Neuroni: struttura, tipi e funzionamento

Il nostro corpo è formato da migliaia di miliardi di cellule. Le cellule sono estremamente diverse tra di loro, a seconda che siano le cellule del sangue, di Continua a leggere

Differenza tra memoria sensoriale, a breve termine, a lungo termine

MEDICINA ONLINE MORTE CLINICA BIOLOGICA MORTE CEREBRALE END LIFE OSPEDALE LETTO VENTILATORE MECCANICO STACCARE LA SPINA BRAIN DEATH ELETTROENCEFALOGRAMMA PIATTO FLAT EEG SNC CERVELLO TERMINALE MALATO COMA STATO VEGETATIVOLa memoria è la capacità del cervello umano di conservare informazioni, cioè quella funzione mentale che ha lo scopo di assimilare, ritenere e Continua a leggere

Neuroni e sinapsi: come si trasmette l’impulso nervoso in sintesi

MEDICINA ONLINE CERVELLO INTELLIGENZA MEMORIA NEURONE SOMA DENDRITI ASSONE GUAINA MIELINA SINAPSI IMPULSO ELETTRICO ANATOMIA NODO RANVIER NUCLEO FISIOLOGIAIl sistema nervoso centrale riceve un’enorme quantità di segnali sia dal mondo esterno sia dai recettori interni dell’organismo. Questa grande varietà di stimoli viene tradotta in impulsi elettrochimici, che costituiscono il “linguaggio del Continua a leggere

Neuroni: cosa sono, dove si trovano ed a che servono

MEDICINA ONLINE CERVELLO INTELLIGENZA MEMORIA NEURONE SOMA DENDRITI ASSONE GUAINA MIELINA SINAPSI IMPULSO ELETTRICO ANATOMIA NODO RANVIER NUCLEO FISIOLOGIAIl termine “neurone” identifica un tipo particolare di cellula che costituisce il tessuto nervoso, il quale concorre alla formazione del sistema nervoso, insieme con le cellule gliali. Il nostro cervello contiene circa 100 miliardi di neuroni, variabili per forma e posizione ma accomunati da alcune caratteristiche. Grazie alle loro peculiari proprietà fisiologiche e chimiche, i neuroni sono in grado di ricevere e trasmettere impulsi nervosi attraverso le sinapsi. La parte centrale del neurone è chiamata soma, ed è costituita Continua a leggere

Acetilcolina: cos’è ed a cosa serve?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SINAPSI CHIMICA ELETTRICA COSO SONO SERV Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneL’acetilcolina (in inglese “acetylcholine”, abbreviato “ACh”) è un neurotrasmettitore, cioè una sostanza che veicola le informazioni fra le cellule componenti il sistema nervoso, i neuroni, attraverso la trasmissione sinaptica; a tal proposito leggi anche: Neurotrasmettitori: cosa sono ed a che servono

A che serve l’acetilcolina?
L’acetilcolina interviene, come mediatore chimico della trasmissione degli impulsi nervosi (detta in tal caso trasmissione colinergica), in molteplici punti del sistema nervoso centrale e periferico.

Come si forma l’acetilcolina?
L’acetilcolina è un estere di acido acetico e colina; l’acetilcolina deriva dall’unione (esterificazione) della colina con l’acido acetico, in seguito all’azione di un enzima detto esterasi.

