Disfunzione erettile: erettometria notturna (Rigiscan®)

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Tracciato (Rigiscan®) patologico (A) e normale (B)

Gli esami usati per la diagnosi di disfunzione erettile (impotenza), comprendono esami di primo livello (come gli esami ematochimici) e di secondo livello. Tra gli esami di secondo livello è incluso ad esempio il test con iniezione nel pene di alprostadil (PGE1) e l’ecocolordoppler dinamico penieno, entrambi necessari qualora il medico sospetti che la componente vascolare del pene sia la causa della disfunzione erettile. Uno degli esami non invasivi appartenenti agli esami di secondo livello, è l’erettometria notturna (Rigiscan®).

Erettometria notturna

L’erettometria notturna (anche chiamata “monitoraggio erettile notturno” o “rigidometria peniena notturna”) si avvale di uno strumento (Rigiscan®) che monitorizza le erezioni spontanee durante la notte. L’attività erettile notturna è un fenomeno di origine riflessa che appare spontaneamente associato alla fase REM del sonno, scarsamente influenzato dallo stato psicologico del soggetto. Il monitoraggio di tale fenomeno è stato proposto come esame dirimente per la diagnosi differenziale tra disfunzione erettile con principale componente psicogena da quella con componente organica: erezioni notturne normali indicano in genere infatti che la disfunzione erettile potrebbe avere causa psicologica e non organica.

Il Rigiscan® è capace di registrare attraverso due anelli posti rispettivamente alla base del pene e in corrispondenza del solco balano prepuzia le (tip), la tumescenza e la rigidità radiale del pene, di inviarle ad un computer oppure registrarle su una memoria.

Attraverso i tracciati è possibile risalire alla qualità e al numero degli episodi erettili che si sono verificati durante il sonno. La misurazione Rigiscan® è operatore-indipendente e permette una valutazione oggettiva del fenomeno osservato. L’esame è condotto durante le ore del sonno e questo minimizza l’effetto della componente psicologica dell’individuo sulla misura. L’esame non è invasivo, non è doloroso e comporta un fastidio solitamente ben tollerato dai pazienti.

Gravi stati ansiosi o depressivi e i farmaci utilizzati per trattare tali condizioni nonché la qualità del sonno possono influire negativamente sulla specificità dell’esame. La qualità del sonno è un punto nevralgico nella diagnostica delle erezioni notturne in quanto è la premessa per la presenza degli episodi erettili. È quindi necessario raccogliere informazioni dal paziente sulle caratteristiche e sulla durata del sonno, sul numero dei risvegli e sulla durata di eventuali periodi di dormiveglia. Queste informazioni possono essere utili ad individuare i falsi positivi che sono il problema più frequentemente riscontrato nell’utilizzo dell’apparecchiatura.

L’esame dovrebbe essere effettuato a casa del paziente: pur non essendo completamente automatico è abbastanza semplice da utilizzare per il paziente. Il principale svantaggio nell’utilizzo del Rigiscan® è da ricercare nell’alto costo dell’esame che in genere non è ammesso dal sistema sanitario.

La normalità di un tracciato erettometrico è stata definita in vario modo. Un criterio abbastanza accettato è la presenza di almeno un episodio “valido” cioè caratterizzato da una rigidità di almeno il 60 alla base e al tip, mantenuta per almeno 10 minuti. Il numero di episodi erettili per notte nel soggetto normale è solitamente maggiore di 3. L’utilizzo dell’erettometria, possibile solo in centri specializzati, è particolarmente utile in soggetti giovani quando i dati anamnestici e clinici raccolti non risultano in accordo con l’assenza di risposta alla PGE1 intracavernosa.

Per approfondire la diagnosi della disfunzione erettile, leggi:

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