino: 1 mela o 1 yogurt magro;
- pranzo: 100 g di pasta al pomodoro, 50 g di lattuga e 100 g petto di pollo;
- spuntino: 1 pera o 1 yogurt magro;
- spuntino: fette di pane con bresaola;
- cena: 200 g filetto di tonno e 200 g di verdure grigliate.
ATTENZIONE: dieta esemplificativa che potrebbe non andar bene per il singolo paziente. Chiedere al vostro medico prima di seguirla.
Cibi da evitare
Cibi da evitare o almeno limitare, sono:
- alcolici;
- bevande gassate;
- caffè;
- tè;
- cacao;
- energy drink;
- spezie piccanti;
- peperoncino;
- pepe;
- cipolla;
- aglio;
- zenzero;
- salumi;
- menta;
- pomodori;
- agrumi;
- fritti in generale;
- “cibo spazzatura” in generale.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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