Con “politrauma” o “politraumatizzato” in medicina si indica per definizione un paziente ferito che presenta lesioni associate a carico di due o più distretti corporei (cranio, rachide, torace, addome, bacino, arti) con con compromissione attuale o potenziale delle funzioni vitali (respiratorie e/o circolatorie).
Può interessarti anche: Alex Zanardi, grave incidente in handbike: ricoverato in condizioni critiche
Cause
La causa dei traumi multipli è generalmente legata a grave incidente automobilistico ma qualsiasi tipo di evento caratterizzato da una forza capace di intervenire su più punti dello stesso organismo, è capace di risultare in un politraumi. Il paziente politraumatizzato è spesso grave o molto grave. Tra i pazienti morti per politrauma:
- il 50% dei politrauma muore in pochi secondi o minuti dall’evento, a causa di rottura di cuore o grossi vasi, di lacerazione del tronco dell’encefalo o di emorragia cerebrale grave;
- il 30% dei politrauma muore durante la golden hour, a causa di emopneumotorace, shock emorragico, rottura di fegato e milza, ipossiemia, ematoma extradurale, spostamento del corpo con peggioramento della situazione iniziale o errati interventi medici;
- il 20% dei politrauma muore nei giorni o settimane successivi a causa di sepsi, problemi respiratori, arresto cardiaco o insufficienza acuta multiorgano (MOF).
L’intervento corretto, tempestivo ed efficace del soccorso specifico permette di aumentare le probabilità di sopravvivenza dell’infortunato, riducendo il rischio di danni secondari.
Leggi anche:
- Primo soccorso e BLS (Basic Life Support): cos’è e come si fa
- Differenza tra frattura di LeFort I, II e III
- Commozione cerebrale: cos’è, cosa fare, conseguenze, tempi di recupero
- Differenza tra trauma diretto e indiretto
- Differenza tra trauma, contusione e trauma contusivo
Gestione del politrauma
Al fine di rendere standard le sequenze seguite dal team che svolge il soccorso, quest’ultimo si suddivide in varie fasi, chiamate “anelli”, che sono le seguenti:
- Fase preparatoria e di allarme – In questa fase le équipe sono responsabili della corretta preparazione dei mezzi e dei presidi che costituiscono la dotazione necessaria. La centrale operativa è responsabile, sulla base delle informazioni di cui viene in possesso, dell’allertamento dell’equipe più adeguata alle necessità.
- Valutazione dello scenario e triage – All’arrivo ciascun soccorritore è responsabile della gestione della sicurezza e della valutazione del rischio. Rientrano negli obblighi previsti dalla legge l’individuazione di un responsabile e l’adozione dei dispositivi di protezione individuale che devono essere correttamente indossati ed in perfetta efficienza.
- Controlli primari e secondari – Alle necessarie valutazioni delle funzioni vitali, corrispondono sempre le azioni previste dai protocolli di primo soccorso e di rianimazione e l’allertamento delle unità di soccorso avanzato (ALS). Detti controlli vengono mnemonicamente identificati con la sigla ABCDE.
- Comunicazione con la centrale operativa – Durante questa fase, oltre alla selezione e all’assegnazione della destinazione, viene verificata l’opportunità di fare intervenire mezzi di trasporto alternativi o pianificare un rendez-vous con un’équipe ALS.
- Trasporto con monitoraggio – Durante questa fase, oltre al continuo monitoraggio delle funzioni vitali del paziente, potranno essere fornite all’unità ospedaliera le informazioni sui parametri vitali e di tutte quelle che permettano di preparare la struttura ad accogliere e trattare un ferito grave.
- Trattamento sanitario in ospedale.
Esiste una importante e semplice regola generale per ricordarsi come fornire soccorso ad un paziente da politrauma, basato sulle prime lettere dell’alfabeto:
- Airways: ovvero “vie respiratorie”, in quanto controllarne la pervietà (ovvero la possibilità dell’aria di passarvici attraverso) rappresenta la prima e più contingente condizione alla sopravvivenza del paziente;
- Breathing: ovvero “respiro”, inteso come “qualità del respiro”; correlato con il punto precedente, si arricchisce di significato clinico neurologico, in quanto alcune lesioni cerebrali danno pattern respiratori caratteristici (ovvero quanto/come/in che modo il paziente compie atti respiratori), come ad esempio il respiro di Cheyne-Stokes;
- Circulation: ovvero “circolazione”, in quanto ovviamente il corretto funzionamento del sistema cardiocircolatorio (e con i due punti precedenti cardio-polmonare) è essenziale alla sopravvivenza;
- Disability: ovvero “disabilità”, particolarmente importante se si ha sospetto di lesione spinale o più in generale del sistema nervoso centrale, in quanto può accadere che lesioni in questo distretto inducano una condizione di shock il quale, nelle sue prime fasi, potrebbe essere non rilevabile se non che da un occhio esperto, e potrebbe portare “silenziosamente” a morte il politraumatizzato (non a caso talvolta si parla di shock spinale);
- Exposure: ovvero “esposizione” del paziente, spogliandolo alla ricerca di eventuali lesioni, salvaguardando nel contempo la privacy e la temperatura (può essere anche interpretato come E-nviroment).
