Le situazioni di “crisi” in bambini, adolescenti, adulti, anziani

MEDICINA ONLINE CRESCITA MORTE ADOLESCENZA INFANZIA BAMBINI ANZIANI ADULTI VECCHI GENITORI NONNI FAMIGLIA INVECCHIAMENTO FASI DI CRESCITA ADOLESCENTE MAMMA PAPA NONNO ETA ANNO ANNI TEMPO CHE PASSA.jpgIl termine “crisi” deriva dal greco krinein e significa decidere, scegliere. Generalmente al termine “crisi” viene attribuita una connotazione particolare: quando una Continua a leggere

Soffocamento: definizione, cause, sintomi, morte

MEDICINA ONLINE SOFFOCARE SOFFOCAMENTO ASFISSIA OGGETTO ESTRANEO CIBO UVA VIE AEREE BAMBINI ADULTI COSA FARE MANOVRA DI HEIMLICH DOPO QUANTO TEMPO MINUTI SI MUORE MORTE DECESSO IPOSSIA IPOSSIEMIA COMA AIUTO.jpgCon “soffocamento” (anche chiamato “asfissia”) in medicina, ed in particolare in medicina legale, ci si riferisce alla temibile e potenzialmente letale condizione nella quale la normale respirazione è Continua a leggere

Enuresi notturna in bambini, adolescenti e adulti: cause e terapia

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SINDROME DI ASPERGER BAMBINI ADULTI SINTOMI CURE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie CapillariCon “enuresi notturna“, o più semplicemente “enuresi (pronuncia “enurèsi”), si intende l’involontario rilascio ripetuto di urina nei vestiti o nel letto in una Continua a leggere

Differenza tra latte intero, parzialmente scremato e scremato

MEDICINA ONLINE BERE LATTE DIABETE BEVANDA CALORIE SODIO MINERALI GASSATA OLIGOMINARALE DISTILLATA INGRASSARE DIMAGRIRE FONTANA MARE PISCINA POTABILE COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIl latte usato in campo alimentare è il prodotto ottenuto dalla mungitura alcuni di animali e può essere di vari tipi in base all’animale che lo ha prodotto, ad esempio latte di capra, di pecora o di vacca (latte vaccino, quello più diffuso). Il latte vaccino è una ottima fonte di Continua a leggere

Orecchie a sventola: rimedi naturali per adulti e bimbi senza intervento

MEDICINA ONLINE ORECCHIE A SVENTOLA ORECCHIO SPORGENTE protruding ears RIMEDI NATURALI SENZA INTERVENTO CHIRURGICO LASER OTOSTICK CORRETTORE CEROTTO ADESIVO ADULTI BAMBINI BIMBI FASCIA ELASTICA COMPRESSIVA METODO.jpgTrasmesse dai genitori ai figli, le orecchie sporgenti – comunemente chiamate “a sventola” o in inglese “protruding ears” – sono molto diffuse e, pur non essendo un problema di salute, rappresenta un inestetismo fastidioso specie per chi sceglie di portare i capelli corti che – al contrario di quelli lunghi – tendono non solo a far vedere il difetto, ma addirittura ad enfatizzarlo. Quali sono le soluzioni possibili? Tralasciando le tecniche che vedono i capelli lunghi coprire l’inestetismo (non sempre applicabile) ed il rimedio “della nonna” di fasciare la testa al bambino per “comprimere” le orecchie – del Continua a leggere

Bronchiolite in neonato ed adulti: contagio, cura, quanto dura e ricadute

MEDICINA ONLINE PARTO DEPRESSIONE POST PARTUM BABY BLUE NEWBORN GRAVIDANZA INCINTA ACQUA LATTE MATERNO SENO MAMMA FIGLIO BAMBINO BIMBO NEONATO PERICOLOSO BAMBINA IN TERAPIA INTENSIVA BIRTH WATER PICTURE WALLPAPER PICS HDLa bronchiolite è un’infezione virale acuta che colpisce il sistema respiratorio, in particolare è  caratterizzata da una infiammazione dei bronchioli, i più piccoli passaggi di aria dei polmoni. Interessa soprattutto (ma non esclusivamente) dei bambini di età inferiore ad un anno con maggiore prevalenza nei primi 6 mesi di vita e maggiore incidenza tra novembre e marzo (epidemica in inverno). Il 90% dei casi riguarda bambini tra gli 1 e i 9 mesi. La bronchiolite è la causa più comune di ospedalizzazione durante il primo anno di vita.

