Colica renale: sintomi premonitori, quanto dura, cosa fare e mangiare?

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Cause

Il dolore è dovuto allo spasmo muscolare causato dal  rilascio di prostaglandine che induce lo spasmo della muscolatura liscia. Lo spasmo è determinato dalla presenza di un calcolo, rappresentando un tentativo dell’organismo di rimuoverlo, ed è presente anche se la calcolosi non determina ostruzione completa al flusso urinario. Varie condizioni e patologie sono, direttamente o indirettamente, causa o fattore di rischio per la calcolosi, tra cui:

  • disidratazione da scarso apporto di liquidi o altra causa;
  • ritenzione di urina in vescica;
  • dieta errata;
  • ipercalciuria;
  • sindrome del colon irritabile;
  • colite;
  • globo vescicale;
  • patologie della prostata (prostatite, ipertrofia prostatica benigna, cancro alla prostata);
  • sovrappeso e obesità;
  • gravidanza;
  • infezioni croniche del tratto urinario (cistite e uretrite);
  • catetere vescicale;
  • varie patologie renali;
  • cancro alla vescica;
  • vescica neurogena;
  • parete della vescica indebolita;
  • danni neurologici (ictus cerebrali, lesioni del midollo spinale, morbo di Parkinson…);
  • diabete mellito;
  • ernia del disco;
  • polipi vescicali;
  • gotta.

A seconda della tipologia di calcolo, la causa più probabile della colica può essere diversa, come intuibile da questa tabella:

Tipo di calcolo % di frequenza Causa 
Ossalato di calcio 75%-85% Ipercalciuria, disidratazione, sindrome del colon irritabile
Struvite 10%-15% Infezione cronica del tratto urinario
Acido urico solidificato 5%-8% Gotta
Xantina solidificata inferiore all’1% Xantinuria

Fattori di rischio

La calcolosi e la relativa colica, diventa più frequente specie quando la disidratazione si esprime maggiormente, come nel caso dei mesi caldi e asciutti del periodo estivo, specialmente negli anziani. Fattori di rischio predisponenti importanti sono anche l’età > 30 anni ed il sesso maschile, oltre ovviamente ad una dieta sbilanciata, le infezioni croniche urinarie e genitali e le patologie della prostata.

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Sintomi e tipo di dolore

La colica renale stessa è un sintomo. Il dolore tipico che descrive la colica renale è tipicamente acuto e molto intenso, fastidioso, lancinante, avvertito in profondità, con sede addominale ed irradiazione verso il basso fino all’inguine, talvolta fino ai genitali. Il dolore può localizzarsi anche al fianco e posteriormente a livello lombare; il fianco interessato può essere il destro o il sinistro in funzione della posizione del calcolo, rispettivamente nel rene e/o nell’uretere destro o sinistro. Il dolore può essere continuo o intermittente e non cessa nonostante i tentativi del paziente di cambiare posizione, di muoversi o restare immobile. L’entità del dolore non è commisurata alle dimensioni del calcolo: calcoli molto piccoli possono dare dolore molto intenso e frequentemente l’irradiazione del dolore si sposta verso il basso man mano che il calcolo procede nell’uretere verso la vescica.

Colica renale: quanto dura?

E’ difficile dare una risposta univoca a questa domanda, poiché la risposta è strettamente correlata a una elevata quantità di fattori soggettivi. Generalmente una colica renale dura da pochi secondi ad alcuni minuti. Il dolore cessa quando il calcolo dall’uretere passa nella vescica o se dall’uretra passa all’esterno. Il cessare o diminuire del dolore, tuttavia, può avvenire anche se il calcolo è comunque bloccato nell’uretere o in vescica: tale evenienza può impedire il normale deflusso di urina attraverso l’uretere; in questo caso si assiste alla dilatazione dell’uretere e in seguito del rene che può seriamente danneggiarsi e comportare infezioni.

Sintomi premonitori

Non esistono dei veri e propri sintomi “anticipatori” di una colica: quest’ultima può esordire gradatamente o, più spesso, improvvisamente ed in modo estremamente fastidioso per il paziente. In alcuni casi la colica può essere preceduta da una sensazione di malessere generale a volte accompagnata da:

  • nausea;
  • vomito;
  • fastidio mal localizzato all’intero addome;
  • diarrea;
  • meteorismo;
  • tensione addominale e pelvica;
  • anoressia (perdita di appetito);
  • vertigini;
  • ansia.

