Con psicologia dell’emergenza (in inglese “disaster psychology”) si indica l’area della psicologia che si occupa degli interventi clinici e sociali in situazioni di calamità, disastri ed emergenza/urgenza. Più in generale, è la disciplina che studia il comportamento individuale, di gruppo e di comunità in situazioni di crisi.
Origine ed ambiti
Nata a partire dai contributi della psicologia militare, della psichiatria d’urgenza e dalla Disaster Mental Health, si è progressivamente sviluppata come insieme di tecniche d’intervento e, soprattutto, di modelli di “inquadramento concettuale” degli eventi cognitivi, emotivi, relazionali e psicosociali tipici dell’emergenza. Mentre i modelli anglosassoni prediligono l’approccio cognitivo-comportamentale, altamente protocollizzato e funzionalizzato (soprattutto attraverso il paradigma del CISM di Mitchell, del 1983 – e l’uso massiccio della tecnica del debriefing – a volte in maniera un po’ acritica), i modelli europei (francesi in primis) propongono una visione integrata dell’intervento in emergenza, spesso anche su basi psicodinamiche (si vedano in proposito i fondamentali contributi di Francǫis Lebigot, Louis Crocq, Michel DeClercq, della cosiddetta “Scuola di Val-de-Grace“).
Aree applicative non cliniche
Spesso erroneamente e riduttivamente confusa con la psicotraumatologia e la terapia del PTSD (Disturbo Post-Traumatico da Stress), che sono invece dei sottosettori specifici della psicoterapia, la psicologia dell’emergenza rappresenta una disciplina molto più ampia, finalizzata in maniera trasversale a ricomporre i contributi di pensiero e di ricerca di varie branche della psicologia (psicologia clinica, dinamica, sociale, ambientale, delle comunicazioni di massa, etc.), adattandole allo studio dei processi psicologici che si attuano nelle situazioni “non ordinarie” e degli eventi “acuti”.
In sintesi, mentre gran parte della psicologia tradizionale si occupa dei processi psichici (cognitivi, emotivi, psicofisiologici, etc.) che avvengono in condizioni “normali”, la psicologia dell’emergenza si occupa di come tali processi vengano ad essere rimodulati trasversalmente nelle situazione “acute”.
Lo studio di come un bambino si rappresenta cognitivamente, e cerca di trovare coerenza in una situazione confusa (un’emergenza sanitaria, un’evacuazione di protezione civile); di come la comunicazione interpersonale viene alterata nelle interazioni sociali che avvengono in una situazione di rischio; di come si modificano le dinamiche di leadership e funzionamento interpersonale all’interno di un gruppo coinvolto in un incidente critico; di come l’appartenenza ad un determinato sistema culturale, con i suoi assetti valoriali e simbolici, può rimodulare il vissuto emotivo individuale in situazioni di grave stress acuto, sono tutti temi tipici della psicologia dell’emergenza “non-clinica”.
Leggi anche:
- Disturbo post-traumatico da stress: rivivere ogni giorno una esperienza drammatica
- Emozioni: cosa sono, classificazione, importanza e stress
- Attacchi di panico: cosa sono, come riconoscerli e curarli
- Disturbo d’ansia generalizzato: sintomi, diagnosi e terapia
Applicazioni cliniche
Ambiti applicativi della psicologia dell’emergenza sul suo versante clinico sono invece, ad esempio, la formazione preventiva al personale del soccorso (fase pre-critica), ad esempio con tecniche di Psychoeducation (PE) e Stress Inoculation Training (SIT); gli interventi immediati di supporto sulla scena e consulenza diretta (fase peri-critica), compresi defusing e demobilization per gli operatori coinvolti; eventuali procedure di debriefing, valutazioni di follow-up ed interventi di sostegno individuali, gruppali e familiari a medio termine (fase post-critica).
