Scoppia la sigaretta elettronica: ferito a un occhio, parte l’inchiesta

sigaretta elettronica scoppia in bocca“Ho sentito un botto pazzesco, mi sono volati via gli occhiali che si sono anche rotti: per prima cosa ho pensato che mi avessero sparato”. Nessun attentato, invece, solo un incredibile episodio capitato a uno sfortunato quarantenne torinese: il 24 febbraio gli è infatti esplosa, quasi fra le labbra, la sigaretta elettronica che stava fumando per strada mentre camminava. Il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiesta e i carabinieri del Nas hanno sequestrato ciò che rimaneva del bocchino e del bruciatore. “Avevo appena aspirato un tiro, quando mi è esplosa tra le dita. E’ andata bene che avevo gli occhiali, ma la nicotina liquida mi è comunque finita tutta negli occhi, così come un pezzettino di plastica che sono riuscito a togliere. Sono subito andato in ospedale e lì mi hanno visitato” ha raccontato ancora il torinese, di professione informatico (che preferisce non comparire con nome e cognome), mostrando il referto che indica “arrossamento e congiuntivite”.

I carabinieri del Nas di Torino, guidati dal maggiore Michele Tamponi, si sono recati nel negozio in franchising in una zona del centro della città, dove un mese fa era stata comprata la sigaretta elettronica, di provenienza cinese. Sono state sequestrate analoghe sigarette ed è stata affidata una consulenza tecnica che accerterà che cosa è accaduto, e che cosa in particolare abbia causato l’esplosione. “Mi sono recato all’ospedale Maria Vittoria prima e poi all’Oftalmico il giorno dopo perché avevo ancora bruciore e dolore a un occhio” ha ancora spiegato l’informatico che nonostante l’incidente non ha perso il vizio di fumare in modo “virtuale”.

Il tema delle sigarette elettroniche è particolarmente caro al procuratore Guariniello che da tempo ha aperto un’inchiesta per accertare la loro eventuale pericolosità per il consumo di nicotina sia per il fumatore, sia per chi si trova a respirare il fumo in modo “passivo”. Sotto la lente del pm, in particolare, ci sono i problemi di etichettatura che non segnalano i rischi per la salute: i carabinieri del Nas hanno più volte provveduto a sequestrare ingenti quantità di prodotti che non riportavano le corrette indicazioni sulle confezioni.

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Le sigarette elettroniche vietate nei luoghi pubblici

sigaretta elettronica vietataSiete tra quelli che da poco sono entrati a far parte del gruppo dei fumatori “elettronici” e vi siete spaventati leggendo il titolo? Potete stare tranquilli, a meno che non abitiate in un paese in provincia di Como!

Tra i dubbi, gli apprezzamenti e le opinioni controverse suscitate dal sempre più diffuso uso della nuova sigaretta elettronica è arrivata anche la prima ordinanza in tema. Il sindaco di Lomazzo (Como), infatti, ha deciso di emanare un’ordinanza che vieta l’utilizzo della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici. Lo ha riportato alcuni giorni fa, il Corriere della Sera, aggiungendo che anche alcuni importanti aziende come Alitalia e Trenitalia avrebbero deciso, in attesa di normative precise, di equiparare l’utilizzo della sigaretta che emette vapore a quello delle sigarette tradizionali.
«Pur cercando qualche precedente a cui ispirarci, non ne abbiamo trovati – ha detto Gianni Rusconi (Lega) – I dubbi su questo prodotto e sui suoi effetti sono ancora troppi e ci è sembrato giusto prendere una posizione».

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Le sigarette elettroniche fanno male?

Si riaccende il dibattito sulle ormai famose sigarette elettroniche. Questa volta però ad essere messa in dubbio non è la loro reale efficacia nell’indurre il tabagista a smettere di fumare, ma la loro sicurezza.

Le ricerche forniscono dati discordanti e il dibattito rimane aperto tra esperti divisi in favorevoli ai sistemi alternativi al fumo di tabacco e contrari. Se pochi giorni fa risultati confortanti su questi dispositivi erano arrivati dal congresso della Società europea di cardiologia, almeno per quanto riguarda gli effetti sul cuore, uno studio presentato al meeting della European Respiratory Society (Ers) in corso a Vienna ribalta tutto e avverte: le ‘e-cig’, come sono state soprannominate negli Stati Uniti, possono causare danni ai polmoni.