Cause di bronchiolite e contagio

L’agente infettivo più coinvolto (nel 75% circa dei casi) è il virus respiratorio sinciziale (VRS) ma anche altri virus possono esserne la causa (metapneumovirus, coronavirus, rinovirus, adenovirus, virus influenzali e parainfluenzali). L’infezione è secondaria a una trasmissione che avviene primariamente per contatto diretto con le aeree secrezioni infette. La fase di contagio dura tipicamente da 6 a 10 giorni. L’infezione interessa bronchi e bronchioli innescando un processo infiammatorio, aumento della produzione di muco e ostruzione delle vie aeree con possibile comparsa di difficoltà respiratoria.

Fattori che aumentano il rischio di maggiore gravità nei bimbi:

  • prematurità,
  • età del bambino < 12 settimane,
  • cardiopatie congenite,
  • displasia broncopolmonare,
  • fibrosi cistica,
  • anomalie congenite delle vie aeree,
  • immunodeficienze primarie e secondarie.

Sintomi di bronchiolite

Generalmente esordisce con febbricola (o addirittura SENZA FEBBRE) e rinite (infiammazione nasale); successivamente possono comparire tosse insistente, che si aggrava gradualmente, letargia e difficoltà respiratoria – più o meno marcata – caratterizzata da un aumento della frequenza respiratoria e da rientramenti intercostali. Il più delle volte si risolve spontaneamente e senza conseguenze. Tuttavia, in alcuni casi, può rendersi necessario il ricovero, specialmente al di sotto dei sei mesi di vita. In bambini così piccoli è spesso presente un calo dei livelli di saturimetria (ossigeno nel sangue) e può osservarsi una disidratazione causata dalla difficoltà di alimentazione e dell’aumentata perdita idrica determinata dal lavoro respiratorio. Inoltre, nei pazienti nati prematuri o di età inferiore alle 6 settimane di vita, è aumentato il rischio di apnea (episodio di pausa respiratoria prolungata) e ne vanno pertanto controllati i parametri cardio-respiratori. La frequenza respiratoria generalmente supera i 70 atti respiratori al minuto.

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Diagnosi di bronchiolite

La diagnosi di bronchiolite è clinica, basata sull’andamento dei sintomi, sull’anamnesi e sull’esame obiettivo. Solo in casi particolari, ove ritenuto necessario dal medico, possono essere effettuati alcuni accertamenti di laboratorio e/o strumentali. Tra questi:

  • la ricerca dei virus respiratori sull’aspirato nasofaringeo,
  • la determinazione dell’ossigenazione tramite saturimetro (una saturazione arteriosa <92% è un indicatore di gravità e della necessità di ospedalizzazione),
  • l’emogasanalisi arteriosa (un esame che permette di valutare l’ossigenazione del sangue e, attraverso la misurazione dell’anidride carbonica, l’efficacia degli scambi gassosi).

Molto raramente si rende necessaria la radiografia del torace (si possono riscontrare addensamenti ed aree di assenza di aria in più zone dei polmoni dovute alla alterata ventilazione).

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Come prevenire la bronchiolite nei bimbi?

Alcune semplici norme igieniche possono ridurre il rischio di contrarre la bronchiolite o evitare infezione correlate che possono peggiorare il quadro clinico. Cercare sempre di:

  • evitare il contatto dei bambini più piccoli con altri bambini o adulti affetti da infezioni delle vie aeree;
  • lavarsi sempre le mani prima e dopo aver accudito il bambino;
  • favorire l’allattamento al seno e fornire una quantità adeguata di liquidi;
  • fare frequenti lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica;
  • non fumare mai in casa, anche in ambienti diversi da quelli dove si trova il bambino.

