Come curare la puntura di medusa? Cosa fare e cosa evitare

MEDICINA ONLINE MARE MEDUSA ACQUA PUNTURA VELENO CURE RIMEDIO BRUCIORE PELLE GRATTARE DOLORE OCCHI SOLE USTIONE CONTATTO ANIMALE DANNO NUOTARE GAMBAIn estate andare al mare e farsi un bel bagno rinfrescante è davvero un relax, ma spesso questi momenti di spensieratezza vengono rovinati da alcune piccole insidie, come ad esempio le meduse: trasparenti e belle da vedere, ma dalle quali è bene stare alla larga.
Le meduse sono animali che fanno parte del plancton e, nonostante siano in grado di nuotare e spostarsi in verticale, si muovono principalmente grazie alle correnti. La loro particolarità più conosciuta è quella di avere tentacoli urticanti, che possono raggiungere anche grandi lunghezze.
A contatto con il corpo umano, i tentacoli delle meduse, tramite particolari cellule, emanano una sostanza neurotossica sulla pelle del malcapitato. Ma vediamo meglio quali sono le reazioni che questa provoca sul nostro corpo e quali sono i rimedi da attuare.

Le reazioni
Per fortuna nel nostro paese non sono presenti specie di meduse altamente pericolose, la più diffusa si chiama Pelagia noctiluca, ed è caratterizzata da un colore trasparente o violaceo, una grandezza media di 10 cm di diametro e filamenti abbastanza lunghi. La sua puntura provoca un forte prurito unito a bruciore, e causa un arrossamento della pelle, sulla quale si va a formare un eritema o una bolla.

I rimedi
Per prima cosa occorre uscire dall’acqua e lavare la zona con acqua di mare, in modo da eliminare la presenza di eventuali tentacoli rimasti attaccati e allo stesso tempo diluire la tossina già presente. Eventualmente è possibile ricorrere all’uso di tessere per rimuovere le parti che non si sono ancora staccate.
Successivamente si può passare del bicarbonato e poi medicare con un gel al Cloruro di Alluminio, le creme antistaminiche invece sono utili per diminuire il prurito, ma bisogna utilizzarle quando non si è esposti al sole.
La parte colpita va poi tenuta lontana dal sole e coperta fino a completa guarigione, in modo da evitare che si accentuino eventuali cicatrici.

Cosa evitare
E’ opportuno non utilizzare acqua dolce per risciacquare: favorisce il rilascio del veleno dalle cellule cnidocisti, peggiorando la situazione. Non applicare acqua calda, ammoniaca o alcool e altri rimedi “fai da te” e non toccarsi gli occhi, ciò potrebbe provocare ulcere alla cornea. Meglio evitare creme con cortisone che hanno un effetto solo dopo 30 minuti dall’applicazione, dunque non abbastanza repentino.
In caso di reazioni gravi, come difficoltà nel respirare, pallore, sudorazione e senso di disorientamento, oppure una reazione cutanea diffusa, recarsi in ospedale. Alcune meduse possono provocare shock anafilattico.

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Ti ha punto una medusa al mare? Ecco i rimedi per guarire

MEDICINA ONLINE MARE MEDUSA ACQUA PUNTURA VELENO CURE RIMEDIO BRUCIORE PELLE GRATTARE DOLORE OCCHI SOLE USTIONE CONTATTO ANIMALE DANNO NUOTARE GAMBA.jpgOgni anno, puntuali come le vacanze, le meduse compaiono nei nostri mari. E ogni anno si parla di nuovo record di presenze: ultimamente nel Mediterraneo ne sono state avvistate anche alcune specie tropicali, forse attirate dell’innalzamento delle temperature. Ma non illudiamoci: le meduse non sono mai mancate, e la loro presenza è stata spiegata di volta in volta con l’impatto delle attività umane sull’ecosistema marino, sulla pulizia delle acque e con altri motivi più o meno plausibili. Normalmente compaiono verso la fine di aprile, dopo la fioritura del fitoplancton e la comparsa dei crostacei, e restano per tutta l’estate, con diverse specie che si alternano in base alla temperatura dell’acqua e alla presenza di nutrimenti. Non tutte le meduse ‘pungono’, e comunque quelle avvistate finora nel Mediterraneo non sono mortali, ma hanno solo effetti dermo-tossici (sì, ne esistono anche in grado di causare shock anafilattici mortali). Di sicuro c’è solo che conviene starne alla larga: anche le poche specie non urticanti infatti hanno i tentacoli dotati di cnidocisti, i piccoli organi che contengono il veleno, che se pure sono innocui per le mani e la pelle potrebbero comunque provocare infiammazioni dolorose o potenzialmente pericolose a parti più delicate del nostro corpo come occhi o mucose.

Come evitare le meduse?

Le meduse si spostano seguendo la corrente e non si indirizzano volontariamente contro o lontano da qualcosa. L’unico modo per evitarle è quindi quello di non fare il bagno in loro presenza. Non sarebbe nemmeno il caso di fidarsi troppo della distanza: alcune specie hanno tentacoli lunghi anche parecchi metri, e non è detto che in qualche modo non possano comunque toccarci.

Cosa fare se si viene punti da una medusa?

La sensazione di bruciore che si prova è dovuta a un liquido urticante che ha 3 effetti: paralizzante, infiammatorio e neurotossico. Il dolore e l’arrossamento sono immediati e durano circa 20 minuti; poi le sostanze tossiche si degradano per vie delle temperature elevate e rimane solo la sensazione di prurito. La prima cosa da fare in caso di puntura da medusa è quella di uscire dall’acqua e, rimanendo calmi, sciacquare la zona interessata con acqua di mare (e non con acqua dolce, che potrebbe aggravare l’effetto delle tossine). Ammoniaca o urina non servono, così come è controproducente sfregare l’area interessata con sabbia o pietre arroventate. La soluzione ideale sarebbe quella di un gel al cloruro d’alluminio, che non è facile da trovare in commercio. Se proprio si vuole essere previdenti la si può chiedere a un farmacista, oppure farsi consigliare un gel adatto anche alle punture di zanzare in grado di lenire il dolore senza controindicazioni. Fatto questo si può usare una tesserina di plastica (tipo il Bancomat, o il codice fiscale) per asportare i filamenti residui che possono essere rimasti sulla pelle.

Cosa fare una volta passato il bruciore

L’ideale sarebbe non esporre la parte ‘bruciata’ ai raggi diretti del sole: le punture di medusa rendono infatti particolarmente sensibile la pelle ai raggi solari, motivo per cui l’area bruciata diventa normalmente più scura. Tornati a casa può essere utile l’uso di una pomata antinfiammatoria.

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