Sintomi e segni associati

Ad una colica renale, a seconda della causa a monte che ha determinato o favorito la calcolosi, possono associarsi varie tipologie di sintomi diversi. Ad esempio se si verifica in un paziente con cistouretrite, i sintomi correlati saranno appunto quelli di una infiammazione di vescica ed uretra, se si verifica in un paziente con ipertrofia prostatica, i sintomi saranno quelli di una patologia prostatica e così via, con quadri clinici estremamente diversi in base alla patologia specifica a monte che ha determinato la formazione del calcolo, tuttavia praticamente quasi tutte le calcolosi – a prescindere dalla causa – sono frequentemente correlate ad alcuni segni e sintomi, tra cui:

  • disuria: difficoltà ad urinare;
  • stranguria: dolore durante la minzione;
  • ematuria: presenza macroscopica di sangue nelle urine;
  • tenesmo vescicale: contrazione spasmodica e dolorosa, dello sfintere vescicale accompagnata da pressione e fastidio in regione uretrale o sovrapubica e stimolo minzionale urgente, con emissione minima di urina. Anche subito dopo aver urinato, il paziente avverte ancora lo stimolo di urinare ma nel tentativo di minzione spesso non riesce ad emettere urina;
  • urine torbide: segno di probabile infezione lungo le vie urinarie;
  • oliguria: eliminazione nelle 24 ore di una quantità di urina inferiore a 400 ml;
  • anuria: sospensione quasi totale della emissione di urina, con diuresi inferiore a 100 ml nelle 24 ore;
  • pollachiuria: emissione con elevata frequenza (a meno di 4 ore di distanza) di piccole quantità di urina;
  • piuria: presenza di pus nelle urine;
  • emazie: presenza di sangue microscopicamente visibile;
  • uretrorragia: emissione di sangue dall’uretra, indipendente dalla minzione;
  • nicturia: ripetuto bisogno di urinare durante il riposo notturno;
  • enuresi: perdita involontaria di urina durante la notte;
  • ritenzione urinaria (o iscùria): accumulo di urina nella vescica, come conseguenza dell’incapacità – parziale o totale – della vescica di svuotarsi;
  • incontinenza urinaria: incapacità di trattenere l’urina che porta a perdita involontaria di urina;
  • urgenza minzionale: improvviso ed insopportabile bisogno di urinare con urgenza, spesso associato a difficoltà a ritenere l’urina e perdita involontaria di alcune gocce di urina;
  • svuotamento incompleto: dopo aver urinato, è la sensazione che la vescica non sia stata del tutto svuotata;
  • gocciolamento post-minzionale: perdita di alcune gocce di urina che si verifica subito dopo aver urinato;
  • globo vescicale: aumento di volume della vescica che può arrivare a contenere fino a 4000 ml (4 litri) di urina.

Non tutti questi segni e sintomi sono necessariamente presenti nello stesso momento.

Caratteristiche dell’urina

In caso di calcolosi e colica il getto dell’urina può essere normale o – più spesso – modificato rispetto al normale, essendo spesso “sottile”, intermittente o a gocce. In molti casi l’urina emessa è poca o comunque minore alle aspettative, visto l’urgenza che spesso precede la minzione. L’urina può essere schiumosa (torbida) ad indicare una infezione e mentre viene emessa può essere avvertito un bruciore lungo il decorso delle vie urinarie e/o un peso a livello del basso addome e del pube. L’urina può avere caratteristiche particolari, come essere particolarmente scura o avere un odore particolare.

Diagnosi

Per diagnosticare una calcolosi e, soprattutto, determinare la patologia a monte che l’ha determinata, il medico si può servire di vari strumenti diagnostici:

Non tutti gli esami sono sempre necessari per raggiungere la diagnosi: generalmente una buona anamnesi con esame obiettivo ed ecografia sono sufficienti.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale si pone con le coliche addominali causate da spasmi intestinali e le coliche epatiche causate da calcolosi delle vie biliari. Patologie più rare, ma molto più gravi, che simulano il dolore della colica renale sono l’aneurisma dell’aorta addominale, la cui differenziazione diventa ancora più difficile negli uomini anziani  e l’angina o l’infarto intestinale. Fra le altre possibili diagnosi correlate che comportano gli stessi sintomi, vi sono la presenza di una gravidanza ectopica, appendicite e le torsioni genitali (ovarica e del testicolo). Dolori analoghi a quelli della colica renale da calcolosi possono essere causati (seppur più raramente) da infezione delle vie urinarie (pielonefrite) o dal passaggio attraverso l’uretere di un coagulo formatosi nel rene come conseguenza di un trauma fisico o per altre cause.

Rimedi naturali

Nella fase acuta i rimedi naturali sono praticamente inefficaci, anche se alcune persone hanno un parziale sollievo grazie ad una borsa dell’acqua calda.