Si noti come tali interventi clinici di psicologia dell’emergenza si possano rivolgere alle vittime “primarie” (i soggetti direttamente coinvolti dall’evento critico), alle “secondarie” (parenti e/o testimoni diretti dell’evento) e “terziarie” (i soccorritori intervenuti sulla scena, che spesso sono esposti a situazioni di particolare drammaticità). Gli psicologi dell’emergenza, data la loro frequente interazione con i processi emotivi traumatici del particolare tipo di pazienti con cui operano, sono più a rischio della media rispetto a possibili fenomeni di traumatizzazione vicaria, e devono pertanto attuare a loro volta una serie di misure di “autosostegno” per minimizzare questo rischio (ad esempio, debriefing specifici tra loro, supervisioni esterne post-intervento, etc.).
Aspetti tecnici e sviluppi
Parte essenziale della professionalità dello psicologo dell’emergenza (oltre alle competenze di base di “soccorritore”, a quelle specifiche di psicologo, ed a quelle specialistiche di gestione emotivo-relazionale delle situazioni di crisi), deve sempre essere l’approfondita conoscenza del sistema dei soccorsi, della sua organizzazione e dei diversi ruoli funzionali rivestiti dagli altri “attori” dello scenario emergenziale; la necessità di operare a stretto contatto con aspetti “pragmatici” ed organizzativi molto peculiari è infatti uno degli assetti fondamentali del lavoro psicologico in emergenza. Le dinamiche istituzionali che avvengono in situazioni di crisi sono specificatamente studiate dal settore della psicologia organizzativa dell’emergenza.
Su un versante sociale, sono inoltre parte integrante della psicologia dell’emergenza le attività di studio della “percezione del rischio” (Risk Perception) e della “comunicazione del rischio” (Risk Communication), particolarmente utili per comprendere le rappresentazioni che la popolazione ha di certi tipi di rischi, e per impostare di conseguenza comunicazioni di emergenza più efficaci e mirate.
In anni recenti, le linee-guida internazionali di settore hanno iniziato ad enfatizzare sempre più la necessità di integrare gli approcci tradizionali della psicologia dell’emergenza, orientati principalmente all’azione clinica (individuale o gruppale), con un’attenzione molto più marcata alle dimensioni psicosociali, comunitarie e interculturali dell’intervento effettuato. Lo psicologo dell’emergenza non deve quindi occuparsi solo della “clinica” di “individui isolati dal contesto”, ma anche e soprattutto della gestione sistemica dello scenario psicosociale e comunitario, all’interno del quale è avvenuta l’emergenza e si costruisce il significato della stessa. Ad esempio, in una maxiemergenza (disastri, calamità, etc.), oltre all’intervento di crisi nell’immediatezza dell’emergenza, lo psicologo dell’emergenza deve anche contribuire alla pianificazione di medio termine dei servizi assistenziali alla popolazione; al collegamento tra l’assistenza diretta nelle tendopoli e la liason con i servizi sanitari; all’assistenza nelle interazioni e gestione dei conflitti all’interno della comunità, e tra le comunità limitrofe; alle attività di supporto nella ripresa dei servizi educativi (affiancamento degli insegnanti nella ripresa dell’attività scolastica, consulenze psicoeducative, etc.); al sostegno ai processi di empowerment psicosociale e comunitario; al supporto psicologico, man mano che famiglie, gruppi e comunità ripristinano un proprio “senso del futuro”, e riprendono gradualmente a svolgere una progettazione autonoma delle proprie attività, ricostruendosi una prospettiva esistenziale in un contesto ambientale e materiale spesso profondamente mutato.
A livello di principi generali di intervento, in Italia è diffusa l’aderenza al cosiddetto “Manifesto di Carcassonne” (2003):
- La sofferenza non è una malattia
- Il lutto deve fare il suo percorso
- Un po’ di pudore da parte dei mass media
- Riattivare l’iniziativa della comunità colpita
- Valorizzare le risorse delle persone di ogni età
- Il soccorritore deve prendersi cura di se stesso
- L’intervento psicologico indiretto e integrato
- L’intervento psicologico diretto dei professionisti
Ad ogni punto corrispondono le relative raccomandazioni e linee-guida operative, sviluppate col meccanismo del “consensus panel” a livello nazionale ed europeo.
