Visita ginecologica: come avviene, mestruazioni, preparazione, quando si fa

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Quali domande mi farà la ginecologa?

La visita ginecologica inizia con una prima parte colloquiale, seduti alla scrivania. La prima domanda riguarderà il motivo della visita: è un controllo di routine o c’è una ragione particolare (sintomi insoliti da indagare, esigenza di iniziare l’assunzione di un contraccettivo ormonale…)? Poi, se ci si trova davanti a quel medico per la prima volta, si dovrà ricostruire l’anamnesi familiare, patologica e fisiologica, per cui le domande riguarderanno: malattie o irregolarità mestruali presenti in famiglia, malattie avute in passato e patologie attuali (ipertensione, diabete…), caratteristiche del ciclo mestruale (a che età è iniziato, durata, regolarità ecc).

Come si svolge la visita ginecologica vera e propria?

Durante la visita ginecologica la paziente si siede sul lettino ginecologico a gambe divaricate ed il medico esegue l’esplorazione visiva della vulva e introduce in vagina un piccolo divaricatore in plastica monouso, che permette di visualizzare il collo dell’utero ed eseguire il Pap test. Rimosso il divaricatore, si procede all’esplorazione vaginale: il medico, attraverso un dito in vagina, valuta le caratteristiche dell’utero e delle ovaie.
La visita ginecologica a volte può essere completata da un’ecografia transvaginale di supporto (ecografia Office o ambulatoriale), per valutare la presenza o il sospetto di patologie come fibromi, polipi endometriali o cisti ovariche.
La visita e l’ecografia non sono dolorose. Se il medico avverte tensione muscolare inviterà la paziente a rilassarsi e questo migliorerà la qualità della visita.

A cosa servono i particolari gambali del lettino?

Una delle cose che più caratterizza la visita ginecologica (e può spaventare le pazienti ai primi approcci) è il lettino con i gambali, ovvero i supporti su cui appoggiare gli incavi delle ginocchia prima di sdraiarsi. La loro funzione è quella di farti assumere e mantenere senza troppo sforzo la posizione più adatta per farti visitare, ovvero supina e con i muscoli addominali rilassati.

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Perché è importante?

È utile sottoporsi periodicamente alla visita ginecologica ed al Pap test perché in questo modo è possibile effettuare una diagnosi precoce di varie patologie come il tumore all’utero, i fibromi o l’endometriosi, e ciò ovviamente migliora la possibilità di cura: la diagnosi precoce rende curabili e meno gravi patologie potenzialmente mortali.

Visita ginecologica: quando bisogna iniziare a farla?

Se non ci sono problematiche particolari, è consigliabile iniziare a frequentare lo studio del ginecologo intorno ai 20 anni, o comunque quando si desidera iniziare ad avere rapporti sessuali completi nel caso si abbiano dubbi da chiarire in materia di contraccezione.

Ogni quanto fare la visita ginecologica?

Per controlli di routine, una visita ogni 1 o 2 anni con Pap test ed ecografia è sufficiente per tenere sotto controllo i principali fattori di rischio per la salute femminile (tra cui malattie sessualmente trasmissibili e tumore del collo dell’utero e delle ovaie).

Quando farla più spesso?

E’ utile effettuare più controlli ginecologici ravvicinati in alcuni casi: se nella vostra famiglia sono presenti casi di malattie di interesse ginecologico (e quindi è più alto per voi il rischio di svilupparle a vostra volta), nel periodo della menopausa e, ovviamente, quando stiamo cercando di rimanere incinte e durante una gravidanza.

Cosa devo portare con me alla visita ginecologica?

Una buona abitudine è quella di radunare in una cartellina tutti i referti degli ultimi Pap test, ecografie ginecologiche ed esami del sangue, e portare tutto per farlo visionare al ginecologo. Anche il calendario mestruale su cui si annotano le date di inizio e fine delle mestruazioni può tornare utile.

Cosa bisogna fare (o evitare) prima della visita ginecologica?

La visita ginecologica non richiede una preparazione specifica, puoi lavarti come di consueto, ma andrebbero evitate lavande vaginali o creme locali nelle 72 ore precedenti perché potrebbero mascherare alcune condizioni. Inoltre, meglio astenersi dai rapporti completi per almeno 24 ore prima della visita. Puoi urinare prima della visita, a meno che il medico non ti avverta del contrario, non c’è bisogno di avere la vescica piena per fare l’ecografia.

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Posso fare la visita ginecologica se ho le mestruazioni?

Il momento ideale in cui la visita ginecologica dovrebbe essere effettuata è circa tra gli 8 ed i 10 giorni dall’inizio delle mestruazioni. Non è possibile fare la visita ginecologica con il ciclo, anche perché non si riuscirebbe a fare il prelievo per il Pap test o il tampone, tuttavia in casi di emergenza la visita ginecologica viene effettuata anche durante le mestruazioni.

Devo depilarmi prima di presentarmi alla visita ginecologica?

Non è indispensabile: come e quanto depilare la zona intima è una scelta assolutamente personale, e non ci sono obblighi neanche per quanto riguarda visita ginecologica e depilazione. L’unica cosa importante è sentirsi a proprio agio, senza preoccuparsi troppo di cosa potrebbe pensare il ginecologo – che è un medico e non presterà particolare attenzione a questo dettaglio.

Come vestirsi per la visita ginecologica?

