Esame obiettivo nella diagnosi della disfunzione erettile

MEDICINA ONLINE DIAGNOSI DIFFERENZIALE ESEMPIO DISPNEA MEDICO PAZIENTE ANAMNESI VISITA ESAME OBIETTIVO IDIOPATICO SINTOMI DOLORE STUDIO OSPEDALE AMBULATORIO CONSIGLIO AIUTO DOTTORE INFERMIERE PRESCRIZIONE FARMACOLa raccolta dei segni del paziente (esame obiettivo) nel soggetto eterosessuale od omosessuale con sospetto di disfunzione erettile, per il medico non è diversa da quella che viene effettuata per altre patologie che riguardano in particolare l’apparato sessuale maschile. Il medico dovrà ovviamente focalizzarsi maggiormente sulla ricerca di tutti i possibili segni che possono indicare la presenza di patologie o condizioni capaci di favorire l’insorgenza del disturbo erettile.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo generale nel paziente con disfunzione erettile serve ad escludere un quadro di franco ipogonadismo, a rilevare problemi vascolari i cui segni possono essere rappresentati dal rilievo di aumentati valori pressori e dalla palpazione dei polsi periferici e ad escludere problemi neurologici di rilievo. Bisognerà far caso particolarmente alla barba, alla distribuzione dei peli, alla possibile ginecomastia, all’habitus del paziente, a forma e dimensione di pene, scroto e testicoli.

  • riscontro di ipertensione arteriosa: se l’ipertensione è riconfermata con misurazioni domiciliari della pressione arteriosa e, quando necessario, con monitoraggio delle 24 ore, ciò deve spingere il medico ad un opportuno iter diagnostico-terapeutico per ipertensione arteriosa, importante fattore di rischio per la disfunzione erettile;
  • valutazione dei polsi periferici: può dare al medico informazioni preziose sulla presenza di una vasculopatia;
  • valutazione dei pettorali: un’eventuale ginecomastia offre al medico importanti informazioni sulle possibili cause del deficit erettivo;
  • esame dei genitali esterni: dà informazioni importanti quali il volume
    testicolare, la morfologia del pene (dove possono essere presenti plac-
    che di induratio) e la posizione del meato uretrale (per la possibilità di
    ipospadia).

In casi di ipogonadismo primitivo il volume testicolare risulterà ridotto; in caso di ipogonadismo secondario insorto in età prepubere il volume testicolare sarà ridotto, mentre se l’ipogonadismo si è determinato in età postpubere il volume testicolare può anche essere normale. In questo caso è molto importante l’esplorazione rettale per l’esame della prostata che, essendo uno dei principali bersagli degli androgeni, può dare informazioni sullo stato di androgenizzazione. Infatti, una riduzione del volume della
prostata o, per meglio dire, un volume non adeguato all’età del soggetto, in considerazione dell’incremento età-dipendente del volume prostatico, eventualmente associato ad una riduzione del volume dell’eiaculato (la prostata e le vescichette seminali concorrono alla produzione di oltre il 90% dell’eiaculato), può indirizzare verso un sospetto di ipogonadismo.
La palpazione della prostata mediante esplorazione rettale rimane inoltre un obbligo medico in tutti i pazienti oltre 50 anni (anche prima, se c’è famigliarità con malattie prostatiche), in quanto manovra essenziale nell’ambito dello screening dell’iperplasia prostatica e del purtroppo frequente carcinoma prostatico. Ricordiamo infatti che circa 1/3 dei tumori della prostata si manifesta con normali valori di PSA, cioè al di sotto di 4 ng/ml, quindi valori normali dell’antigene prostatico aspecifico non devono escludere il controllo digitale della ghiandola prostatica.

Per approfondire la diagnosi della disfunzione erettile, leggi:

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