Trattamento della bronchiolite

Un lattante senza difficoltà respiratoria, con SaO2 > 94 % in aria ed in grado di alimentarsi può essere trattato a domicilio sotto le attente cure del pediatra curante. Il paziente con bronchiolite viene in genere trattato con frequenti lavaggi nasali con aspirazione delle secrezioni e terapia aerosolica con soluzione ipertonica al 3%. Quest’ultima aiuta il piccolo a mobilizzare le abbondanti secrezioni mucose catarrali. È possibile utilizzare broncodilatori (farmaci che dilatano i muscoli dei bronchi e quindi migliorano la respirazione) per via inalatoria per 3-4 volte al giorno se si è osservato un miglioramento clinico dopo una prima somministrazione “di prova” nell’ambulatorio pediatrico o a domicilio. La terapia va invece sospesa in mancanza di evidente efficacia. Talvolta viene prescritto il cortisone per bocca ma la più recente letteratura scientifica non dimostra che i bambini sottoposti a questa terapia vanno incontro ad un miglioramento. L’uso routinario degli antibiotici non è raccomandato, tranne in bambini immunocompromessi o in caso si sospetti un’infezione batterica concomitante. È utile frazionare i pasti aumentandone la frequenza e diminuendo le quantità.Quando occorre il ricovero ospedaliero, il bambino viene sottoposto ad una terapia di supporto per garantire:
– un’adeguata ossigenazione del sangue attraverso la somministrazione di ossigeno umidificato e riscaldato (solo nei casi più gravi si somministra ossigeno ad alti flussi);
– un’adeguata idratazione, qualora l’alimentazione risultasse difficoltosa, attraverso la somministrazione di soluzioni glucosaline per via endovenosa.

Durata della bronchiolite, ricadute e prognosi

La maggior parte dei bambini ha un singolo episodio di bronchiolite, altri hanno due o tre episodi di ricaduta a breve distanza, dovuti probabilmente ad agenti diversi; un buon numero presenta successivamente crisi di asma (intorno al 45%), situazione favorita indubbiamente dalla bronchiolite.
In un lattante eutrofico e peraltro in buona salute, la bronchiolite non presenta alcun rischio: essa giunge sempre a guarigione in circa 7/10 giorni. Ma in soggetti cardiopatici o che abbiano presentato un peso molto basso alla nascita o che presentino i segni toracici del rachitismo (eccessiva flessibilità delle coste), la bronchiolite può rappresentare una malattia gravissima, che dura molto più a lungo e purtroppo può mettere in pericolo la vita del bimbo.

Complicanze della bronchiolite

Le complicanze che possono insorgere in corso di bronchiolite sono rappresentate dall’insufficienza respiratoria (con aumento dell’ipercapnia oltre i 50 mmHg), dall’atelectasia, dalle infezioni batteriche secondarie, dallo pneumotorace e dallo pneumomediastino. Anche lattanti che abbiano superato bene la malattia, possono presentare successivamente, anche per qualche mese, un aumento della frequenza respiratoria, sia da svegli che nel sonno.

Bronchiolite: quando è necessario ricoverare il bambino?

In tutti i casi di cattiva ossigenazione o rifiuto dell’alimentazione il bambino, secondo le indicazioni del pediatra curante, dovrà essere valutato dal pediatra del Pronto Soccorso per un eventuale ricovero. Vengono considerati fattori di rischio aggiuntivi: la prematurità o l’età inferiore ai due mesi, la concomitanza di patologie croniche (broncodosplasia, cardiopatie congenite, immunodeficienze, patologie neurologiche), la minor reattività, la difficoltà assistenziale a domicilio da parte dei genitori.

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Valutazione autismo infantile: la Scala di valutazione CARS

MEDICINA ONLINE bambino bimba morta barbecue paradiso Girl, 2, found ‘barbecued alive by her mother’ after neighbours heard her screamsLa Scala di valutazione CARS (acronimo dall’inglese “Childhood Autism Rating Scale”) è una scala di valutazione usata in campo medico come strumento per identificare i bambini con autismo dai due anni di età, e per una diagnosi differenziale, cioè distinguerli dai bambini con altri handicap evolutivi. La CARS restituisce anche una valutazione sulla gravità della patologia: sotto questo aspetto, la scala CARS si pone non solo come uno strumento descrittivo, ma anche diagnostico.