Per approfondire: Regola ABC, ABCD e ABCDE in medicina d’urgenza: cosa deve fare il soccorritore
Pronto soccorso
Giunto in pronto soccorso il paziente politraumatizzato verrà sottoposto a tutti gli accertamenti che le linee guida per il trauma impongono. Vengono eseguiti in genere, valutazioni secondarie per il trauma, emogasanalisi, ed esami ematochimici con rilevazione del gruppo sanguigno seguiti da indagini radiologiche, le quali dipenderanno dal grado di stabilità emodinamica.
Paziente politrauma stabile
Se un paziente è stabile dal punto di vista emodinamico si potranno effettuare, oltre alle indagine di base ecoFAST, RX del torace e del bacino, anche indagini TC total body sia senza che con mezzo di contrasto che possano evidenziare lesioni neurologiche ed ai grossi vasi. Le indagini diagnostiche radiologiche effettuate in un politrauma severo emodinamicamente stabile sono in genere:
- ecografia FAST;
- RX torace;
- RX bacino;
- TC cranio;
- TC rachide cervicale;
- TC torace;
- TC addome.
Eventualmente possono essere eseguite indagini più approfondite come angiografie e risonanza magnetica; in particolare la RM viene eseguita alla colonna vertebrale se si sospettano lesioni mieliche (del midollo spinale), poiché la TC evidenzia la parte prettamente ossea della colonna e non è un’indagine utile per lo studio del midollo spinale. La RM può inoltre essere eseguita per lo studio della fossa cranica posteriore, ed in particolare per sottili ematomi, che non sono evidenziati in modo soddisfacente alla TC. Le radiografie degli arti in genere vengono eseguite al termine degli esami sopra indicati. La RX del rachide cervicale non è utile per lo studio approfondito delle lesioni ossee, poiché non evidenzia bene le vertebre C1 e C2 e non sarebbe sufficiente per capire la sede della frattura vertebrale.
Leggi anche:
- Ictus, emorragia cerebrale cerebrale e TIA: cosa fare e cosa assolutamente NON fare
- Coma: cause, risveglio, tipi, quanto dura, fasi, segni, irreversibile
- Differenza tra morte cerebrale, stato vegetativo, stato di minima coscienza e coma
- Encefalopatia traumatica cronica: cos’è e quali sport sono a rischio?
Paziente politrauma instabile
Se un paziente politraumatizzato è emodinamicamente instabile, ad esempio per emorragie esterne od interne (o entrambe) attive, non risolte dopo la somministrazione di cristalloidi, colloidi e/o plasma fresco congelato e sangue, il paziente non verrà sottoposto ad indagini TC, ma ad indagini base e successivamente verrà sottoposto ad intervento chirurgico atto a risolvere le complicanze causanti instabilità. Se un paziente arriva in PS instabile ma in seguito viene stabilizzato attraverso i presidi terapeutici, il trauma team potrebbe valutare se eseguire indagini più approfondite (come la TC). In particolare, le indagini radiologiche eseguite in un paziente politraumatizzato instabile (che rimane instabile dopo terapia)in genere consistono in: -ecografia (possibilmente non FAST) -RX torace -RX bacino -RX rachide cervicale La RX del rachide cervicale non viene sempre eseguita.
Dopo le indagini
Al termine di tutte le indagini diagnostiche, nel paziente stabile viene valutata la necessità di intervento chirurgico o vengono impostati per i giorni successivi possibili operazioni. Il paziente instabile viene portato in genere in sala operatoria al termine delle indagini di base e sarà sottoposto ad indagini più approfondite al termine della chirurgia ed eventualmente ad operazioni chirurgiche secondarie nei giorni successivi. I pazienti politraumatizzati in genere vengono ricoverati nei reparti di terapia intensiva, conosciuti semplicemente come “rianimazione” o nei reparti di terapia intensiva neurochirurgica.
Leggi anche:
- Medicina d’emergenza-urgenza: obiettivi, esami, tecniche, concetti importanti
- Primo soccorso: definizione, significato, simboli, obiettivi, protocolli
- Primo soccorso e BLS (Basic Life Support): cos’è e come si fa
- Supporto vitale di base (BTLS) e avanzato (ALS) al paziente traumatizzato
- Pronto Soccorso, Dipartimento d’Emergenza e Accettazione, Sala Rossa
- Come svolgere il triage al Pronto Soccorso? Metodi START e CESIRA
- Codice nero al Pronto Soccorso: cosa significa in Italia e all’estero?
- Blocco barelle al Pronto Soccorso: cosa significa?
