Con il termine “farmaco” si indica ogni sostanza, organica o inorganica, di origine naturale o sintetica, che – una volta introdotta in un organismo vivente come un animale o una pianta – abbia la capacità di produrre modificazioni funzionali in quell’organismo, grazie ad una o più azioni chimiche, fisiche o fisico-chimiche, più o meno prolungate e più o meno selettive.
Differenza tra farmaco e medicamento
Dalla definizione prima espressa si comprende come virtualmente tutte le sostanze chimiche possano essere considerate farmaci, dal momento che – quando l’esposizione è sufficientemente elevata – praticamente tutte le sostanze chimiche hanno un certo effetto sulla vita. Quando i farmaci hanno una applicazione clinica, prendono il nome di medicamento, e, anche se nell’uso comune il termine “farmaco” è diventato sinonimo di medicamento, ciò è errato perché mentre tutti i medicamenti sono farmaci, non tutti i farmaci sono medicamenti.
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Modificazioni indotte da un farmaco
Le modificazioni indotte da un farmaco variano enormemente in funzione della molecola introdotta nell’organismo e nel campo clinico vengono usate dal medico con vari scopi, come guarire una patologia, favorire la guarigione, rallentare la progressione di una malattia cronica, diminuire i sintomi e segni (ad esempio nausea, dolore, ipertensione arteriosa e ipercolesterolemia).
Etimologia
La parola farmaco deriva dal greco ϕάρμακον (pronuncia “fàrmacon”), che vuol dire “rimedio, cura“, ma curiosamente la medesima parola significa anche “veleno“: ogni farmaco ha infatti un certo dosaggio che permette di ottenere il massimo risultato (ad esempio la massima diminuzione del dolore) in una data categoria di pazienti con il minimo rischio di effetti collaterali, ma – superato questo range specifico – ogni farmaco è un vero e proprio veleno, tossico e potenzialmente mortale. Ogni volta che il medico somministra un farmaco al proprio paziente, si assume quindi la responsabilità di fargli assumere un potenziale veleno ed infatti è sempre importantissimo valutare il rapporto vantaggi/svantaggi legato ad esso, oltre ovviamente alla valutazione di eventuali allergie alla sostanza. Scopo principe della farmacologia è proprio quello di ottenere principi attivi sempre più attivi, specifici e rapidi al più basso dosaggio possibile, ed allo stesso tempo dotati del minor numero di effetti indesiderati.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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