Pur se usata la maggioranza delle volte con bambini, la CARS acquista valore anche nella diagnosi di autismo in adolescenti od adulti, nel caso in cui la patologia sia rimasta non riconosciuta da bambini, cosa che può accadere specie nei casi di autismo lieve. La CARS, sviluppata e testata su oltre 1.500 casi in un periodo di 15 anni, ha inoltre il vantaggio di essere semplicemente insegnata anche ad operatori con poca esperienza nell’autismo.

La CARS è costituita da 15 item relativi alle principali aree comportamentali, a ciascuno dei quali, mediante l’intervista ai genitori e l’osservazione diretta, viene attribuito un punteggio da 1 (normalità) a 4 (marcata patologia). La somma dei vari punteggi fornisce un totale che può variare da 15 a 60 e che indica la presenza/assenza della patologia e – se presente- anche la sua gravità, secondo questo schema:

  • punteggio CARS da 15 a 30: soggetto non autistico;
  • punteggio CARS da 31 a 34 : soggetto con autismo leggero;
  • punteggio CARS da 34 a 37 : soggetto con autismo medio;
  • punteggio CARS da 38 a 50 : soggetto con autismo grave;
  • punteggio CARS da 51 a 60 : soggetto con autismo molto grave.

I punteggi che oscillano tra 28 e 32 potrebbero necessitare di ulteriori indagini, anche se, in base alla nostra esperienza, se il test è effettuato correttamente, un punteggio totale superiore a 31 è indicativo quasi sempre di una situazione autistica.

Ecco una lista con i 15 item. All’inizio di ogni risposta il punteggio assegnato alla risposta specifica. Alla fine del test si sommano i punteggi di tutte le risposte per ottenere il punteggio CARS.

Attenzione: NON usare per auto-diagnosi. Questo test si basa sulle conoscenze e sull’esperienza dell’esaminatore. Effettuato da personale non esperto può dare dei falsi positivi (soggetto sano ritenuto malato) o falsi negativi (soggetto malato ritenuto sano).

I – Relazione con le persone

  • 1 Nessuna evidenza di difficoltà o anormalità nella relazione con le altre persone. Il comportamento del bambino è appropriato all’età. Qualche segno di diffidenza, nervosismo o fastidio può essere presente quando gli viene detto cosa fare, ma non in grado particolare.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Relazionalità lievemente anormale. Il bambino può evitare il contatto oculare con l’adulto, evitare l’adulto o innervosirsi se si forza l’interazione, essere eccessivamente cauto, non essere così responsivo all’adulto come ci si può attendere, aggrapparsi ai genitori, più frequentemente della maggior parte dei suoi pari.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Relazionalità moderatamente anormale. Il bambino delle volte mostra di isolarsi (sembra ignaro degli adulti). A volte sono necessari forti e persistenti tentativi per ottenere l’attenzione del bambino. Il contatto iniziato dal bambino è scarso.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Relazionalità gravemente anormale. Il bambino è costantemente appartato o inconsapevole di ciò che sta facendo l’adulto. Quasi mai risponde o inizia un contatto con l’adulto. Solo i più persistenti tentativi di catturarne l’attenzione hanno effetto.

II – Imitazione

  • 1Imitazione appropriata. Il bambino riesce ad imitare suoni, parole e movimenti di livello appropriato per la sua età.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Imitazione lievemente anormale. Il bambino imita quasi sempre semplici comportamenti come battere le mani o singoli suoni verbali, occasionalmente imita solo dopo sollecitazione o con ritardo.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Imitazione moderatamente anormale. Il bambino imita solo per parte del tempo e richiede un alto grado di persistenza ed aiuto dall’adulto; spesso imita solo con ritardo.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Imitazione gravemente anormale. Il bambino non imita, o imita solo raramente, suoni, parole, o movimenti, anche se sollecitato ed assistito dall’adulto.

