Alcol, testosterone e sessualità: bere troppo può portare a disfunzione erettile

alcol impotenza 2L’alcol è un afrodisiaco?
Molto spesso, dopo aver bevuto una bevanda alcolica, gli uomini (ma anche le donne) sentono un desiderio crescente, insieme ad un’aumentata capacità di soddisfare la propria partner.
Il fatto è che, a volte, piccole dosi di alcol possono avere un effetto disinibente e migliorare le prestazioni sessuali, ma in realtà l’alcol, se viene assunto per lunghi periodi ed in quantità elevate, cronicamente diminuisce il livello di testosterone nel sangue provocando riduzione del desiderio sessuale, difficoltà di erezione, disfunzione erettile (impotenza), calo nella libido, anorgasmia e frigidità, quindi in generale un’inibizione della funzione sessuale.

Poco alcol disinibisce

L’alcol (vino, birra, cocktail, superalcolici…) è un’arma a doppio taglio: dal punto di vista neurochimico l’alcol riduce temporaneamente il controllo che il lobo frontale esercita sui nostri comportamenti istintivi, tra cui quelli sessuali. Questa parte del cervello è fondamentale perché lì “abita”, il controllore dei nostri comportamenti, colui che ci blocca quando vorremmo fare qualcosa che non è d’accordo con la nostra educazione, la nostra cultura, le nostre leggi. L’alcol è come se narcotizzasse lievemente questo censore interno, ed ecco che il comportamento diventa più disinibito: a piccole dosi, l’alcol è considerato un “facilitatore” sociale. Proprio perché, disinibendoci un po’, aumenta la capacità di interagire con il partner, ci rende meno (auto)critici e meno severi, più allegri e più divertenti con tutti. Il problema si presenta quando la quantità di alcol aumenta e tale abuso viene portato avanti per lunghi periodi: in questo caso, infatti, non solo sul momento mettiamo più facilmente in atto comportamenti pericolosi o addirittura antisociali (guida in stato di ebrezza, risse, violenze…), ma anche il nostro desiderio sessuale sul lungo periodo viene frenato e viene inibita la produzione di testosterone, riducendo la funzione sessuale globale. Ciò vale sia per l’uomo che per la donna).

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In che modo l’alcol riduce la funzione sessuale?

Il comando per produrre testosterone è impartito da una ghiandola situata alla base del cervello, detta ipofisi, che utilizza due “aiutanti” per trasmettere gli ordini: l’FSH (ormone follicolo stimolante) e l’LH (ormone luteinizzante). Quando il loro messaggio stimolatorio giunge ai testicoli, dove viene prodotto il testosterone.
L’alcol agisce sia sui testicoli, interagendo negativamente con le Cellule di Leydig; sia a livello dell’ipofisi, inibendo la capacità di produrre l’ormone LH. A livello testicolare, l’alcol interagisce con la membrana esterna delle cellule, ricca di acidi grassi; l’alcol ossida questi grassi, causando la rottura della membrana, e la conseguente morte cellulare; senza cellule di Leydig, il testosterone non può più essere prodotto.
Ma l’alcol agisce anche in un secondo modo: i ricercatori hanno dimostrato che esso inibisce la funzione della proteina Chinasi C, fondamentale per la produzione di LH; l’alcol, inoltre, può legarsi anche con le stesse molecole di LH, riducendo la loro capacità di stimolare la produzione di testosterone.

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Meno drink, più ormoni

Non c’è da stupirsi, dunque, dei risultati ottenuti al termine di uno studio condotto nel 2006 dal dott. Marc Walter, che ha dimostrato come il livello di testosterone presente nel sangue di alcuni pazienti in fase di disintossicazione da alcol cresca man mano che aumenta il periodo di astensione dalle bevande alcoliche. In un altro studio, condotto con dose giornaliera di alcol calibrata per il peso (3 grammi di alcol per chilo) è stato osservato un calo del livello di testosterone nel sangue nel giro di pochi giorni. L’assunzione continua di alcol, dunque, causa un’interruzione della produzione di testosterone, riducendo il desiderio sessuale e aumentando, contemporaneamente, il rischio di infertilità e di ipogonadismo. Sia l’esposizione acuta che cronica all’alcol provoca impotenza nell’uomo. Circa il 50% degli etilisti cronici di sesso maschile hanno disfunzione erettile e mostrano segni di femminilizzazione testicolare e ginecomastia (formazione di seno negli uomini).

