E’ impossibile sapere con certezza se il grande Leonardo da Vinci fosse o no vegetariano, ma molti e sostanziosi indizi lo lascerebbero intendere. La celebre frase del genio rinascimentale:
“verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, e anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto”
sembra dimostrare, insieme a molte altri indizi, il suo amore per la natura e gli animali, e quanto li rispettasse e tenesse in considerazione. Tra i vari indizi a sostegno della tesi di un Leonardo vegetariano, ci sarebbe anche un ricco ricettario di cucina a lui attribuito in cui sono descritti solo piatti a base di frutta e verdura, nessuno di carne. Troppo poco forse per giungere a conclusioni certe, ma abbastanza per consentirci di rimanere nel dubbio! L’unica cosa assolutamente certa è che il genio del Rinascimento era amante degli animali, come dimostrano i suoi stessi taccuini e varie testimonianze di suoi contemporanei. L’aneddoto che segue è raccontato da Giorgio Vasari (1511-1574), pittore e biografo:
Passeggiando tra le bancarelle del mercato a Firenze, un giorno Leonardo si imbatté in un venditore di uccellini, tutti, ovviamente, chiusi in gabbia. Commosso fino alle lacrime, il grande artista li comprò tutti e poi li lasciò volare via, liberi.
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Lo staff di Medicina OnLine
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Leonardo di ser Piero da Vinci, comunemente noto come Leonardo da Vinci, è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, e non solo in Italia, ma in tutto il mondo! Il genio del Rinascimento si occupò con enorme profitto di moltissimi campi tra cui architettura, scultura, ingegneria ed anatomia umana. Fin qui tutte cose già note. Quello che però forse non sapete è che il genio toscano trovò il modo di occuparsi anche di… cucina! A darcene prova è il suo Codice Atlantico, in cui l’autore narra di aver inventato una grande macchina in grado di fare quello che lui stesso chiama uno “spago mangiabile”. In parole povere si trattava dell’antenata rinascimentale di una moderna macchina per fare la pasta in casa! Ma il suo genio applicato in cucina non si ferma qui: si devono infatti a lui gli “antenati” del cavatappi, dell’affettatrice, del frullatore e del trita aglio, non poco per un uomo vissuto nel ‘400! Inoltre sembra che Leonardo stesso si cimentasse ai fornelli con grande successo e di sicuro era esperto nel cucinare le torte, come lui stesso afferma in una lettera indirizzata a Ludovico il Moro nel 1482: “[ ] e faccio delle torte che non hanno uguali”.