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III – Risposta emotiva

  • 1 Risposte emotive appropriate all’età ed alla situazione. Il bambino mostra un grado e tipo appropriato di risposta emotiva, evidenziato da cambiamenti nell’espressione facciale, nella postura, e nel comportamento.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2Risposte emotive lievemente anormali. Il bambino occasionalmente mostra un tipo o grado di reazioni emotive in qualche modo inappropriati. Le reazioni sono a volte scollegate dall’evento o dall’oggetto che le provoca.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Risposte emotive moderatamente anormali. Il bambino mostra evidenti segni di risposte emotive inappropriate per tipo o per grado. Le reazioni possono essere molto scarse o eccessive e non legate alla situazione; può fare smorfie, ridere o irrigidirsi, anche se non apparentemente non sono presenti oggetti
    o situazioni collegabili a ciò.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Risposte emotive gravemente anormali. Le reazioni sono raramente appropriate alla situazione; una volta che il bambino reagisce in un certo modo, è veramente difficile fargli cambiare umore. Il bambino
    può mostrare emozioni largamente diverse anche se niente è cambiato.

IV – Uso del corpo

  • 1 Uso del corpo appropriato all’età. Il bambino si muove con la stessa facilità, agilità, e coordinazione di un bambino normale di pari età.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Uso del corpo lievemente anormale. Alcune peculiarità minori possono essere presenti, quali goffaggine, movimenti ripetitivi, scarsa coordinazione, o la rara presenza di più movimenti inusuali.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Uso del corpo moderatamente anormale. Comportamenti che sono chiaramente strani o inusuali per un bambino di questa età, che includono strani movimenti delle dita, posture peculiari delle mani o del corpo, fissarsi o colpirsi in parti del corpo, auto-aggressività, dondolamenti, ruotare su sé stessi, agitazione delle dita, o camminare sulle punte dei piedi.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Uso del corpo gravemente anormale. Intensi o frequenti movimenti del tipo descritto precedentemente, sono segni di un uso del corpo gravemente anormale.
    Questi comportamenti possono persistere nonostante i tentativi di scoraggiarli o di coinvolgere il bambino in altre attività.

V – Uso degli oggetti

  • 1 Appropriato utilizzo ed interesse verso giocattoli ed altri oggetti. Il bambino mostra normale interesse nei giocattoli ed altri oggetti appropriati per la sua età ed usa questi giocattoli in maniera appropriata.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Interessante lievemente inappropriato verso giocattoli ed altri oggetti, o nel loro uso. Il bambino può mostrare interessi particolari in un giocattolo oppure giocarvi in un modo infantile inappropriato (come sbatterlo o morsicarlo).
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Interesse ed uso di giocattoli ed altri oggetti moderatamente inappropriato. Il bambino può mostrare poco interesse nei giocattoli o altri oggetti, o può restare assorto nell’utilizzarli in qualche strano modo. Egli si concentra su qualche insignificante parte del giocattolo, restando incantato alla vista della luce che vi si riflette, muoverne ripetitivamente alcune parti, o giocare esclusivamente con un solo oggetto.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Interesse ed uso di giocattoli ed oggetti gravemente inappropriato. Il bambino può impegnarsi nelle stesse attività di cui alla descrizione precedente, con maggiore frequenza ed intensità. è difficile da distogliere da queste attività inappropriate una volta che le inizia.

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VI – Adattamento ai cambiamenti

  • 1 Risposta appropriata all’età verso i cambiamenti. Mentre il bambino può notare o commentare cambiamenti nelle routine, accetta queste variazioni senza stress immotivato.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Adattamento ai cambiamenti lievemente inappropriato. Quando un adulto tenta di cambiare attività, il bambino può continuare a fare lo stesso compito o ad usare gli stessi materiali.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Adattamento ai cambiamenti moderatamente inappropriato. Il bambino resiste attivamente ai cambiamenti nelle routine, tenta di proseguire con le vecchia attività ed è difficile distoglierlo. Può irritarsi o intristirsi se una routine prestabilita viene alterata.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Adattamento ai cambiamenti gravemente inappropriato. Il bambino mostra severe reazioni al cambiamento. Se si forza una variazione, può diventare estremamente arrabbiato e non cooperativo, e reagire con furia.