Formazione e identità professionale
Lo psicologo dell’emergenza non deve quindi essere solo uno “psicologo clinico”, ma uno psicologo versatile, in grado di muoversi con flessibilità dalla dimensione clinica a quelle psicosociali ed organizzative, integrando ed adattando al tema degli “eventi acuti” i contributi trasversali delle diverse discipline psicologiche. Sempre in tal senso, lo psicologo dell’emergenza deve acquisire nel corso della propria formazione una specifica competenza di base nelle tecniche, logiche e procedure operative del sistema dei soccorsi (sia tecnici che sanitari), per poter operare efficacemente all’interno degli stessi; precedente esperienza e formazione come volontario di Protezione Civile o del soccorso sanitario sono quindi ritenuti abitualmente titoli preferenziali per l’accesso alla formazione specialistica di psicologo dell’emergenza. Diffusa soprattutto nel mondo anglosassone a partire dai primi anni ’80, la disciplina della psicologia dell’emergenza negli ultimi anni si è articolata anche in Italia, dove ha iniziato a diventare oggetto di insegnamento universitario in diversi Atenei (Padova, Milano-Cattolica, Bologna-Cesena), e ad integrarsi sempre di più nelle attività formative e di intervento della protezione civile e degli altri enti ed organizzazioni operanti nell’ambito del soccorso (Croce Rossa, ANPAS, Misericordie, forze armate, forze dell’ordine, etc.). Gran parte dell’iniziale attività di promozione e sviluppo della psicologia dell’emergenza italiana, sia nel settore “protezione civile” che nel settore “cooperazione internazionale”, è stata svolta dalle associazioni di volontariato professionale psicologico, quali Psicologi per i popoli e la SIPEM SoS – Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza Social Support.
Continua la lettura con:
- Medicina d’emergenza-urgenza: obiettivi, esami, tecniche, concetti importanti
- Primo soccorso: definizione, significato, simboli, obiettivi, protocolli
- Primo soccorso e BLS (Basic Life Support): cos’è e come si fa
- Pronto Soccorso, Dipartimento d’Emergenza e Accettazione, Sala Rossa
- Triage in Pronto soccorso: codice rosso, giallo, verde, bianco, nero, blu, arancione, azzurro
- Come svolgere il triage al Pronto Soccorso? Metodi START e CESIRA
- Codice nero al Pronto Soccorso: cosa significa in Italia e all’estero?
- Blocco barelle al Pronto Soccorso: cosa significa?
- Sala Rossa del Pronto soccorso: cos’è, a cosa serve, quando è necessaria?
- Regola ABC, ABCD e ABCDE in medicina d’urgenza: cosa deve fare il soccorritore
- Scala AVPU: significato e corrispondenza con Glasgow Coma Scale
- Supporto vitale di base (BTLS) e avanzato (ALS) al paziente traumatizzato
- Soccorso psicologico di base (BPS) negli attacchi di panico e nell’ansia acuta
- Dispositivo di estricazione KED per l’estrazione di traumatizzati
- Collarino cervicale nel traumatizzato in medicina d’urgenza
- Manovra GAS (Guardare Ascoltare Sentire) in medicina d’urgenza
- Manovra OPACS in medicina d’urgenza: significato, esecuzione e vantaggi
- AMPIA e SAMPLE in medicina d’urgenza: significato, esecuzione e vantaggi
- Medicina delle grandi emergenze e delle catastrofi: strategie, logistica, strumenti, triage
Leggi anche:
- Chiamare il Pronto Soccorso: quale numero e cosa fare in attesa dell’ambulanza
- Paura: cause, gradi, timore, ansia, fobia, panico, terrore ed orrore
- Fobie specifiche o semplici: cosa sono ed esempi di fobia
- Cosa significa “andare in iperventilazione”?
- Paura dei luoghi chiusi e claustrofobia: cos’è e come si cura
- Arresto cardiaco: conseguenze, cause, coma, terapia, cosa fare
- Respirazione artificiale bocca a bocca: quando farla e come farla
- Massaggio cardiaco: quando farlo e come farlo [LINEE GUIDA]
- Massaggio cardiaco: quante compressioni al minuto?
