Differenze tra orientamento sessuale, preferenza sessuale, sesso biologico, identità di genere e ruolo di genere

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA ABBRACCIO MATRIMONIO MASTURBAZIONE ORGASMO (4)Facciamo chiarezza tra tutte le espressioni citate nel titolo di questo articolo, tenendo però conto del fatto che molte delle seguenti definizioni sono soggette a cambiamenti nel tempo e non tutti i ricercatori, medici e psicologi le intendono nello stesso identico modo.

Sesso biologico

Il sesso biologico è il sesso genetico di una persona determinato dai cromosomi sessuali (che nelle donne sono XX e per gli uomini XY). Secondo alcuni nella definizione del sesso biologico, vi è anche l’identificazione dei genitali come maschili o femminili. La definizione di sesso biologico, per certi versi, è però sorpassata da quella di “sesso assegnato alla nascita”.

Sesso assegnato alla nascita

Il sesso assegnato alla nascita corrisponde al genere che viene assegnato ad ognuno di noi alla nascita. Il medico ispeziona i genitali esterni quando il bambino viene partorito e, in oltre il 99% delle nascite, il sesso viene assegnato senza ambiguità. Il sesso assegnato alla nascita non corrisponde necessariamente al sesso biologico inteso come patrimonio genetico XX o XY: ad esempio nella sindrome da insensibilità agli androgeni (Sindrome di Morris), il sesso biologico descritto dai cromosomi è quello di uomo (XY), tuttavia l’aspetto esterno dell’individuo (cioè gli organi sessuali) è quello di una donna ed alla nascita il sesso assegnato è quello femminile a dispetto dei cromosomi sessuali maschili. La sindrome di Morris rientra, insieme a molte altre condizioni (come l’ermafroditismo) nel gruppo di persone denominate “intersessuali“, in cui i cromosomi sessuali e/o i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili: un soggetto “intersessuale” può quindi possedere caratteristiche anatomiche e fisiologiche sia maschili sia femminili.

Identità di genere

L’identità di genere è il genere a cui un individuo sente di appartenere, ovvero se la persona identifica sé stessa come maschio, come femmina o altro a prescindere dal sesso che gli è stato assegnato alla nascita. L’identità di genere può essere “cis” (o “cisgenere” o “cisessuale” o “cisgender“), se l’individuo si sente a proprio agio con il sesso che gli è stato assegnato alla nascita, o “trans” (o “transgenere” o “transessuale” o “transgender“), se si identifica con un sesso diverso da quello che gli è stato assegnato alla nascita. Nel grande gruppo delle persone transgenere possono essere inserite anche quelle con “identità non binarie” (in inglese: genderqueer oppure nonbinary, non-binary, o enby dall’acronimo “NB“), cioè le persone che sentono di avere una identità di genere al di fuori del cosiddetto binarismo di genere, ovvero non strettamente e completamente maschili o femminili. Il motivo per cui un “non binario” rientra nel gruppo “trans” è perché per definizione un non binario si identifica con un genere diverso da quello specifico assegnato alla nascita: una persona non binaria – che sia stata assegnata al genere maschile o quello femminile o che sia intersessuale – può identificarsi come appartenente ad entrambi i generi (bigenere, in inglese genderfree o bigender), a nessun genere (agenere, in inglese genderfree o agender), od oscillante tra i vari generi (di genere liquido, in inglese genderfluid). Il concetto di “fluidità di genere” indica l’identificarsi come maschio in un dato momento, come femmina in un altro, come neutro in un altro ancora. Un genderfluid rifiuta quindi di riconoscersi in un’identità sessuale definitiva; la sua identità di genere non è costante nel tempo ma varia in modo “fluido”. Nonostante la definizione inserisca tutti gli individui non binari nel gruppo dei transgenere, non tutte le persone non binarie utilizzano il termine transgenere o trans per descrivere sé stesse, preferendo semplicemente descriversi come “non binare”. La non corrispondenza tra sesso assegnato alla nascita e quello a cui si sente di appartenere, può generare un disagio molto intenso, denominato “disforia di genere” o “incongruenza di genere“.

Orientamento sessuale

L’orientamento sessuale di un individuo indica l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di quella persona verso altri individui, che possono essere dello stesso sesso (omosessualità), di sesso opposto (eterosessualità), entrambi (bisessualità) o altro. Un individuo può anche dichiarare di appartenere al gruppo di “asessuali“. L’asessualità consiste nella mancanza totale o parziale di attrazione sessuale verso ogni genere. L’orientamento sessuale è relativo all’identità di genere o al sesso biologico o assegnato? Ad esempio, un uomo cis è necessariamente eterosessuale? No, non necessariamente lo è. Il sesso assegnato alla nascita e l’identità di genere devono essere distinti dall’orientamento sessuale. Un individuo può quindi avere un dato orientamento sessuale a prescindere dalla propria identità sessuale.

Ruolo di genere

Il ruolo di genere corrisponde alle norme sociali sul comportamento di uomini e donne relative ad una determinata cultura ed epoca. Il ruolo di genere è quindi definibile come ciò che in una data società ed in un particolare momento storico, ci si aspetta da una persona appartenente ad un determinato sesso biologico, in termini ad esempio di professione, di hobby, di modo di vestire e di comportarsi. Il ruolo di genere non solo cambia tra una regione del mondo e l’altra, ma cambia anche all’interno della stessa regione, mettendo a paragone epoche diverse.

Preferenza sessuale

La preferenza sessuale di un individuo descrive la preferenza nell’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di quella persona verso altri individui, che possono essere dello stesso sesso (omosessualità), di sesso opposto (eterosessualità), entrambi (bisessualità) o altro. Viene occasionalmente usata l’espressione “preferenza sessuale” come sinonimo di “orientamento sessuale“; tuttavia questi due termini per alcuni hanno un significato distinto. Il termine “preferenza”, infatti, presume un certo grado di libera scelta del proprio orientamento sessuale, cosa che il concetto di “orientamento sessuale” non necessariamente ha. In parole semplici, l’orientamento sessuale sarebbe correlato ad una immutabilità nel tempo del sesso o dai sessi da cui ci si sente attratti, mentre la preferenza sessuale ad una sua possibile variazione. Il termine “preferenza sessuale” è usato soprattutto da coloro che sostengono la fluidità intrinseca del desiderio sessuale (rispetto al vero e proprio “orientamento”), oppure da alcuni individui che non si riconoscono nel binarismo di genere (i “non binari”), nonché da chi crede che non si possa parlare di un definito orientamento sessuale fino ad una determinata età, in contrapposizione a coloro i quali pensano che la sessualità sia determinata da fattori genetici e/o evolutivi appartenenti, in ogni caso, alla primissima infanzia.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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