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Come funziona l’acetilcolina? La trasmissione colinergica
L’acetilcolina viene immagazzinata in vescicole nella terminazione presinaptica; quando arriva l’impulso elettrico le vescicole si abboccano alla membrana presinaptica e l’acetilcolina viene liberata in uno spazio detto sinaptico. A questo punto l’acetilcolina può andare a occupare i recettori situati sulla membrana postsinaptica, depolarizzandola e dando il via alla formazione di un potenziale d’azione nella fibra nervosa o nella fibra muscolare che ha stimolato. In corrispondenza delle terminazioni colinergiche agisce un enzima altamente specializzato, noto come acetilcolinesterasi, in grado di scindere il legame di estere tra l’acetilcolina e l’acido acetico e di interrompere la trasmissione dell’impulso nervoso. L’acetilcolinesterasi in questo modo rende liberi e nuovamente disponibili a captare acetilcolina i recettori postsinaptici. In condizioni di riposo esiste una liberazione detta basale di acetilcolina, insufficiente però a provocare l’effetto appena descritto. La trasmissione colinergica interessa: la giunzione neuromuscolare (placca motrice) della muscolatura volontaria; le fibre postgangliari parasimpatiche destinate a cellule effettrici del sistema nervoso vegetativo (dirette alla muscolatura liscia dei visceri, al sistema di conduzione cardiaco); le fibre autonome pregangliari destinate a cellule simpatiche e parasimpatiche e a cellule della midollare del surrene; le giunzioni delle fibre nervose di porzioni di sistema nervoso centrale (putamen, amigdala, ippocampo). Pare accertato che la condizione di invecchiamento cerebrale sia accompagnata da riduzione del sistema colinergico presinaptico, senza che quest’ultimo costituisca causa certa della prima. Difficile impiegare l’acetilcolina in terapia, in quanto ha effetti diversi, a seconda del distretto in cui agisce, e comunque fugaci. Effetti simili possono invece essere prodotti da sostanze capaci di stimolare i recettori colinergici (parasimpaticomimetici) o di bloccare l’azione della acetilcolinesterasi (anticolinesterasici). Parallelamente gli effetti dell’acetilcolina possono essere bloccati da sostanze in grado di legarsi ai recettori colinergici rendendoli indisponibili a captare il segnale trasmesso dall’acetilcolina (anticolinergici); è il caso dei curarici nella placca neuromotrice, o dell’atropina nelle fibre effettrici del sistema nervoso autonomo.

Recettori per l’acetilcolina (recettori colinergici)
Vi sono due tipi di recettori per l’ACh: i recettori muscarinici e i recettori nicotinici. Le azioni muscariniche corrispondono a quelle indotte dall’ACh rilasciata dalle terminazioni nervose parasimpatiche postgangliari, con due significative eccezioni:

  • L’ACh provoca una vasodilatazione generalizzata, nonostante buona parte dei vasi non sia innervata dal sistema parasimpatico.
  • L’ACh provoca la secrezione da parte delle ghiandole sudoripare, che sono innervate da fibre colinergiche del sistema nervoso simpatico.

Le azioni nicotiniche corrispondono a quelle dell’ACh rilasciata a livello delle sinapsi gangliari dei sistemi simpatico e parasimpatico, della placca neuromuscolare dei muscoli volontari e delle terminazioni nervose dei nervi splancnici che circondano le cellule secretorie della midollare del surrene.

Modulazione presinaptica
La liberazione dell’acetilcolina è regolata da alcuni mediatori, tra cui l’acetilcolina stessa, che agiscono sui recettori presinaptici. I recettori inibitori di tipo M2, presenti nelle terminazioni nervose parasimpatiche postgangliari, partecipano all’autoinibizione della liberazione dell’acetilcolina; anche altri mediatori, come ad esempio la noradrenalina, inibiscono il rilascio di acetilcolina. D’altro canto, si ritiene che nella giunzione neuromuscolare i recettori nicotinici presinaptici siano in grado di facilitare la liberazione dell’acetilcolina, un meccanismo che può consentire alla sinapsi di funzionare durante attività prolungate di elevata frequenza.

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Differenza tra sinapsi elettrica e chimica

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SINAPSI CHIMICA ELETTRICA COSO SONO SERV Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneLe sinapsi chimiche hanno caratteristiche morfologicamente diverse da quelle elettriche. A livello delle sinapsi chimiche non esiste continuità citoplasmatica fra le cellule, i neuroni sono separati da una fessura sinaptica. Mentre nelle sinapsi elettrice i esistono particolari canali comunicanti che stabiliscono un ponte tra il citoplasma delle due cellule. La corrente passando in questi canali incontra bassa resistenza ed elevata conduttanza, e quindi la corrente deposita cariche positive sulla membrana della cellula postsinaptica depolarizzandola.

Nelle sinapsi chimiche la corrente uscente nelle cellula presinaptica esce semplicemente all’esterno attraverso i canali passivi, e non tenderà ad attraversare la membrana della cellula postsinaptica che ha resistenza elevata. Il potenziale di azione che arriva nella terminazione di una sinapsi chimica determinerà invece la liberazione di una sostanza trasmettitrice che diffonderà attraverso la fessura sinaptica e andrà a legarsi con un recettore specifico che potrà depolarizzare o iperpolarizzare la cellula postsinaptica.