- Il massaggio cardiaco si esegue in assenza di…
- Politrauma: definizione, gestione, stabile ed instabile
- Golden hour: “Un’ora, una sola ora, può cambiare tutto, per sempre”
- Glasgow Coma Scale per la classificazione del coma
- Pediatric Glasgow Coma Scale in italiano: scala pediatrica del coma
- Fibrillazione ventricolare: cos’è, terapia, cause scatenanti, frequenza
- Insufficienza cardiaca: sintomi iniziali, sinistra, acuta, cronica
- Scompenso cardiaco: cause, sintomi iniziali, tipi, cure
- Emorragia interna: definizione, cause, sintomi, diagnosi, gravità, terapia
- Emorragia interna: rischi, morte per dissanguamento, compressione, danni
- Emorragia interna: diagnosi, colore del sangue, sintomi e segni
- Differenza tra emorragia interna, esterna, capillare, arteriosa, venosa
- Aneurisma dell’aorta addominale: cause, sintomi, diagnosi e terapie
- Rottura di aneurisma dell’aorta addominale: intervento chirurgico
- Differenza tra ferita, contusione e ferita lacero-contusa
- Tachicardia improvvisa: cosa fare, ansia, rimedi, valori, dopo i pasti
- Extrasistole: a riposo, ansia, sono pericolose, cure e gravidanza
- Fibrillazione atriale: terapia, rischi, cosa fare, ECG, quando preoccuparsi
- Fibrillazione atriale: parossistica, persistente e cronica
- Fibrillazione atriale: farmaci e terapia dell’aritmia cardiaca
- Intubazione: rischi, anestesia, rianimazione, dolore alla gola
- Posizione laterale di sicurezza: come, quando e perché può salvare una vita
- Posizione di Trendelenburg (antishock): cos’è e quando è consigliata
- Posizione di Trendelenburg inversa: cos’è e quando è consigliata
- Differenza tra Trendelenburg e Trendelenburg inversa
- Sindrome da disfunzione multiorgano: cause, sintomi, stadi e cure
- Danno da riperfusione: cos’è, cause, sintomi, terapie, prevenzione
- Ipotensione arteriosa: cause, rischi e cura della pressione bassa
- Anossia: definizione, cause, sintomi, sinonimo, cure
- Sapresti riconoscere un infarto del miocardio? Impara ad identificarlo e salverai una vita (anche la tua)
- Cos’è un infarto e quanti tipi di infarto conosci?
- Differenza tra attacco di cuore (infarto del miocardio) ed arresto cardiaco
- Differenza tra infarto cardiaco, infarto miocardico e attacco di cuore
- ECG: cosa indicano le onde P, T, U, il complesso QRS ed il segmento ST
- Come, dove e quando si misura la frequenza cardiaca?
- Frequenza cardiaca normale, alta, bassa, a riposo e sotto sforzo
- Differenza tra arteria brachiale, radiale, ulnare e della mano
- Come si misura la frequenza respiratoria?
- Frequenza respiratoria normale, alta, bassa, a riposo e sotto sforzo
- Valori di temperatura corporea normali ed in caso di febbre
- Differenza tra congelamento, assideramento ed ipotermia
- Apparato respiratorio: anatomia in sintesi, struttura e funzioni
- Differenza tra dispnea, apnea e tachipnea
- Muscoli respiratori volontari ed involontari
- Differenze tra respiro normale e patologico
- Respiro patologico: le alterazioni del ritmo respiratorio normale
- Gabbia toracica: dove si trova, a che serve e da cosa è composta
- Differenza tra tachicardia, aritmia, bradicardia e alloritmia
- Aritmia cardiaca: cause e fattori di rischio, sintomi, diagnosi e cura
- Differenza tra cardioversione spontanea, elettrica e farmacologica
- Commozione cerebrale: cos’è, cosa fare, conseguenze, tempi di recupero
- Differenza tra commozione cerebrale, trauma cranico e contusione cerebrale
- Trauma cranico: ematoma, commotivo, sintomi tardivi, cosa fare
- Il defibrillatore non funziona: muore a 51 anni per un infarto
- Ritmo sinusale ECG: normofrequente, tachicardico, valori, ai limiti della norma
- Pugno precordiale sul petto: significato, quando farlo, linee guida
- Defibrillatore: cos’è, come funziona, prezzo, voltaggio, manuale ed esterno
- Bradicardia: sintomi, conseguenze, rimedi, notturna e grave
- Differenza tra fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco
- Farmaci antiaritmici: meccanismo d’azione ed effetti collaterali
- Elettrocardiogramma (ECG) a riposo e sotto sforzo: cos’è ed a che serve?