- Sala Rossa del Pronto soccorso: cos’è, a cosa serve, quando è necessaria?
- Scala AVPU: significato e corrispondenza con Glasgow Coma Scale
- Soccorso psicologico di base (BPS) negli attacchi di panico e nell’ansia acuta
- Dispositivo di estricazione KED per l’estrazione di traumatizzati
- Collarino cervicale nel traumatizzato in medicina d’urgenza
- Manovra GAS (Guardare Ascoltare Sentire) in medicina d’urgenza
- Manovra OPACS in medicina d’urgenza: significato, esecuzione e vantaggi
- AMPIA e SAMPLE in medicina d’urgenza: significato, esecuzione e vantaggi
- Medicina delle grandi emergenze e delle catastrofi: strategie, logistica, strumenti, triage
- Psicologia dell’emergenza: significato, ambiti, applicazioni, formazione
- Amputazione traumatica e non traumatica: significato, tipi, conseguenze
- Pallone AMBU: a cosa serve, componenti, scadenza, percentuale di ossigeno
- Pallone va e vieni: cos’è, come funziona, a che serve
- Differenza tra pallone AMBU e va e vieni: vantaggi e svantaggi
- Ossigenoterapia: uso, controindicazioni, domiciliare, con maschera
- I migliori saturimetri professionali per uso ospedaliero e casalingo
- Differenza tra commozione cerebrale, trauma cranico e contusione cerebrale
- Trauma cranico: ematoma, commotivo, sintomi tardivi, cosa fare
- Respirazione artificiale bocca a bocca: quando farla e come farla
- Massaggio cardiaco: quando farlo e come farlo [LINEE GUIDA]
- Arresto cardiaco: conseguenze, cause, coma, terapia, cosa fare
- Ematoma subdurale: cos’è, da quale malattia è provocata, recidivo, decorso
- Emorragia cerebrale: cause, sintomi premonitori, diagnosi e cura
- Differenza tra trauma e frattura
- Differenza tra trauma contusivo e distorsivo
- Differenza tra trauma chiuso e aperto
- Differenza tra trauma e politrauma
- Differenza tra contusione e distorsione
- Differenza tra slogatura e distorsione
- Differenza tra lesione e rottura del legamento crociato
- Sindrome locked-in: cause, riabilitazione, respirazione, cure
- Stato di minima coscienza: evoluzione, risveglio, riabilitazione
- Stato vegetativo: risveglio, riabilitazione, durata e caratteristiche
- Differenza tra distorsione, lussazione, sublussazione e strappo muscolare
- Differenza tra frattura composta, composta, esposta e patologica
- Differenza tra ferita e lesione
- Differenza tra distorsione e frattura
- Differenza tra arma bianca, da fuoco e da taglio
- Differenza tra ulcera ed erosione con esempi
- Differenze delle ferite da taglio, da punta, superficiali, profonde, pulite, sporche
- Differenza tra guarigione per prima, seconda e terza intenzione
- Differenza tra ferita ed abrasione
- Differenza tra ferita ed escoriazione
- Differenza tra abrasione ed escoriazione
- Differenza tra ferita e piaga
- Differenza tra ferita settica ed asettica
- Differenza tra ferita, contusione e ferita lacero-contusa
- Femore rotto: tipi di frattura, sintomi, intervento, riabilitazione e conseguenze
- Callo osseo e pseudoartrosi, quando la frattura non guarisce: cause, diagnosi e terapie
- Differenza tra trauma cranico e lesione cerebrale
- Differenza tra trauma cranico commotivo e non commotivo
- Differenza tra fratture patologiche, fisiologiche e da stress
- Perché la frattura di femore può portare alla morte del paziente?
- Come capire se ho una frattura di femore?
- Fratture al femore: ritornare a camminare è possibile?
- Frattura di femore: perché è importante recuperare rapidamente?
- Quante ossa ci sono nella mano e come si chiamano?
- Quante ossa ha il piede e come si chiamano?
- Differenza tra osso compatto e spugnoso
- Differenza tra osso fibroso e lamellare
- I tipi di tessuto osseo: cellule, matrice, formazione e struttura
- Differenza tra osso e cartilagine: funzioni, composizione e durezza
- Differenza tra osso sacro e coccige
- Osso sacro e coccige: dove si trovano ed a che servono?
- Differenza ossa umane e animali
- Differenza tra ossa pari, impari e mediane con esempi
- Articolazione del ginocchio: com’è fatta, quali sono le patologie, i sintomi e gli esami da fare ?
- Dismetria degli arti inferiori: una gamba è più corta dell’altra
- Lussazione della spalla: cause, tipi, sintomi e cosa fare per guarire
- Sindrome del bambino scosso: i gravissimi danni della violenza sul neonato
- Coma da emorragia cerebrale: quanto può durare?
- Quali sport sono “migliori” per i bambini? Meglio uno sport singolo o di squadra?
Lo Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!