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Sistema dopamminergico: i circuiti nervosi della dopammina

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-sistema-dopamminegico-dopammina-circuiti-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-radiofrequenza-ecoI neuroni dopamminergici formano un sistema di neuromodulazione che ha origine nella substantia nigra, nell’area tegmentale ventrale (VTA), e nell’ipotalamo. Questi sono collegati tramite assoni ad ampie zone del cervello attraverso quattro percorsi principali:

  • La via mesolimbica collega l’area tegmentale ventrale al nucleus accumbens attraverso l’amigdala e l’ippocampo (entrambi al centro del sistema della ricompensa nel cervello). Si pensa che questa via controlli il comportamento e in modo particolare produca delirio ed allucinazioni quando iperattiva. È anche la via che regola il senso di gratificazione, coinvolto quindi nei fenomeni di dipendenza.
  • La via nigrostriatale, che controlla i movimenti, va dalla substantia nigra al striato. Il percorso è coinvolto nei gangli della base.
  • La via mesocorticale collega l’area tegmentale ventrale del mesencefalo alla corteccia pre-frontale; per il controllo di emozioni e sentimenti.
  • La via tubero-infundibolare collega l’ipotalamo alla ghiandola pituitaria. Controlla il rilascio di ormoni come la somatotropina (ormone della crescita) e il PIF (Prolactin Inhibiting Factor ovvero fattore inibente la prolattina).

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Quali sono le funzioni della Dopamina?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma FUNZIONI DELLA DOPAMMINA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa dopamina (o dopammina) ha molte funzioni, specie a livello del cervello dove svolge un ruolo importante in comportamento, cognizione, movimento volontario, motivazione, punizione, nell’inibizione della produzione di prolattina (coinvolta nell’allattamento materno e nella gratificazione sessuale), sonno, umore, attenzione, memoria di lavoro e di apprendimento. Agisce sul sistema nervoso simpatico causando l’accelerazione del battito cardiaco e l’innalzamento della pressione del sangue. La dopammina viene rilasciata a livello centrale dalla substantia nigra e la sua azione è mirata a modulare l’attività inibitoria dei neuroni GABAergici. Neuroni dopamminergici (cioè, i neuroni il cui principale neurotrasmettitore è la dopammina) sono presenti soprattutto nella zona tegmentale ventrale del mesencefalo, nella substantia nigra, e nel nucleo arcuato dell’ipotalamo.

Dopammina e ricompensa

Stimoli che producono motivazione e ricompensa (fisiologici quali i rapporti sessuali, la masturbazione, il cibo ricco di calorie, l’acqua, o artificiali come sostanze stupefacenti, o elettrici ma anche l’ascolto della musica), stimolano parallelamente il rilascio di dopammina nel nucleus accumbens. Al contrario il piacere prodotto da questi stimoli è soppresso da lesioni dei neuroni dopamminergici o dal blocco dei recettori alla dopammina in questa stessa area. Si è visto che bloccando il recettore D2, si ottiene ancora la liberazione di dopammina e la trasmissione del piacere incrementa. Su questo principio si basa la cura della depressione, che consiste nel bloccare il recettore D2 e fare liberare quanta più dopammina possibile, per risollevare il tono dell’umore in modo farmacologico.

Auto somministrazione di sostanze

Il nucleus accumbens, funzionalmente integrato nelle circuitazioni limbiche ed extra-piramidali, svolge un ruolo critico nel mediare gli effetti di rinforzo positivo acuto (soddisfazione) delle sostanze stupefacenti d’abuso, e negli aspetti motivazionali della sospensione, dopo assunzione in cronico, quindi nel rinforzo negativo (punizione), proprio del fenomeno astinenziale. La dopammina è coinvolta nel determinare le proprietà motivazionali delle sostanze attive a livello del SNC. Sostanze come le amfetamine e la cocaina, stimolando i recettori D1 e D2, aumentano il tono dopamminergico, stimolandone il rilascio sinaptico e/o bloccandone la ricaptazione neuronale. La nicotina e altri alcaloidi contenuti nelle sigarette agiscono in maniera analoga. Alcuni studi neuro-farmacologici hanno indicato che le caratteristiche di rinforzo positivo della cocaina sono bloccate dalla somministrazione d’antagonisti dei recettori dopamminergici.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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