- Tracheotomia possibilità di parlare, durata, conseguenze, quando si fa
- Tracheostomia: complicanze, parlare, percutanea, cibo e gestione
- Differenza tra tracheostomia percutanea e tradizionale (a cielo aperto)
- Differenza tra tracheotomia e tracheostomia
- Cricotiroidotomia: urgenza, complicanze, procedura ed indicazioni
- Differenza tra tracheotomia e cricotiroidotomia
- Com’è fatto il cuore, a che serve e come funziona?
- Come si muove l’impulso elettrico cardiaco nel cuore?
- Perché il cuore si trova a sinistra e non a destra nel torace?
- Malattie cardiovascolari: i 10 comandamenti del cuore in salute
- Differenza tra pacemaker e defibrillatore ICD
- I dubbi su pacemaker e ICD: carica, impulsi, cellulare, banca ed aereo
- Quanto pesa e quanto sangue contiene un cuore?
- Differenza tra pressione arteriosa e venosa
- Differenza tra pressione massima (sistolica), minima (diastolica) e differenziale
- Differenza tra sintomo e segno con esempi
- Pressione arteriosa: valori normali e patologici
- Pressione alta (ipertensione arteriosa): sintomi, cause, valori e cure
- Perché la pressione arteriosa alta (ipertensione) è pericolosa?
- Ecocolordoppler: cos’è, a che serve e come funziona?
- Ecocolordoppler arterioso e venoso degli arti inferiori e superiori
- Effetto Doppler: cos’è e come viene usato in campo medico?
- Ecocardiogramma per via transesofagea: preparazione, è doloroso?
- Differenza tra ecocardiografia ed elettrocardiogramma
- Ecocardiogramma da stress (ecostress) fisico e farmacologico: come si svolge, è pericoloso?
- Endocardite batterica: profilassi in bambini ed adulti
- Riduzione della riserva coronarica: cos’è e come si studia
- Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici: come si effettua e quali patologie studia
- Doppler transcranico: a che serve, è pericoloso o doloroso?
- Ipertensione: cibi consigliati e da evitare per abbassare la pressione sanguigna
- Qual è la differenza tra arteria e vena?
- Come si muove il sangue all’interno del cuore?
- Fattori di rischio cardiovascolare modificabili e non modificabili
- Sistole e diastole nel ciclo cardiaco: fasi durata e spiegazione
- Che differenza c’è tra sistole e diastole?
- Insufficienza della valvola mitralica lieve, moderata, severa: sintomi, diagnosi e terapia
- Shock ipovolemico, emorragico, allergico, anafilattico, cardiogeno, ostruttivo, distributivo, settico
- Shock cardiogeno: cause, sintomi, rischi, diagnosi, terapie, prognosi, morte
- Shock ipovolemico emorragico: cause, sintomi, rischi, diagnosi, terapie, prognosi, morte
- Shock ipovolemico non emorragico: cause, sintomi, rischi, diagnosi, terapie, prognosi, morte
- Shock ostruttivo: cause, sintomi, rischi, diagnosi, terapie, prognosi, morte
- Shock settico e tossico: cause, sintomi, rischi, diagnosi, terapie, prognosi, morte
- Shock neurogeno: cause, sintomi, rischi, diagnosi, terapie, prognosi, morte
- Shock spinale: cause, sintomi, rischi, diagnosi, terapie, prognosi, morte
- Shock settico e sepsi: sintomi, terapia, conseguenze, si può guarire
- Shock anafilattico (shock allergico): cause, fattori di rischio, patogenesi
- Shock anafilattico: sintomi, diagnosi, prognosi, gravità, morte
- Shock anafilattico: terapia, cosa fare, consigli per prevenirlo
- Shock da ustione: cos’è, quando si verifica, sintomi e cure
- Le 6 fasi del decorso clinico di una ustione
- Differenza tra ustione di primo, secondo, terzo e quarto grado
- Causticazione, folgorazione, calore e radiazioni: i diversi tipi di ustione
- Ustioni: trattamento, tempi di recupero e prognosi
- Ustione di primo grado: cosa fare e tempi di guarigione della pelle
- Ustione di secondo grado: cosa fare e tempi di guarigione della pelle
- Ustione di terzo grado: cosa fare e tempi di guarigione della pelle
- Calcolare la superficie di una ustione: la regola del 9 in neonati, bambini ed adulti
- Quanto sangue possiamo perdere prima di morire dissanguati?
