Cos’è il congelamento?
Il congelamento è il raffreddamento localizzato di alcune parti del corpo dovute all’esposizione a basse temperature. In genere sono colpite le estremità, quali le dita (delle mani e dei piedi), la punta del naso, le guance e le orecchie.
Quando si verifica il congelamento?
Il congelamento si verifica in conseguenza dell’esposizione diretta al freddo, coinvolgendo la pelle e i tessuti sottostanti, con temperature comprese tra –4 e –10 °C ma si può manifestare anche con temperature meno rigide in certe condizioni, come ad esempio quando la persona indossa vestiti bagnati, oppure se il soggetto è anziano e/o ha patologie particolari, oppure ancora se resta immobile per un lungo periodo di tempo.
Sintomi iniziali di congelamento
I sintomi della fase iniziale di un congelamento, sono:
- lieve dolore iniziale che scompare, assieme alla sensibilità;
- cute leggermente pallida;
- sensazione di formicolio della parte interessata;
- aumento della vasocostrizione vasale con conseguente aumento della pressione arteriosa;
- tachicardia e tachipnea (aumento della frequenza cardiaca e respiratoria);
- possibile gonfiore e indurimento.
Sintomi tardivi di congelamento
Se non trattato precocemente, il congelamento nelle fasi più avanzate porta a:
- progressivo arresto della circolazione del sangue nella parte colpita;
- assenza completa di sensibilità;
- pelle cianotica (di colore bluastro);
- formazione di bolle (prima sierose poi emorragiche);
- dolori molto intensi.
L’ultimo grado di congelamento porta al blocco della circolazione nella parte interessata: si hanno fenomeni ischemici (scarso afflusso di sangue) e successivamente necrotici (morte) dei tessuti.
Cosa fare in caso di congelamento
- isolare il soggetto dal freddo trasportandolo in un luogo riparato;
- riscaldare il soggetto con indumenti pesanti o col calore del proprio corpo;
- sostituire gli indumenti bagnati e/o stretti;
- proteggere le parti interessate dalla lesione con cotone idrofilo;
- riscaldare le parti congelate in modo graduale;
- somministrare bevande zuccherate e calde;
- proteggere l’infortunato da vento e umidità;
- rimuovere ogni ostacolo alla circolazione sanguigna;
- asciugare la parte con delicatezza;
- riscaldare le parti in acqua con temperatura tra i 35 e i 40°C (in mancanza d’acqua riscaldare con indumenti o con le mani senza strofinare);
- controllare frequenza cardiaca e respiratoria;
- provvedere a contattare il numero per le emergenze 112 o condurre il soggetto in ospedale .
Cosa NON fare in caso di congelamento
- è sconsigliato frizionare le parti interessate con mani, alcol o neve;
- non cercare di bucare le bolle eventualmente presenti nella ferita;
- non esporre al caldo eccessivo il soggetto ed evitare il contatto diretto con oggetti caldi;
- evitare se possibile il riscaldamento con fonti di calore secco (fuoco, stufa, marmitta auto, ecc.);
- evitare aumenti troppo repentini della temperatura corporea;
- non “lanciarsi” in tecniche di rianimazione se non siete esperti in tali tecniche;
- non somministrare farmaci, droghe, sigarette o alcolici.
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Assideramento (o ipotermia)
L’assideramento (anche chiamato “ipotermia”, i due termini sono sinonimi) è il raffreddamento di tutto il corpo (sotto i 35°C) dovuto all’esposizione prolungata a basse temperature. Vi è diminuzione della temperatura corporea (3°C ogni ora), da cui deriva una progressiva e marcata riduzione delle funzioni vitali.
IMPORTANTE: mentre il congelamento interessa principalmente le estremità ed è meno grave, l’assideramento interessa invece il corpo nella sua interezza, è spesso la naturale conseguenza di un congelamento prolungato ed è più grave di quest’ultimo, potendo determinare coma e morte del soggetto.
Sintomi iniziali di assideramento
I sintomi della fase iniziale di un assideramento, sono:
- accentuato pallore del viso e del corpo;
- presenza di brividi e agitazione;
- polso accelerato e respiro rapido (aumento della frequenza cardiaca e respiratoria);
- senso di fame;
- aumento della diuresi;
- nausea;
- vertigini;
- difficoltà respiratorie;
- marcata debolezza;
- brividi;
- dolori articolari e muscolari.
Sintomi tardivi di assideramento
Se non trattato precocemente, l’assideramento nelle fasi più avanzate porta a:
- difficoltà o scarsa coordinazione nei movimenti;
- stato di confusione mentale;
- diminuzione della diuresi o anuria;
- sonnolenza;
- frequenza cardiaca rallentata;
- polso aritmico;
- frequenza respiratoria rallentata;
- rigidità muscolare.
Se l’esposizione al freddo continua e la temperatura corporea scende al di sotto dei 30°C si verifica uno stato di incoscienza e le funzioni vitali sono estremamente rallentate, che via via peggiorano fino alla completa assenza fino all’arresto cardiaco ed al decesso del soggetto.
Cosa fare in caso di assideramento
- portare l’infortunato in un ambiente riscaldato, o riparato da vento e umidità
(spostarlo sempre con movimenti lenti e mantenerlo in posizione orizzontale); - sostituire gli indumenti bagnati con altri asciutti e caldi;
- somministrare bevande calde;
- controllare frequenza respiratoria e cardiaca e – se necessario – mettere in pratica tecniche di rianimazione se conosciute;
- somministrare ossigeno;
- contattare il 112 o – se possibile – provvedere all’immediato ricovero in ospedale.
Cosa NON fare in caso di assideramento
- l’innalzamento della temperatura troppo rapido;
- la somministrazione di bevande alcoliche;
- i massaggi alle estremità;
- non somministrare farmaci, droghe, sigarette o alcolici;
- non rimanere vicino al soggetto nel caso in cui CIO’ POSSA METTERE A RISCHIO LA TUA VITA;
- non “lanciarsi” in tecniche di rianimazione se non siete esperti in tali tecniche.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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