VII – Risposta visiva

  • 1 Risposta visiva appropriata all’età. La reazione visuale è normale ed appropriata per l’età. La vista è utilizzata insieme agli altri sensi come mezzo di esplorazione di nuovi oggetti.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Risposta visiva leggermente anormale. Il bambino occasionalmente deve essere richiamato per guardare un oggetto. Il bambino può essere maggiormente interessato nel guardare specchi o illuminazioni anziché compagni, può ogni tanto fissare nel vuoto, o può anche evitare di guardare la gente negli occhi.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Risposta visiva moderatamente anormale. Il bambino deve essere richiamato frequentemente per guardare a ciò che sta facendo. Può fissare nel vuoto, evitare di guardare le persone negli occhi, guardare
    agli oggetti da angoli inusuali, o tenere gli oggetti molto vicino agli occhi.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Risposta visiva gravemente anormale. Il bambino evita costantemente di guardare le persone o certi
    oggetti, e può mostrare forme estreme di altre peculiarità visive di cui alla descrizione precedente.

VIII – Risposta uditiva

  • 1 Risposta uditiva appropriata all’età. Le proprietà uditive del bambino sono normali ed appropriate per l’età. L’udito è utilizzato insieme agli altri sensi.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Risposta uditiva leggermente anormale. Possono esserci alcune carenze di risposte, o lievi reazioni eccessive a certi suoni. Le risposte ai suoni possono essere ritardate e può essere richiesta la ripetizione
    per catturare l’attenzione del bambino. Il bambino può essere distratto da suoni estranei.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Risposta uditiva moderatamente anormale. Le risposte del bambino ai suoni variano, spesso ignora un suono le prime volte che viene prodotto. Può spaventarsi o tapparsi le orecchie quando ascolta alcuni rumori quotidiani.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Risposta uditiva gravemente anormale. Il bambino reagisce in maniera estremamente evidente troppo/troppo poco ai suoni, indipendentemente dal tipo.

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IX – Gusto, olfatto, e uso e risposta al tatto

  • 1 Uso e risposte normali del gusto, olfatto e tatto. Il bambino esplora nuovi oggetti in maniera appropriata all’età, generalmente per sensazione ed osservazione. Il gusto e l’olfatto vengono usati, quando appropriato. Quando reagisce a lievi e minimi dolori, il bambino mostra fastidio ma non reagisce eccessivamente.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Uso e risposte del gusto, olfatto e tatto leggermente anormali. Il bambino può persistere a mettersi gli oggetti in bocca; può odorare o assaggiare oggetti non commestibili; può ignorare o reagire eccessivamente ai dolori lievi che un bambino normale esprimerebbe come fastidio.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Uso e risposte del gusto, olfatto e tatto moderatamente anormali. Il bambino può essere moderatamente preoccupato nel gustare, odorare, o toccare oggetti o persone. Il bambino può sia reagire eccessivamente che troppo poco.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Uso e risposte del gusto, olfatto e tatto gravemente anormali. Il bambino è assorto con l’odorare, assaggiare o sentire gli oggetti più per le sensazioni che ne derivano che per la normale esplorazione od uso dell’oggetto stesso. Il bambino può ignorare completamente il dolore o reagire in maniera estrema a piccoli fastidi.

X – Paura e apprensione

  • 1 Paura ed apprensione normali. Il comportamento del bambino è appropriato sia alle situazioni che all’età.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Paura ed apprensione leggermente anormali. Il bambino mostra occasionalmente troppa o troppo poca paura o nervosismo, comparato alle reazioni di un bambino normale della stessa età in situazione simile.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Paura ed apprensione moderatamente anormali. Il bambino mostra spesso maggiore o minore paura del normale, anche rispetto ad un bambino più piccolo nella stessa situazione.
  • 3,5Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Paura ed apprensione gravemente anormali. La paura persiste anche dopo ripetute esperienze con oggetti o eventi inoffensivi. è estremamente difficile calmare o consolare il bambino. Il bambino può inoltre mostrare di non valutare appropriatamente i pericoli che altri bambini della stessa età evitano.

