Con “enuresi notturna“, o più semplicemente “enuresi“ (pronuncia “enurèsi”), si intende l’involontario rilascio ripetuto di urina nei vestiti o nel letto in una fase di sviluppo in cui il controllo degli sfinteri dovrebbe essere acquisito. La maggior parte dei bambini raggiunge il controllo degli sfinteri di giorno e di notte all’età di 5 anni, quindi generalmente prima di tale età non si parla di enuresi. In questo articolo ci riferiamo sempre ai bambini, ma la maggior parte delle informazioni sono riferibili anche ad adolescenti ed adulti. E’ un disturbo molto diffuso: circa il 5-10% dei bambini di 7 anni bagna regolarmente il letto e il problema può persistere fino all’adolescenza e talora addirittura l’età adulta. L’enuresi può essere di due tipi:
- enuresi primitiva: il bambino non raggiunge il controllo degli sfinteri entro i 5 anni di vita; è molto frequente;
- enuresi secondaria (o “regressiva” o “tardiva”): si verifica dopo un anno in cui il bambino ha già raggiunto il controllo degli sfinteri. E’ più rara e viene diagnostica tra i 5 e gli 8 anni.
Da ricerche recenti sembra che chi soffre di enuresi ha un sonno di bassa qualità, con molti risvegli incompleti durante la notte e scarsa difficoltà a risvegliarsi in presenza di stimoli minzionali.
Cause di enuresi primaria e secondaria
L’enuresi è spesso causata da una produzione eccessiva di urina durante la notte o da una scarsa capacità dello sfintere vescicale di ritenere l’urina e non bisogna dimenticare le possibili cause di sofferenza neurologica, come la spina bifida occulta. L’enuresi non è generalmente causata da disturbi psicologici ma senza dubbio un forte stato di stress psicofisico può essere un fattore di rischio importante, inoltre chi ne soffre può certamente sviluppare disturbi psicologici come conseguenza.
Cause e fattori di rischio frequenti di enuresi primaria, sono:
- condizioni ereditarie;
- problemi di respirazione;
- sovrappeso;
- obesità;
- costipazione;
- vescica iperattiva;
- produzione elevata di urine;
- eccessiva assunzione di liquidi poco prima di andare a dormire;
- incubi.
Cause e fattori di rischio frequenti di enuresi secondaria, sono:
- infezioni;
- nascita di un fratello;
- inizio della vita scolastica;
- conflitti tra i genitori.
Negli adulti l’enuresi può essere determinata frequentemente:
- nelle donne: cistite e gravidanza;
- nell’uomo: patologie prostatiche (prostatite, ipertrofia prostatica benigna e cancro alla prostata).
Pur non essendo una malattia ereditaria, l’enuresi è indubbiamente un disturbo a diffusione famigliare: in circa il 70% dei casi almeno un familiare ha o ha avuto lo stesso problema.
Diagnosi
Per poter fare diagnosi di enuresi, la perdita di urine durante la notte deve avvenire almeno due volte alla settimana fino a tre mesi di seguito. Il pediatra eseguirà una serie di indagini per capire quale potrebbe essere la causa a monte che l’ha determinata. Se non ci sono sospetti problemi anatomici, generalmente non sono necessarie indagini urologiche invasive e non, come l’ecografia; quest’ultima, insieme ad esami di urodinamica non invasivi, sono riservati ai casi di enuresi che si associano a gravi sintomi vescicali durante il giorno e che non scompaiono con la terapia di base comportamentale ed educazionale (uroterapia). Gli esami urodinamici non invasivi consistono in:
- osservazione della minzione in un vasetto (uroflussimetria);
- misurazione con ecografia del residuo (ricerca di eventuale urina ritenuta in vescica dopo la minzione);
- ecografia della vescica e dei reni.
Terapie
In alcuni casi è utile una terapia comportamentale per correggere l’abitudine minzionale insieme all’uso di un allarme notturno se la famiglia è motivata. In casi particolari, sotto controllo di un neuropsichiatra infantile, può dare buoni risultati la somministrazione di imipramina. Dietro prescrizione medica, per periodi brevi la somministrazione di desmopressina immediatamente prima del sonno e a debita distanza dall’ultima assunzione di liquidi. Il supporto psicoterapeutico può aiutare il bambino per evitare i disagi psichici legati al problema.
Mutandine assorbenti
Per i bambini in età scolare, esistono in commercio delle mutandine assorbenti progettate per i bambini che bagnano il letto di notte. Queste vengono indossate sotto il pigiama. Questo non risolve certamente il problema alla radice, ma lo rende almeno fastidioso in modo minore, tuttavia, alcuni studi indicano che l’uso esteso dei pannolini al fine del palliamento del problema potrebbe interferire in maniera significativa con il naturale apprendimento dello stare asciutti di notte, soprattutto in persone affette da serie disabilità.
Aspetti psicologici e conseguenze sul bambino
L’enuresi comporta tanto nel bambino quanto nell’adolescente una discreta limitazione dei momenti sociali portando in alcuni casi all’isolamento causato dal rifiuto di attività che implicano l’uscita ed il pernottamento fuori dall’ambiente familiare. La sofferenza psicologica è strettamente legata al senso di vergogna provato a causa del comportamento derisorio dei coetanei e talvolta dal disgusto e dall’incomprensione di chi si prende cura del bambino. Soprattutto per quanto riguarda l’autostima, la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, il bambino può essere particolarmente colpito. Queste problematiche cessano, in genere, una volta che l’enuresi è stata trattata con successo. Solamente l’enuresi a esordio tardivo (secondaria) è associata ad un maggior rischio di problemi comportamentali, quale la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Consigli per diminuire il rischio di enuresi
Il primo consiglio è dare ottimismo al bambino: questo vuol dire aiutarlo a non sentirsi solo, spiegargli che ci sono altri bambini nella sua scuola, e forse nella sua classe, con lo stesso problema e che quest’ultimo non dipende certo da lui, aiutandolo così a combattere un naturale ma pericoloso senso di colpa. Una completa e corretta spiegazione quindi rimuove la vergogna e il senso di colpa, coinvolge il bambino e lo motiva ad affrontare la cura. Altri consigli sono:
- i bambini dovrebbero evitare di bere molti liquidi poco prima di andare a letto;
- i bambini dovrebbero urinare prima di andare a letto;
- è importante ottenere la collaborazione del bambino nell’affrontare tale problema;
- è utile premiare il bambino per non aver bagnato il letto;
- è inutile e controproducente punire ed umiliare il bambino se ha bagnato il letto;
- non occorre portare in bagno ripetutamente il bambino durante la notte senza motivo, anzi, può risultare controproducente e suscitare irritazione nel genitore e nel bambino stesso.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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