Lo shopping compulsivo (più precisamente “sindrome da acquisto compulsivo“, anche chiamato “oniomania” o “shopping-dipendenza” o “shopaholism” o “compulsive shopping disorder” o “compulsive buying disorder”), è un disturbo del controllo degli impulsi caratterizzato dal desiderio compulsivo ed incontrollabile di fare acquisti. Il fenomeno riguarda soprattutto donne tra 20 e 40 anni che hanno da poco raggiunto da l’indipendenza economica, tuttavia può interessare anche gli uomini di qualsiasi età, anzi, lo shopping compulsivo “maschile” è in forte aumento negli ultimi anni. Gli “acquistatori compulsivi” (o “shopper compulsivi” o “acquirenti compulsivi”) sono originariamente degli acquirenti del tutto normali, contraddistinti da un acquisto saltuario di beni necessari o raramente non necessari, ma col tempo diventano schiavi di uno stato di ansia che li costringe a comprare qualsiasi cosa, soprattutto beni non necessari. La sindrome da acquisto compulsivo è sempre esistita, tuttavia è solo negli ultimi anni che il fenomeno è diventato molto diffuso, soprattutto grazie alla possibilità di effettuare acquisti su internet su siti specializzati, accessibili ovunque semplicemente con una applicazione su smartphone o tablet.
Cause dello shopping compulsivo
Lo shopping compulsivo fa parte dei disturbi del controllo degli impulsi ed attualmente le sue esatte cause non sono state ancora del tutto comprese, essendo il fenomeno esploso fortemente solo negli ultimi anni. Tecnicamente le cause dello shopping compulsivo sarebbero legate alla presenza di alcune condizioni e patologie, come disturbi d’ansia, disturbi dell’umore e del controllo degli impulsi, ma anche disturbi alimentari e uso di sostanze stupefacenti.
Si pensa che gli acquisti compulsivi siano legati al desiderio di colmare un vuoto affettivo: il paziente cercherebbe di colmare tale vuoto con l’acquisto di oggetti materiali che possano portare ad un appagamento almeno momentaneo. In alcuni casi lo shopping compulsivo sarebbe, ameno inizialmente, una forma di difesa della nostra mente per allontanare da sé i pensieri legati ad una situazione spiacevole: il paziente – esattamente come un tossicodipendente – cercherebbe di sfuggire ad una realtà che non gli piace e ad i suoi problemi, dedicandosi ad una attività piacevole ed apparentemente innocua; tale attività – tuttavia – lo trasporta presto in un circolo vizioso vorticoso in cui diventa dipendente da dopamina e serotonina, due neurotrasmettitori liberati nel cervello ad ogni nuovo acquisto, che danno una sensazione di piacere.
Il circolo vizioso dello shopping compulsivo
Tipicamente l’acquirente compulsivo si ritrova in un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Le fasi di tale circolo, sono pressoché le seguenti:
- il soggetto ha un forte ed irresistibile impulso a comprare beni non necessari, considerati irresistibili, nonostante il loro acquisto sia in realtà in parte o totalmente insensato;
- il soggetto prova sensazioni di stress e ansia qualora non possa effettuare l’acquisto desiderato;
- il soggetto nota un aggravamento delle sensazioni di stress ed ansia qualora non possa effettuare almeno un acquisto per lunghi periodi (crisi d’astinenza d’acquisto);
- il soggetto, spinto dal non voler più provare le sensazioni negative legate alla crisi d’astinenza, viene inconsciamente spinto all’acquisto di un bene;
- il soggetto prova una sensazione di forte euforia appena compie l’acquisto;
- subito dopo aver acquistato il bene, l’euforia termina rapidamente ed il paziente “si dimentica” presto del nuovo bene acquistato “mettendolo da parte”, tornando in tempi brevi alla sensazione di “ansia da astinenza di acquisto” che verrà placata solo da un nuovo acquisto;
- al termine dell’euforia, il paziente – appena “torna in sé” – si sente in colpa, frustrato ed angosciato per i soldi spesi nell’ennesimo bene inutile, emozioni che si sommano all’ansia da astinenza di acquisto: il soggetto si ritrova in uno stato depressivo che richiede una compensazione;
- la compensazione si traduce in un nuovo acquisto;
- il nuovo acquisto genererà euforia e, successivamente, astinenza: si instaura quindi un circolo vizioso.
Caratteristiche dell’acquirente compulsivo
Le caratteristiche patologiche dell’acquirente compulsivo, utile per imparare a riconoscerlo e distinguerlo da un “acquirente normale”, sono le seguenti:
- il soggetto ha appagamento nell’atto dell’acquisto e non nel possesso dell’oggetto acquistato;
- il soggetto si prepara all’acquisto pianificando il proprio shopping in modo meticoloso, come segnandosi i negozi o i centri commerciali da visitare, o i siti online o il genere di articoli da ricercare;
- il soggetto, quando vede una vetrina (fisica o virtuale), risulta eccitato ed attratto non da uno o due oggetti, bensì dalla maggioranza degli articoli esposti, che gli appaiono utili, indispensabili ed urgenti da comprare;
- il soggetto tende a comprare un numero elevato di oggetti uguali quando fa la spesa: ad esempio decine di scatolette di tonno quando in realtà gliene servivano solo due;
- il soggetto ha lo stimolo impellente di acquistare mentre sta facendo altro: ad esempio mentre lavora, mentre sta in chiesa, mentre sta a cena con amici, mentre fa sport…;
- il soggetto impiega sempre più risorse (tempo, energie, soldi) nello shopping, “rubandoli” alle altre attività, come ad esempio il lavoro, lo sport, gli amici, la famiglia, il partner;
- il soggetto può avere un calo nelle performance lavorative e/o sportive a causa del tempo che passa nello shopping;
- il soggetto può avere problemi a lavoro a causa del calo delle performance derivate dallo shopping compulsivo (ad esempio essere licenziato);
- il soggetto può avere frequenti discussioni con marito/moglie/partner/figli/amici a causa dello shopping compulsivo;
- il soggetto perde interesse e non prova piacere per le attività che non riguardino lo shopping: perfino attività in genere considerate piacevoli come il sesso o il buon cibo potrebbero essere visti come meno invitanti di un acquisto;
- il soggetto tende a comprare frequentemente beni che sono al di sopra delle proprie possibilità economiche;
- il soggetto tende alla perdita costante del proprio patrimonio non solo economico, ma anche affettivo;
- nei casi più gravi il soggetto, qualora non abbia più soldi, tende a compiere atti illegali per avere i soldi necessari per fare l’acquisto voluto (ad esempio rubare, prostituirsi, contrarre debiti con strozzini).
In genere lo shopper compulsivo può possedere anche altri tratti ossessivi compulsivi, psichiatrici e di dipendenza, come ad esempio:
- il gioco d’azzardo patologico;
- la masturbazione compulsiva;
- la cleptomania;
- l’uso di droghe;
- la tendenza alla catalogazione ed all’ordine;
- i disturbi del comportamento alimentare (bulimia nervosa, anoressia nervosa, ortoressia…);
- la dipendenza da internet.
Cure
Lo shopping compulsivo viene generalmente affrontato con l’approccio medico-narrativo o con la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che mirano ad individuare le problematiche a monte del problema, cercando di interrompere il circolo vizioso tra la persona e l’acquisto di oggetti attraverso il controllo degli impulsi. A tale terapia si può affiancare l’approccio psichiatrico, con terapia farmacologica con antidepressivi.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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