Una delle domande che mi sento rivolgere più spesso quando prescrivo un farmaco è:
Quando nel foglio illustrativo di un farmaco c’è scritto “da assumere ai
pasti” o “prima” o “dopo”, cosa significa? Va preso immediatamente prima del pranzo/cena o durante, oppure anche una mezz’ora prima, oppure tra il primo e il secondo?
Potrebbero sembrare domande banali, ma niente è mai banale quando si tratta di assumere qualcosa che ha una etimologia che fa paura: la parola “farmaco” viene dal greco e significa “veleno”.
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Queste domande non sono banali
Il momento in cui si assume un farmaco è estremamente importante dal momento che tutti abbiamo compreso che tra cibo e farmaci possono instaurarsi delle interazioni che possono modificare l’assorbimento del farmaco o dell’alimento. Anche se spesso è consigliabile assumere la terapia a stomaco vuoto, ciò non è sempre raccomandabile: ad alcuni farmaci, come ad esempio i FANS (antinfiammatori non steroidei), hanno massima gastrolesività se assunti a stomaco vuoto.
Alcuni farmaci devono essere ingeriti lontano dai pasti perché sono particolarmente sensibili all’acidità presente nello stomaco. Poichè il cibo riduce la velocità di svuotameno gastrico, aumenta quindi il tempo di contatto del farmaco con l’ambiente acido dello stomaco, con una conseguente riduzione dell’efficacia del farmaco. Rientrano in questo caso, per esempio, alcuni antibiotici.
Esistono anche casi in cui è meglio assumere i farmaci a stomaco pieno, cioè quando l’assorbimento viene favorito dalla presenza di cibo nello stomaco (farmaci liposolubili) o quando si desidera attenuare l’effetto irritante dei farmaci sulla mucosa gastrica (per esempio i farmaci antinfiammatori o il ferro).
Un altro motivo per cui il cibo a volte non va d’accordo con certi farmaci è la possibilità che alcune sostanze presenti negli alimenti si leghino ai farmaci impedendone l’assorbimento. E’ quello che accade ad esempio con alcune tetracicline (antibiotici) che vengono intrappolate (o più correttamente ”chelate”) dal calcio presente soprattutto nel latte e nei latticini (ma anche dal ferro, dall’alluminio e dal magnesio) e non sono più disponibili per essere assorbite e la loro concentrazione nel sangue può essere ridotta di oltre il 50%. Alcuni alimenti sono, inoltre, in grado di aumentare in maniera significativa la biodisponibilità di diversi medicinali, attraverso un meccanismo di inibizione dell’attività di alcuni enzimi che a livello epatico sono responsabili della metabolizzazione dei farmaci. Tra gli alimenti più attivi in questo senso si deve ricordare il succo di pompelmo. Queste pochi esempi mostrano come l’assunzione di un farmaco non può e non deve mai essere sottovalutata, soprattutto in relazione ai complessi e sottili meccanismi che regolano le nostre funzioni fisiologiche, come quella di assumere cibo.
Ai pasti, dopo i pasti, prima dei pasti? Facciamo chiarezza
Gli stessi medici, sulle ricette e prescrizioni usano spesso terminologie diverse per dire la stessa cosa. Cerchiamo allora di capire che significa e che differenza c’è tra…
- da assumere PRIMA del pasto: assumi il farmaco a stomaco vuoto, entro 30 minuti dall’inizio del pasto;
- da assumere DOPO il pasto: assumi il farmaco a stomaco pieno, subito dopo aver terminato di mangiare;
- da assumere AI pasti o DURANTE i pasti: assumi il farmaco durante il pasto (mentre stai mangiando) o comunque a stomaco pieno;
- da assumere PREFERIBILMENTE AI pasti: assumi il farmaco preferibilmente (ma non esclusivamente) durante il pasto (mentre stai mangiando) o comunque preferibilmente a stomaco pieno;
- da assumere LONTANO dai pasti o A STOMACO VUOTO: assumi il farmaco almeno un’ora prima dei pasti o due ore dopo aver mangiato;
- da assumere INDIPENDENTEMENTE dai pasti: assumi il farmaco in qualsiasi momento della giornata, dal momento che per quel dato medicinale non c’è una importante interazione tra principio attivo e cibo.
Cosa mangiare prima di assumere farmaci?
Salvo diversa indicazione del medico, non è importante mangiare un determinato cibo piuttosto di un altro, è invece importante usare il buon senso: assumere pochi grammi di pane non può essere inteso come “pasto”, quindi è importante mangiare un pasto in quantità adeguate. In caso di dubbi contattate il vostro medico.
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