Il termine “idiopatico” in medicina viene usato per indicare una patologia non dovuta a cause note ovvero senza causa apparente o primitiva. Può riferirsi a una patologia qualunque, quando essa risulti presentare un’eziopatogenesi di carattere nascosto, incomprensibile all’occhio del clinico o comunque non catalogabile all’interno di una categoria specifica. Questo ovviamente non significa che una malattia idiopatica non ha alcuna causa, significa invece che la causa è presente ma il medico non è stato capace di individuarla con certezza, oppure che – allo stato attuale – la ricerca scientifica non ha ancora una risposta netta che spieghi quale sia la causa specifica che l’ha determinata. Spesso il medico arriva alla diagnosi di malattia idiopatica solo dopo aver escluso, una per una, ogni singola causa nota di una certa patologia, partendo da quella più frequente fino a quelle più rare.
“Idiopatico” non è per sempre
Se una malattia è idiopatica “oggi”, non è detto che lo sarà ancora “domani”. Alcune patologie che erano considerate idiopatiche 200 anni fa o anche appena 20 anni fa, ora non lo sono più perché le loro cause sono state fortunatamente individuate grazie al progresso scientifico ed alla maggior efficienza di tecniche diagnostiche come la medicina di laboratorio e la diagnostica per immagini.
Esempi di malattia idiopatica
Quando si parla di malattia idiopatica, un tipico esempio è la fibrosi polmonare. In oltre la metà dei casi, l’agente eziologico che l’ha determinata è noto ad esempio l’inalazione di polveri o di gas tossici, le infezioni, l’esposizione a radiazioni o l’assunzione di determinati farmaci. In quasi la metà dei casi, però, la causa scatenante della fibrosi rimane sconosciuta anche al medico più esperto e la malattia prende appunto il nome di “fibrosi polmonare idiopatica”. In alcuni casi, come ad esempio nella glomerulosclerosi segmentaria e focale o la spondilite anchilosante, la maggior parte dei casi sono idiopatici; in altri casi invece i casi idiopatici rappresentano solo una piccola percentuale del totale. In un certo senso tale percentuale indica con buona approssimazione, quanto la ricerca scientifica già conosce di una certa malattia: solitamente più una malattia è stata “chiarita” dalla scienza, minore sarà la percentuale di casi idiopatici di quella malattia e viceversa.
Il problema della terapia nella malattia idiopatica
La mancanza di una causa specifica, potrebbe rappresentare un problema per il medico. Quando egli è posto di fronte ad una malattia ed alla sua causa specifica, il suo compito sarà quello sia di curare i sintomi che quella malattia procura, sia di curare la malattia in sé, sia la causa a monte che l’ha determinata/favorita. Ad esempio in caso di frattura patologica, il medico dovrà:
- curare i sintomi, ad esempio con farmaci antidolorifici;
- curare la frattura in sé;
- curare la causa a monte che l’ha determinata/favorita, ad esempio l’osteoporosi o un tumore osseo.
Il problema per il medico si pone nel momento in cui la patologia è idiopatica, poiché curare la causa specifica che l’ha determinata a monte, è estremamente difficile se non impossibile.
Etimologia
Etimologia del termine “idiopatico”: da “ἴδιος” (idios), sé stesso e “πάθος” (pathos), malattia: “una malattia a sé stante”, cioè una malattia unica nel suo genere.
Sinonimo e contrario
Sinonimo di “malattia idiopatica” è “malattia senza causa specifica nota”.
Il contrario di “malattia idiopatica” è “malattia con causa specifica nota”.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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