Il motivo, secondo i ricercatori è semplice: le sigarette elettroniche sono dispositivi che rilasciano nicotina attraverso vapore, piuttosto che fumo. In pratica, non c’è combustione come avviene nelle normali ‘bionde’, ma la nicotina contenuta in questi piccoli strumenti è pur sempre un derivato del tabacco.

La ricerca dell’università di Atene ha voluto affrontare la questione degli effetti a breve termine delle ‘e-cig’, su persone diverse: ha coinvolto 8 individui che non avevano mai fumato e 24 tabagisti, di cui 11 con funzione polmonare normale e 13 con Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) o asma. Ogni volontario ha utilizzato una sigaretta elettronica per 10 minuti. I ricercatori greci hanno poi misurato l’aumento della resistenza delle vie aeree (broncocostrizione) mediante una serie di test, compreso quello spirometrico.

I risultati hanno mostrato che, nei soggetti sani, c’è stato un aumento statisticamente significativo della resistenza delle vie aeree in media del 182-206%, che perdura per 10 minuti. Nei fumatori con spirometria normale, l’aumento è risultato in media pari a +176-220%. Nei pazienti con Bpco e asma, l’uso di una e-cig sembra invece non avere un effetto immediato.

Christina Gratziou, uno degli autori e presidente del Comitato per il controllo del tabacco Ers, ha detto: “Non sappiamo ancora se questi dispositivi siano più sicuri rispetto alle sigarette normali, nonostante vengano sponsorizzati così. Questa ricerca ci aiuta a capire come questi prodotti possano essere potenzialmente dannosi. Abbiamo rilevato un immediato aumento della resistenza delle vie aeree nel nostro gruppo di partecipanti, il che suggerisce che le sigarette elettroniche possono causare un danno immediato dopo che sono state utlizzate. Saranno necessarie ulteriori ricerche per capire se questo danno abbia effetti anche nel lungo termine”.

La questione in realtà potrebbe essere indifferente perché, come ha ribadito l’Ers anche in questa occasione, si raccomanda sempre di “seguire le linee guida ufficiali sui trattamenti per smettere di fumare, con sistemi basati sulle evidenze cliniche” che però “non sostengono l’uso di tali prodotti”. Le prove di efficacia sulle sigarette elettroniche sono più concordanti rispetto quelle di tossicità e dicono che non fanno smettere di fumare. Molti fumatori, sostengono però di aver abbandonato il vizio e quindi anche da questo punto di vista i risultati della scienza si scontrerebbero col dato empirico. Il dibattito sulle sigarette elettroniche non si spegnerà dunque così presto.

In teoria i programmi per smettere di fumare con le sigarette elettroniche prevedono l’uso di sigarette caricate con dosi di nicotina a scalare, in modo da disassuefare il fumatore alla sostanza che dà dipendenza. Quindi, qualora ci fossero anche effetti a breve o lungo termine, non sarebbero destinati ad durare per sempre e comunque non sarebbero peggiori che continuare a fumare sigarette vere per lo stesso periodo. In altri termini le preoccupazioni dovrebbero esserci per quei fumatori che si limitano a sostituire le sigarette normali con quelle elettroniche senza una reale intenzione di smettere e senza impegnarsi a scalare la dose di nicotina nel dispositivo.

E’ importante comunque ricordare che non tutte le sigarette elettroniche sono caricate con nicotina: alcune hanno solo aromi, sulla cui efficacia e sicurezza però non ci si scommette. Tempo fa la Food and Drug Administration americana ha reso pubblici i risultati delle analisi di laboratorio sulla sigaretta elettronica. Nei campioni degli aromi sottoposti a test sono state trovate sostanze chimiche tossiche e cancerogene come il Dietilene Glicole (prodotto utilizzato nell’industria come antigelo) associate a mentolo, glicerina, glicole propilenico e miscele di isomeri di dipropilenglicole.

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