Con “tenesmo rettale” si indica uno spasmo generalmente molto doloroso dell’ano che si accompagna ad una sensazione di bisogno impellente di defecare e che nella maggior parte dei casi compare improvvisamente la notte durante il sonno e passa dopo pochi minuti. Allo spasmo può far effettivamente seguito la defecazione o, più spesso, la mancata emissione di feci o una emissione di feci in quantità ridotta rispetto a quelle che erano le aspettative del paziente in base all’elevata intensità dello stimolo.
Cause e fattori di rischio
Il tenesmo rettale può essere provocato o favorito – direttamente o indirettamente – da diverse patologie e condizioni, tra cui:
- emorroidi interne e/o esterne;
- fecaloma;
- infiammazioni ed infezioni del colon;
- rettocolite ulcerosa;
- proctiti specifiche (come le infezioni a trasmissione sessuale);
- morbo di Crohn;
- ragadi anali;
- stipsi cronica;
- fistola ed ascesso anale;
- rimedi “fai da te” errati o addirittura controproducenti della costipazione cronica;
- carcinoma della cervice uterina;
- infezione da Clamidia;
- polipi intestinali;
- colite spastica e irritabile;
- cause psicologiche (specie ansia cronica);
- ileo meccenico o paralitico;
- tumori del colon-retto, specie nei tratti ampollare e sotto-ampollare;
- tumore dell’ano;
- tumori che comprimono il colon dall’esterno;
- patologie prostatiche (prostatite, iperplasia prostatica benigna, cancro della prostata);
- gravidanza;
- amebiasi;
- schistosomiasi;
- shigellosi;
- gonorrea;
- dieta errata;
- cambio di dieta;
- linfogranuloma venereo;
- onicofagia;
- sindrome dell’intestino irritabile;
- diverticoli;
- sovrappeso e obesità;
- presenza di corpi estranei nel colon;
- patologie psichiatriche che portano ad ingerire oggetti, ad esempio picacismo e tricofagia;
- dissenteria bacillare;
- infestazioni da parassiti.
Sintomi e segni
Il tenesmo stesso è – nella maggioranza dei casi – un sintomo di una condizione o di una patologia. In base alla causa a monte che l’ha determinato, al tenesmo possono associarsi sintomi e segni specifici, ad esempio nel caso di emorroidi il cilindro fecale potrebbe essere verniciato di sangue rosso vivo, oppure potrebbe verificarsi rettorragia; in caso di tumore del colon potrebbe verificarsi la presenza di sangue occulto nelle feci; in caso di patologia prostatica potrebbero verificarsi bruciore alla minzione o urine torbide. I possibili segni e sintomi associati al tenesmo, potrebbero essere:
- malessere generale;
- dolore addominale;
- vomito;
- vomito fecaloide;
- alito che odora di feci;
- nausea;
- tensione addominale;
- coliche intestinali;
- segni e sintomi di ostruzione intestinale;
- meteorismo;
- feci con sangue, muco, cibo non digerito;
- prurito anale;
- perdita o aumento di peso;
- anoressia (perdita di appetito;
- paura di defecare.
Potrebbero inoltre verificarsi contemporaneamente sintomi del coinvolgimento dell’apparato urinario, tra cui:
- oliguria: eliminazione nelle 24 ore di una quantità di urina inferiore a 400 ml;
- anuria: sospensione quasi totale della emissione di urina, con diuresi inferiore a 100 ml nelle 24 ore;
- pollachiuria: emissione con elevata frequenza (a meno di 4 ore di distanza) di piccole quantità di urina;
- ematuria: presenza macroscopica di sangue nelle urine;
- disuria: difficoltà ad urinare;
- stranguria: dolore durante la minzione.
Diagnosi
Per diagnosticare un tenesmo rettale e, soprattutto, determinare la patologia a monte che l’ha determinata (importante per impostare una diagnosi efficace), il medico utilizza vari strumenti diagnostici, tra cui:
- anamnesi (raccolta dei dati del paziente);
- esame obiettivo (visita vera e propria con, ad esempio palpazione dell’addome ed ispezione dei genitali);
- defecografia;
- radiografia, TAC e/o risonanza magnetica;
- manometria anorettale;
- esame delle feci;
- coprocoltura e antibiogramma;
- ricerca di sangue occulto nelle feci;
- colonscopia;
- colonscopia virtuale;
- ecografia transrettale della prostata;
- PSA;
- esplorazione digitale rettale della prostata;
- esame del sangue (emocromo);
- VES;
- esame delle urine;
- esame per valutare la funzionalità renale;
- ecografia vescicale;
- ecografia addominale;
- biopsia della prostata;
- biopsia renale;
- uro-TAC;
- scintigrafia;
- uroflussometria;
- urinocultura.
Non tutti gli esami sono ovviamente sempre necessari.
Terapia
Non esiste una cura unica che vada bene in tutti i casi di tenesmo rettale. La terapia dipende infatti dalla patologia a monte che l’ha determinata: solo dopo che il medico avrà identificato la causa specifica del tenesmo, sarà in grado di impostare una terapia efficace. Consigli utili spesso efficaci per migliorare la situazione, sono:
- alimentarsi in modo corretto;
- perdere peso se obesi o in sovrappeso;
- fare adeguata attività fisica;
- bere molta acqua;
- smettere di fumare;
- assumere cibi lassativi;
- evitare alcolici.
Un maggior apporto di fibre con la dieta potrebbe migliorare la situazione ma, in alcuni casi, potrebbe peggiorarla.
Quando rivolgersi al medico?
Un singolo episodio di lieve tenesmo, non associato ad altri sintomi, non dovrebbe generare ansia nel paziente. Nel caso in cui il tenesmo si verifichi più volte di seguito o sia associato ad altri sintomi, si consiglia il consulto del proprio medico.
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