- Cosa si prova a morire annegati, dissanguati, decapitati… Morti diverse, sensazioni diverse
- Vomitare sangue: l’emorragia dell’apparato gastroenterico superiore
- Riconoscere i differenti tipi di vomito a seconda del colore
- Cianosi in volto, mani o labbra: significato, cause, rischi, cure
- Pallore in viso: significato, sinonimo, cause, ansia, cosa mangiare
- Differenza tra emorragia cerebrale, intra-assiale e extra-assiale
- Emorragia cerebrale: cause, sintomi premonitori, diagnosi e cura
- Emorragia subaracnoidea: cause, sintomi, diagnosi e cura
- Ematoma subdurale: cos’è, da quale malattia è provocata, recidivo, decorso
- Ictus, emorragia cerebrale cerebrale e TIA: cosa fare e cosa assolutamente NON fare
- Emorragia cerebrale da caduta e trauma cranico: sintomi, diagnosi e cure
- Emorragia cerebrale: non operabile, coma, morte, si può guarire?
- Emorragia cerebrale: operazione e tempi di riassorbimento
- Morte cerebrale: diagnosi, sintomi, risveglio, durata, si può guarire?
- Commozione cerebrale: cos’è, cosa fare, conseguenze, tempi di recupero
- Differenza tra commozione cerebrale, trauma cranico e contusione cerebrale
- Differenza tra emorragia cerebrale e subaracnoidea
- Differenza tra emorragia cerebrale ed aneurisma
- Differenza tra ictus ischemico ed emorragico
- Differenza tra emorragia cerebrale ed ictus
- Differenza tra ictus cerebrale ed attacco ischemico transitorio (TIA)
- Differenza tra trombo, embolo, coagulo, embolia e trombosi
- Lesioni da decubito: prevenzione, stadi, classificazione e trattamento
- Piede diabetico: gradi di rischio, sintomi, diagnosi e terapia
- Decubito prono, supino, laterale: significato, posizione e lesioni
- Piede di Charcot: quali sono le cause della neuro-osteoartropatia?
- Tetraplegia: significato, cause, cure e riabilitazione
- Differenza tra paraplegico e tetraplegico
- Paraplegia: etimologia, significato, sintomi, cura e riabilitazione
- Diplegia: definizione, cause e sintomi
- Differenza tra ipossiemia e ipercapnia
- Differenza tra ipossiemia, ipossia, anossiemia ed anossia
- Sindrome da distress respiratorio (ARDS): definizione e linee guida
- Insufficienza epatica lieve, acuta e cronica: dieta e rischio di morte
- Funzionalità epatica; cos’è, cosa indica e come si misura
- Insufficienza renale acuta: sintomi, terapia, linea guida, morte
- Esami per valutare funzionalità renale ed insufficienza renale
- Aritmia cardiaca: cause e fattori di rischio, sintomi, diagnosi e cura
- I migliori saturimetri professionali per uso ospedaliero e casalingo
- Catetere vescicale: misure, tipi, permanenza, ostruito, infezioni
- Differenza tra catetere venoso tunnellizzato e non tunnellizzato
- Catetere venoso centrale: posizionamento, gestione e linee guida
- Cos’è la pressione venosa centrale e perché si misura?
