Con “quarantena” (o “contumacia”) in medicina si indica la costrizione di uno o più individui in isolamento forzato, utilizzato per impedire che questi individui entrino a contatto con altri individui.
“Mettere in quarantena una data zona” significa quindi delimitarla in modo che chi è dentro tale zona non possa uscire all’esterno e chi è all’esterno non possa entravi.
“Mettere in quarantena un individuo” significa porlo in un posto dove non può entrare in contatto con altre persone a meno che quest’ultime non abbiano idonea strumentazione di protezione.
In informatica “mettere in quarantena un file” significa isolare un file corrotto da virus informatico in speciali directory, con lo scopo di bloccarne la proliferazione ed impedirgli di arrecare danni al computer.
Che funzione ha?
La quarantena ha la funzione di limitare la diffusione di uno stato pericoloso, come ad esempio una malattia infettiva.
Quando viene usata?
Il caso più tipico è quello di individui che si sono ammalati di una patologia infettiva molto contagiosa, grave e senza cure efficaci: in questo caso tutti gli individui ammalati che hanno i sintomi e segni della patologia vengono messi appunto in quarantena, in modo che non possano infettare altri individui creando una pericolosa epidemia. In quarantena possono essere messi non solo gli individui che hanno chiare manifestazioni della patologia infettiva, ma anche tutte quelle persone che sono entrate in contatto con loro e sono potenzialmente contagiati, o comunque tutte quelle persone che, per determinate ragioni, si presume che siano stati contagiati, anche in assenza di sintomi. Ricordiamo infatti che quando ci si infetta con una malattia infettiva, nella maggioranza dei casi passa un periodo di vari giorni prima che i sintomi si rendano manifesti, in cui il soggetto è ammalato e può contagiare gli altri, ma appare completamente sano (periodo di incubazione). Esistono vari motivi che possono portare a pensare che un individuo apparentemente sano sia in realtà malato: ad esempio se egli è stato recentemente a contatto con una persona malata senza opportune precauzioni o se proviene da una zona in cui si sta verificando una epidemia.
Etimologia
Il termine deriva da “quaranta giorni”, la durata dell’isolamento cui venivano sottoposte le navi provenienti da zone colpite dalla “peste nera” nel XIV secolo, prima di entrare nelle laguna della Repubblica di Venezia.
Durata della quarantena
A dispetto del nome, una quarantena non dura necessariamente 40 giorni, bensì un periodo molto variabile in base al patogeno e soprattutto al suo periodo di incubazione. Ad esempio nel caso del nuovo coronavirus “cinese” il periodo di incubazione è di 14 giorni, di conseguenza il periodo di quarantena è di due settimane: una volta superato questo periodo, se non si sono verificati i sintomi, si è certi che la persona messa in quarantena non sia contaminata e può tornare “libera”.
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