Anche sotto questo punto di vista non ci sono risposte corrette o sbagliate: conta soprattutto sentirsi a proprio agio, per cui la scelta ideale sono pantaloni e scarpe comodi per spogliarsi facilmente, e magari una maglietta lunga per non sentirti subito troppo “esposta” mentre vai dalla zona spogliatoio al lettino ginecologico.

È normale avere delle perdite di sangue dopo la visita ginecologica?

Può capitare, e non è niente di particolarmente allarmante: durante la visita può essere utilizzato lo speculum ed essere eseguito un Pap test, cose possono causare piccole escoriazioni alle pareti interne e quindi un leggero sanguinamento che si risolve in maniera autonoma. Non c’è bisogno di intervenire, a meno che la perdita di sangue sia abbondante e non accenni a diminuire: in questo caso recarsi immediatamente dal medico.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Visita ginecologica completa [VIDEO]

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Il video può essere visionato in QUESTO LINK (il video inizia dopo 35 secondi di nero).

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Il Pap test: un esame che può salvarti la vita

MEDICINA ONLINE VAGINA VULVA APPARATO GENITALE FEMMINILE SCHEMA ANATOMIA UTERO TUBE FALLOPPIO OVAIOIl pap test è, insieme alla mammografia, uno degli esami fondamentali di screening per la diagnosi precoce di patologie che possono mettere a repentaglio la salute femminile. Eseguito una volta ogni tre anni, ci consente di scoprire eventuali infezioni che colpiscono l’utero o la cervice, la presenza del Papilloma Virus nelle donne non sottoposte a vaccino, e soprattutto di rilevare lesioni cancerose ancora in stadio precocissimo, così da consentire una terapia immediata che impedisca al tumore di svilupparsi. Un vero esame salvavita, che tutte le donne in età fertile, dai 20-25 anni in su, dovrebbero eseguire. In molte regioni italiane le Asl hanno avviato un programma di prevenzione che consente alle donne di sottoporsi ad un pap test gratuito, è bene, perciò, che ciascuna si informi sui consultori e gli ospedali dove potersi prenotare per questo semplice esame.

Ideato dal medico Papanicolau, che gli ha dato il nome, questo esame medico, spesso confuso con lo striscio vaginale che però serve solo per individuare eventuali infezioni, il pap test in realtà è il miglior sistema diagnostico per scoprire precocemente una eventuale lesione cancerosa all’utero, anche in fase iniziale. Il pap test non fa male, semmai si può avvertire un certo fastidio, più che altro legato all’inserimento dello speculum, ma è talmente veloce che davvero non c’è il tanto di preoccuparsi. Vediamo come si esegue.

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Pap test: come si fa?

Il pap test si esegue nello studio medico e si effettua in non più di un quarto d’ora. Dopo aver fatto stendere la paziente sul lettino, il medico inserisce delicatamente in vagina un piccolo divaricatore, lo speculum, che permette di esaminare direttamente a occhio nudo il collo dell’utero. A questo punto, si effettua il prelievo delle cellule della cervice, in due tempi: un primo prelievo consiste nella raccolta dalla parte esterna della cervice mediante una piccola spatola, e il secondo dall’interno della cervice con un apposito spazzolino. Il muco prelevato viene “strisciato” su un vetrino dal medico stesso, e subito inviato al laboratorio di citodiagnostica per l’analisi.

Nelle donne in età fertile il pap test si effettua almeno 5 giorni dopo la fine del ciclo o almeno 5 giorni prima della data di inizio. In tutti i casi si consiglia di eseguire il pap test lontano dai rapporti sessuali (due giorni almeno dall’ultimo) e di non effettuare lavande vaginali prima. E’ bene anche astenersi dall’uso di diaframmi, ovuli o altre creme e pomate vaginali nei 3 giorni che precedono l’esame. Il pap test può essere eseguito in gravidanza senza problemi fino all’ottavo mese. Anche una ragazza vergine può sottoporsi al pap test. Di norma i risultati di laboratorio arrivano dopo tre settimane.

Pap test risultati: come si leggono?

Come interpretare i risultati del nostro pap test? Ecco qualche indicazione utile. Il pap test perfetto è negativo: ovvero nel referto troverete che non sono state rilevate lesioni pre-cancerose, né altre alterazioni del tessuto uterino di alcun tipo o processi infiammatori in atto, né, infine, la presenza del Papilloma Virus. Tuttavia, il nostro Pap-test può risultare positivo, ad esempio potrebbe aver rilevato una piccola alterazione, evidenziata da infiammazione senza cellule atipiche, che di solito è dovuta ad una comune infezione della vagina o del collo dell’utero.

Se sono segnalate cellule squamose atipiche significa che siamo in presenza di una semplice infezione virale. Veniamo alle definizioni che ci devono preoccupare un po’ di più: se nel referto si parla di lesione squamosa intraepiteliale (SIL) vuol dire che vi è la probabilità (da verificare) di una alterazione pre-cancerosa, ovvero di una lesione che potrebbe dare origine ad un carcinoma dell’utero se non curata subito. Infine, possono essere rilevate cellule che sono già maligne.

Qualora il ginecologo evidenziasse delle alterazioni nei risultati del vostro pap test, vi consiglierebbe un ulteriore esame più approfondito chiamato colposcopia, che permette di guardare, attraverso un microscopio particolare, la parte dell’utero che sporge dalla vagina, per localizzare esattamente le lesioni cancerose (se presenti) e permettere un piccolo prelievo di tessuti detto biopsia. Per curare molte delle lesioni precancerose o cancerose in fase iniziale diagnosticate dal pap test, sono oggi disponibili delle terapie ambulatoriali (o in day-hospital) e in anestesia locale.

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