Meglio un cane o un uomo? Ecco cosa preferiscono le donne

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO BAMBINA RAGAZZINA CANE ADOLESCENTE NATURA ANIMALILe donne preferiscono un uomo o un cane? Domanda molto particolare, alla quale corrisponde una risposta niente affatto scontata! Vediamo oggi il risultato di un sondaggio che, pur non essendo una ricerca scientifica, rappresenta comunque una prova interessante.

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L’uomo che è convinto di essere un cane

Il cervello umano è capace di tutto, ne sono sempre più convinto. Yahoo ci racconta la storia di Gary Matthews, un tecnico informatico di 48 anni convintosi di essere un cane, al punto di farsi chiamare Boomer, primo passo per farsi accettare dal mondo nella sua nuova vita canina.

UN UOMO-CANE

Boomer mangia dalla ciotola del cane, adora gli ossi ed i biscotti e mangia cibo per cani ogni giorno. L’ha confermato lo stesso Matthews alla ABCNews: «Si tratta di una cosa speciale e lo faccio per sentirmi vicino all’essenza di un cane. Mangio le scatolette ma anche il cibo da umani come la pizza». L’uomo si diverte anche a vestire il suo costume da cane costruito con listarelle di carta. E così Matthews, vestito con il suo costume da cane, gira per Pittsburgh, negli Usa, abbaiando alle auto di passaggio e scavando buche nei cortili. «Quando esco mi piace scodinzolare come un cane. Vado nelle feste per bambini perché ai piccoli piace il costume ed è il modo che ho per raggiungere le persone e diffondere il messaggio per cui potrei essere tutto nella vita».

UN’OSSESSIONE CHE VIENE DA LONTANO

«A volte -continua Matthews- mi piace dormire nella mia cuccia, costruita sul tetto di casa da me. È fatta di legno e posso spostarla come voglio. Vado lì e leggo un libro, ha la luce ed è come se fosse un piccolo club». La sua segreteria telefonica come messaggio ha un’abbaiata ed ha anche un sito, Boomer the Dog, ed un podcast. La sua ossessione è nata a causa di un telefilm, «Here’s Boomer», dedicata ad un cane randagio, ma già in passato rimase affascinato da Pongo, protagonista de «La carica dei 101», quando aveva 11 anni, e da allora ha intensificato la sua passione canina al punto da iniziare ad imitare i cani. Il padre assecondò questa passione ma ad un certo punto iniziò a preoccuparsi quando il ragazzo iniziò a mostrare segni della sua ossessione, con il tecnico che ancora oggi non riesce a spiegare il perché della sua attitudine, limitandosi a dire che è solo un’espressione della propria personalità.

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L’alano gigante Zeus entra nel guinness dei primati: è il cane più alto del mondo

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Questa galleria contiene 5 immagini.

È il cane più alto del mondo. Zeus è un alano che si nutre di 14 chili di carne al giorno. E’ alto 1,12 centimetri al garrese, è lungo due metri e mezzo e pesa «solo» settanta chili. Denise Doorlag, la proprietaria, … Continua a leggere

Pet therapy: una bimba guarisce grazie al suo cane

Porthos, un cucciolo di cane, ha aiutato la sua padroncina a guarire e tornare a casa sana e salva. Questo il lieto fine di un bellissimo caso di pet therapy nella terapia intensiva pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma. Si tratta del primo caso di pet-therapy in terapia intensiva pediatrica nel Lazio e tra le prime esperienze di questo tipo conosciute in Italia.

Ricoverata nella Terapia Intensiva Pediatrica (TIP), una bambina di 10 anni era caduta in un profondo stato depressivo sviluppato in seguito alla sua condizione di salute durante la degenza in Tip. Un incontro al giorno con Porthos l’ha però aiutata a ritrovare il sorriso e le forze per reagire.
La bambina ora è guarita ed è tornata a casa.

L’idea è stata dell’equipe diretta da Giorgio Conti. “La bambina – racconta Conti – era tristissima, non riusciva a dormire. Abbiamo cercato di farla reagire facendo entrare in TIP Porthos, un cucciolo di Golden retriever. Abbiamo organizzato un incontro col cane tutti i giorni per due settimane, dopo la seduta di fisioterapia.

La bimba, che si era chiusa in un mutismo acinetico e non riusciva a essere molto collaborativa in fisioterapia, ha subito reagito, già al primo incontro: è stato possibile staccarla dal ventilatore meccanico e iniziare a fare sessioni di fisioterapia più intensa che l’hanno aiutata a guarire”.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Cucciolo di cane torturato, crocifisso e condiviso su Facebook

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-cucciolo-cane-torturato-crocefisso-facebook-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-rAaron Pino Martinez, 22 anni, di Tecate, Baja California, alcuni giorni fa ha pubblicato sul suo profilo Facebook (ora disattivato) una foto di un cane crocifisso con chiari segni di abuso e tortura. Martinez afferma in un’intervista a Redaccion Frontiera, di aver trovato il cane “Chuyita” già crocifisso lungo la riva di un fiume e di aver solo pubblicato la foto su Facebook.

Il ragazzo dice che tutto è iniziato come un gioco e di non aver misurato le conseguenze delle sue azioni. La foto ha provocato l’indignazione di diverse comunità contro gli abusi sugli animali, ha portato ad indagini da parte della polizia e ha determinato così clamore che è stato costretto a chiudere il suo account, dove il delinquente, come riporta il forum di Hardwarezone, scriveva che “la sua passione è il maltrattamento degli animali“.

Martinez ha detto di essere rimasto senza amici e di aver ricevuto minacce di morte personali e verso la sua famiglia. Ha sottolineato ancora una volta che a Redaccion Frontiera che lui non è il responsabile della morte del cane e spera che tutto si risolva presto. In ogni caso postare su Facebook una foto del genere come se fosse un trofeo, senza alcuna sensibilità verso un povero cucciolo torturato e crocifisso, è un atto di crudeltà feroce ed assurdo.

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