Cure farmacologiche e cosa fare in caso di colica

Se il dolore è insopportabile e non accenna a diminuire, è necessario l’intervento di un medico. Una colica renale isolata non costituisce motivo sufficiente per rivolgersi ad uno specialista e può essere trattata dal medico di medicina generale che prescriverà anche gli esami necessari (ad esempio ecografia) ad accertare che essa sia stata causata realmente o no da un calcolo, che questo sia stato eliminato e che non ve ne siano altri nel rene. Coliche renali recidivanti, specie in presenza di alterazioni dell’ecografia, richiedono una visita specialistica urologica/nefrologica. Si somministrano generalmente FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei): utili sono il paracetamolo e il ketorolac che, usato in combinazione con la morfina usata nei casi più gravi, sembrano dare risultati migliori. Si possono somministrare farmaci spasmolitici (come il Buscopan), corticosteroidi ed antiemetici per sedare il dolore, in attesa che il calcolo proceda e venga eliminato. Gli analgesici maggiori (oppioidi), non agendo direttamente sul dolore, possono essere utili solo in modo marginale; il tramadolo risulta essere il più efficace. Recentemente, si è provato anche la desmopressina, che fornisce subito un primo sollievo senza alcun effetto pericoloso come per le altre categorie di farmaci più utilizzate. In caso di infezione batterica, utili sono gli antibiotici.

Rottura dei calcoli

I calcoli, ove presenti, sono rimossi con una procedura chiamata cistolitolapassi. Un piccolo tubo con una telecamera alla fine (cistoscopio) viene inserito attraverso l’uretra per visualizzare il calcolo. Il medico utilizza quindi un dispositivo laser, a ultrasuoni o meccanico per rompere il calcolo in piccoli pezzi, in modo da poter essere rimossi facilmente. Complicazioni dopo una cistolitolapassi non sono comuni, ma le infezioni delle vie urinarie, febbre, uno strappo nella vescica o il sanguinamento possono verificarsi. Il medico può dare degli antibiotici prima della procedura per ridurre il rischio di infezioni. Circa un mese dopo la cistolitolapassi, il medico probabilmente effettuerà un controllo per assicurarsi che non rimangano frammenti di calcoli nella vescica.

Rimozione dei calcoli

Se i calcoli fossero troppo grossi per la rimozione tramite ultrasuoni, dovono essere rimossi con la chirurgia. In questi casi, il medico fa una incisione e rimuove direttamente i calcoli.

Cosa mangiare?

In caso di calcolosi e coliche renali, il tipo di dieta ed alimentazione varia in base al tipo di calcolo. In caso di calcoli renali di calcio, è necessario limitare i cibi ad alto contenuto d’ossalato, come:

  • asparagi;
  • noci;
  • crusca di grano;
  • spinaci;
  • rabarbaro;
  • zucchine.

Aumentare l’assunzione di calcio aiuta a prevenire i calcoli d’ossalato di calcio dal momento che il calcio lega l’ossalato e ne impedisce l’eliminazione con l’urina. E’ importante anche limitare gli integratori di vitamina C e D e ridurre il consumo di sodio, evitando soprattutto:

  • cibi molto salati;
  • fritti;
  • cibi da fast food;
  • minestre e verdure in scatola;
  • cibi congelati.

E’ importante infine limitare le proteine animali.

In caso di calcoli renali di acido urico, è importante limitare il consumo di:

  • proteine animali;
  • carni;
  • latte;
  • latticini;
  • pollame;
  • uova;
  • pesce.

Prevenire i calcoli: bere molta acqua e succhi di frutta

Nella maggioranza dei casi, il modo migliore per prevenire la formazione di calcoli è bere molta acqua (con pH basso e poco residuo fisso), tanto da “lavare” le cavità renali e gli ureteri e prevenire la formazione di piccole concrezioni che, se lasciate a sé, possono crescere formando veri e propri calcoli. Il quantitativo di acqua da bere deve essere tale da determinare una diuresi di almeno 1,5-2 litri al giorno. Secondo alcuni studi, tuttavia, bere acqua durante la colica renale causerebbe un aumento di nausea, vomito ed eccessiva diuresi, ma nei casi peggiori, per via dell’ostruzione, si possono manifestare degli urinomi, il riempimento della cisti di urina. Secondo alcuni studi il consumo di succo d’arancia e limonata può aumentare la concentrazione urinaria di citrato e diminuire il pH, riducendo il rischio dei calcoli renali. Anche il succo di mirtillo è generalmente consigliato. E’ importante infine mantenere un peso sano, una dieta adeguata e un esercizio fisico appropriato oltre a limitare il consumo di alcolici, caffeina e sigarette.

Integratori consigliati per la salute delle vie urinarie

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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