E se al bere associate il fumo di sigaretta la situazione peggiora! seguite il link.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Come la chirurgia estetica può intervenire su pene e testicoli

MEDICINA ONLINE TESTICULAR TESTICOLI PENE PROSTATA SEX SESSO GLANDE SEMEN SPERMA BIANCO GIALLO ROSSO MARRONE LIQUIDO TRASPARENTE EIACULAZIONE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VIAGNon solo aumento della lunghezza e della circonferenza del pene. La chirurgia estetica può intervenire a vari livelli per quasi tutta l’area genitale maschile.

Aumento circonferenza del pene

Nel caso in cui il paziente desideri un aumento della circonferenza del pene si procede con un intervento di ingrossamento. Questo può essere svolto sotto forma di lipofilling penieno: del grasso viene prelevato, quando possibile, da un’altra parte del corpo e iniettato a livello pubico (puboliposcultura), in modo da ottenere un aumento dell’organo anche in lunghezza. Il grasso iniettato sotto la cute del prepuzio determina un aumento uniforme e il risultato estetico é un aumento di circonferenza e un pene che appare più grosso. Dato che almeno la metà del grasso infiltrato viene riassorbito dal corpo, l’intervento va ripetuto dopo circa tre settimane. Per chi voglia ottenere dei risultati definitivi immediati, come anche nei soggetti magri, che non presentano una massa di tessuto adiposo sufficiente da prelevare, si può utilizzare un filler (un gel bio-compatibile sintetico). In casi rari, può rivelarsi opportuno un impianto di Alloderm®, un tessuto dermico liofilizzato acellulare, che viene utilizzato nella chirurgia ricostruttiva o nel trattamento correttivo dell’induratio penis, e che può essere impiantato ai lati dei corpi cavernosi, in modo da far aumentare la circonferenza del pene.

Allungamento del pene

Per quanto riguarda l’aumento della lunghezza del pene, questa si può eseguire praticando un’incisione in una porzione del legamento sospensore pubo-penieno, che mantiene il pene aderente alla parte inferiore del pube. All’interno del nostro corpo sono, infatti “nascosti” dai quattro ai sei centimetri di pene, e in seguito alla resezione del legamento, questo può essere esteso in avanti (protrusione).

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La puboliposcultura mostra tutta la lunghezza del pene

Tramite la puboliposcultura peniena si può invece rimuovere il cuscinetto di grasso formatosi nella zona del pube e contribuire in questo modo ad allungare visivamente il pene. Questo intervento viene spesso associato a quello dell’ingrossamento. Per un risultato migliore, le tecniche di allungamento e d’ingrossamento possono essere eseguite in sedute successive, iniziando con una falloplastica d’allungamento, procedendo poi con uno stiramento passivo per mezzo di un penile extender e terminando con un intervento di ingrossamento penieno, mediante la tecnica del lipofilling o per mezzo di filler.

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Pube scavato o sollevato

In presenza di un pube scavato, che si presenta con l’avanzare dell’età soprattutto in soggetti magri, è possibile intervenire con un lipofilling davvero semplice e poco traumatico. Per quanto riguarda invece la presenza di un pube sollevato, che invagina in parte il pene e può, in casi estremi, farlo quasi scomparire, si può ricorrere alla puboliposcultura. Quest’operazione porta a un duplice risultato, perché permette di allungare il membro e di modellare il pube al tempo stesso.

Lifting dello scroto

Quando invece il sacco cutaneo contenente i testicoli si fa flaccido con l’età e presenta dei cedimenti che lo rendono antiestetico, si procede con un intervento del tutto innovativo di lifting scrotale. Anche in questo caso si tratta di un’operazione semplice, che viene eseguita ambulatorialmente, in cui i testicoli, una volta eliminati i tessuti in eccesso e liftata la pelle, vengono fissati in una nuova cavità scrotale. L’incisione necessaria per eseguire l’operazione, effettuata sulla linea dell’emiscroto, lascerà una cicatrice difficilmente visibile.

Protesi testicolari

Qualora a causa di patologie benigne o maligne, o di traumatismi, fosse venuto a mancare un solo testicolo o entrambi, mediante un’operazione breve ed eseguibile ambulatorialmente possono essere introdotte delle protesi testicolari.

A questo proposito leggi anche: Impianto di protesi testicolare: quando, come e perché si effettua

Fimosi o frenulo breve

Nel caso di una fimosi o di una brevità del frenulo prepuziale, due alterazioni che possono rappresentare un problema anche funzionale, si può ricorrere alle tecniche della circoncisione e della frenuloplastica. A parte il lato estetico, infatti, quando non è più possibile scoprire il glande a causa della pelle troppo tesa, si può verificare un’infiammazione del prepuzio, mentre un frenulo troppo corto può causare una flessione dolorosa del pene. Sia l’intervento di circoncisione, che quello di frenuloplastica, eliminano permanentemente questi disturbi, e restituiscono al tempo stesso un aspetto estetico al membro.

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