- Emogasanalisi arterioso: procedura, interpretazione, è dolorosa?
- Cos’è l’anamnesi? Significato medico e come si fa con esempi
- Fare diagnosi in medicina: significato ed esempi
- Eziologia, patogenesi ed eziopatogenesi: definizione e significato
- Anatomia, fisiologia e fisiopatologia: definizione e significato
- Anatomia umana macroscopica, microscopica e patologica: cos’è ed a che serve
- Epidemiologia: definizione, significato, sinonimo, etimologia
- Prognosi: significato, tipi, etimologia, giorni, sinonimi
- Addome acuto: linee guida, assistenza, come si indaga e trattamento
- Quadranti addominali: semeiotica, anatomia ed organi contenuti
- Regioni addominali: semeiotica, anatomia ed organi contenuti
- La zona del dolore addominale indica la patologia corrispondente
- Esame obiettivo generale: come farlo, importanza ed esempi
- Esame obiettivo cardiovascolare: guida completa all’esecuzione
- Semeiotica del cuore: i focolai di auscultazione cardiaca
- Semeiotica del cuore: i 4 toni cardiaci ed i toni aggiunti
- Semeiotica del cuore: i soffi cardiaci sistolici e diastolici
- Semeiotica del cuore: l’esame obiettivo cardiaco completo
- Elettrocardiogramma: posizionamento degli elettrodi dell’ECG
- Manovra di Valsalva in medicina (tachicardia e nervo vago)
- Aritmia cardiaca: cause e fattori di rischio, sintomi, diagnosi e cura
- Differenza tra stato vegetativo, di minima coscienza, coma, sonno e stato soporoso
- Sindrome locked-in: cause, riabilitazione, respirazione, cure
- Stato di minima coscienza: evoluzione, risveglio, riabilitazione
- Stato vegetativo: risveglio, riabilitazione, durata e caratteristiche
- Differenza tra sindrome locked-in e stato vegetativo
- Differenza tra stato vegetativo persistente e permanente
- Differenza tra stato vegetativo e stato di minima coscienza
- Coma: cause, risveglio, tipi, quanto dura, fasi, segni, irreversibile
- Morte cerebrale: diagnosi, sintomi, risveglio, durata, si può guarire?
- Commozione cerebrale: cos’è, cosa fare, conseguenze, tempi di recupero
- Trauma cranico: ematoma, commotivo, sintomi tardivi, cosa fare
- Differenza tra coma e coma farmacologico
- Differenza tra morte cerebrale, stato vegetativo, stato di minima coscienza e coma
- Amputazione traumatica e non traumatica: significato, tipi, conseguenze
- Amputazione chirurgica: quando si effettua, tecniche, rischi, complicanze
- Differenza tra amputazione e disarticolazione con esempi
- Moncone dopo amputazione: caratteristiche, complicanze, cura
- Amputazione di arto: le conseguenze psicologiche del paziente e della sua famiglia
- Sindrome dell’arto fantasma
- Incidente alla mano: cosa fare? Le dita amputate si possono riattaccare?
- Pallone AMBU: a cosa serve, componenti, scadenza, percentuale di ossigeno
- Pallone va e vieni: cos’è, come funziona, a che serve
- Differenza tra pallone AMBU e va e vieni: vantaggi e svantaggi
- Ossigenoterapia: uso, controindicazioni, domiciliare, con maschera
- I migliori saturimetri professionali per uso ospedaliero e casalingo
- Cannula nasale per ossigenoterapia: cos’è, come è fatta, quando si usa
- Sondino nasale per ossigenoterapia: cos’è, come è fatta, quando si usa
- Ventilazione meccanica o artificiale: tipi ed indicazioni
- Differenza tra ventilazione meccanica e ossigenoterapia
- Differenza tra NIV, CPAP e BIBAP
- Ipossiemia: significato, valori, sintomi, conseguenze, rischi, cure
- Ipercapnia: valori, terapia, conseguenze e trattamento
- Ipossia: valori, conseguenze, sintomi, cure
Lo Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!