XI – Comunicazione verbale

  • 1 Comunicazione verbale normale, appropriata all’età ed alla situazione.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Comunicazione verbale leggermente anormale. Il linguaggio mostra complessivamente un ritardo. La maggior parte del linguaggio è significativo, comunque si possono avere alcune ecolalie od inversione dei pronomi. Può anche essere usata occasionalmente qualche parola particolare o gergale.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente la successiva.
  • 3 Comunicazione verbale moderatamente anormale. Il linguaggio può essere assente. Se si presenta, la comunicazione verbale può essere un misto di linguaggio significativo e di espressioni gergali, ecolalie o inversione dei pronomi.
    Alcune peculiarità relative alla parte del linguaggio significativa includono eccessive domande o interesse verso un particolare argomento .
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Comunicazione verbale gravemente anormale. Non viene utilizzato un linguaggio significativo. Il bambino può emettere strilla infantili, suoni strani o animaleschi, parole riproducenti rumori complessi, o
    può mostrare un uso di alcune parole, o frasi sensate, persistente e bizzarro.

XII – Comunicazione non verbale

  • 1 Uso normale della comunicazione non verbale, appropriata all’età ed alla situazione.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Uso leggermente anormale della comunicazione non verbale. Impiego immaturo della comunicazione non verbale; il bambino riesce ad indicare o raggiungere ciò che vuole solo in maniera imprecisa, in situazioni dove altri bambini della stessa età riescono ad puntare e gesticolare più specificatamente per indicare ciò che vogliono.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Uso moderatamente anormale della comunicazione non verbale. Il bambino non riesce generalmente ad esprimere le sue necessità o desideri in maniera non verbale, e non riesce a comprendere la comunicazione non verbale degli altri.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Uso gravemente anormale della comunicazione non verbale. Il bambino usa solamente gesti peculiari o bizzarri senza apparente significato, e non mostra consapevolezza del significato associato ai gesti o espressioni facciali degli altri.

XIII – Livello di attività

  • 1 Normale livello di attività per età e circostanze. Il bambino non è più attivo o meno attivo di un bambino normale della stessa età in situazione simile.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Livello di attività leggermente anormale. Delle volte il bambino può essere sia un po’ irrequieto che in qualche modo pigro e con movimenti lenti. Il suo livello di attività interferisce solo leggermente con le sue prestazioni.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Livello di attività moderatamente anormale. Il bambino può essere molto attivo e difficile da contenere. Può avere energie senza fine e non addormentarsi rapidamente la notte, come pure può mostrarsi letargico e necessitare di grande sollecitazione per fare le cose.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Livello di attività gravemente anormale. Il bambino esibisce estrema attività o inattività e può inoltre passare da un estremo all’altro frequentemente.

XIV – Livello e consistenza di risposta intellettiva

  • 1 L’intelligenza è normale e ragionevolmente consistente attraverso le varie aree. Il bambino è intelligente come tipico per la sua età e non ha alcun inusuale abilità o deficit intellettivo.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Funzionamento intellettivo leggermente anormale. Il bambino non è così intelligente come altri bambini della sua età. Le abilità appaiono similmente ritardate in tutte le aree.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Funzionamento intellettivo moderatamente anormale. Il bambino in generale non è così intelligente come suoi pari, comunque può avere un funzionamento pressoché normale in una o più aree intellettive.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Funzionamento intellettivo gravemente anormale. Mentre il bambino non è così intelligente come i suoi pari, può avere un funzionamento anche superiore ai bambini normali della stessa età in una o più aree.

XV – Impressione generale

  • 1 Non autistico. Il bambino non mostra alcuno dei sintomi caratteristici dell’autismo.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Autismo lieve. Il bambino mostra solo alcuni sintomi o solo un lieve grado di autismo.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Autismo medio. Il bambino mostra diversi sintomi o un moderato grado di autismo.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Autismo grave. Il bambino mostra molti sintomi o un grado molto grave di autismo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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L’altezza media italiana nel 2017 di maschi e femmine

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Tra i giovani italiani, l’altezza media al massimo dello sviluppo si è attualmente alzata a 177,8 cm.

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