Effetto Pigmalione in psicologa, nell’insegnamento, nella vita e nell’amore

MEDICINA ONLINE TAVOLE SVILUPPO KUNO BELLER SCUOLA BAMBINO BIMBO INSEGNANTE MAESTRO ELEMENTARI SCUOLE PRIMARIE SECONDARIE PEDIATRIA BULLISMO VOTI DIFFICOLTA RITARDO MENTALE LEGGE 107 2010 DISLESSIA DISCALCULIA DISGRAFIA DISQuante volte avete detto: “andavo male a scuola perché l’insegnante mi aveva preso in antipatia”? Forse non avevate tutti i Continua a leggere

Sentirsi male in strada: quanto conta l’abito?

Quanto conta il vestito quando una persona sconosciuta si sente male per strada di fronte a noi? Siamo davvero sicuri che noi stessi reagiremmo nella stessa maniera di fronte ad un giovane vestito in maniera trasandata, o di fronte allo stesso giovane vestito in giacca e cravatta? Se lo chiede NorniTube che pubblica sul suo canale Youtube un esperimento sociale. Nel primo caso il giovane, in abiti non eleganti, simula un malore. Viene “inquadrato” dai passanti come una sorta di senzatetto e, nonostante chieda più volte di essere aiutato, nessuno lo aiuta: riceve solo indifferenza. Successivamente il ragazzo si accascia a terra in abiti eleganti: la situazione è la stessa ma questa volta più persone si avvicinano per prestargli soccorso.

Chiediamoci, con onestà, cosa faremmo noi in circostanze simili.

La risposta probabilmente non ci piacerà.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

E se non fosse la torre di Pisa ad essere storta…

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo TORRE DI PISA ESSERE STORTA Italia Dieta Chirurgia Medicina Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia Grasso Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Peso Pancia Sessuologia Pene Laser Filler Rughe BotulinoE se non fosse la torre di Pisa ad essere storta, ma il resto del mondo ad essere obliquo?
Tutte le nostre certezze si scioglierebbero come neve al sole!

Sei pronto a mettere in discussione tutte le tue verità, i tuoi pregiudizi, i tuoi dogmi, le tue convinzioni?
Perché sappilo: cambiare prospettiva – a volte – può salvarti la vita.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Suicidarsi a causa del Minority Stress: minoranza, discriminazione e sofferenza

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMO TRISTE TRISTEZZA SUICIDIO DEPRESSIONE PAURA AIUTO

Proprio ieri Roma è stata scossa dal suicidio di Simone, un giovane 21enne omosessuale:

“Sono gay. L’Italia è un Paese libero ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza”

Queste le parole che il giovane ha lasciato prima di gettarsi nel vuoto, dall’altissimo palazzo Pantanella, famoso specialmente tra i romani che come me si recano spesso in zona San Giovanni passando dalla Tangenziale Est. Si tratta purtroppo della terza tragedia, in appena dodici mesi, che vede come protagonista un giovane omosessuale nella Capitale. Purtroppo il tasso di suicidi tra le persone omosessuali è circa tre volte più alto rispetto alla popolazione eterosessuale, questo perché l’appartenenza ad una minoranza – in questo caso riguardante l’orientamento sessuale ma potrebbe riferirsi ad una minoranza etnica o religiosa – è essa stessa fonte di stress a causa dei pregiudizi e delle discriminazioni compiuti dal resto della popolazione. Tale stress, di cui oggi vi parlo, in ambienti anglosassoni prende il nome di Minority Stress.

Il “Minority stress” è un importante settore di ricerca in psichiatria e psicologia portato avanti in particolar modo dal Dr. Meyer (Ilan H. Meyer, Ph.D., Professore di Scienze Cliniche Socio-sanitarie e Vice Presidente per i programmi MPH presso il Dipartimento di Scienze medico-sociale a Mailman School of Public Health della Columbia University).

“Minority stress” (stress delle minoranze) è il nome che la psichiatria americana dà al disagio psichico che deriva dalla discriminazione e dalla stigmatizzazione sociale di una minoranza. Nello sviluppo psicologico, il riconoscimento sociale ha grande importanza perché permette a una rappresentazione interna di consolidarsi nella mente come legittima e convalidata. Questa stabilizzazione assume a sua volta importanza perché, nel costituirsi come «possibile» e «legittima», perde il suo contenuto «minaccioso» e quindi disincentiva le azioni violente e persecutorie nei suoi confronti (come per esempio bullismo, omofobia sociale). Le sue aree di ricerca includono lo stress e la malattia nelle popolazioni di minoranza, e in particolare il rapporto tra status di minoranza e l‘identità di minoranza, il pregiudizio e la discriminazione; si interroga su quali siano i risultati in fatto di salute mentale in minoranze sessuali e quale l’intersezione di fattori di stress di minoranza relative ad un orientamento sessuale, alla razza/etnia, all’età e al sesso.

Sul libro “Disgusto e umanità” (Nussbaum Martha C.) è anche ben descritto come le situazioni di stress si possano verificare a livello inconsapevole e ci sono infiniti motivi di stress inconscio nella vita quotidiana di tutti noi. E’ vero però che anche per chi si sente pienamente accettato, queste situazioni di forzatura a lungo andare possano causare comunque condizioni di stress, infatti pare che a lungo termine volenti o nolenti queste piccole gocce di stress quotidiano tocchino quasi tutti.

Lo stress, è generalmente concepito come una condizione avente il potenziale di suscitare il meccanismo adattivo dell’individuo. La risposta allo stress può verificarsi a fronte di eventi di vita minori o maggiori. Il Dott. Meyer ha sottolineato che lo stress non è l’ unico per gli individui appartenenti ad una qualsivoglia minoranza: il “minority stress” viene da svantaggi, da stigmi e pregiudizi che le persone incontrano. Questo tipo di stress richiede perciò risposte adattative speciali. A tale proposito, spesso le minoranze traggono dai propri meccanismi personali e comunitari a livello di coping, le risorse per sviluppare la resilienza e la robustezza. Allo stesso modo, le persone che adottano una forte identità di minoranza possono essere in grado di gestire nel modo migliore questi fattori di stress, come anche allontanamenti e licenziamenti, oppure affrontare discriminazioni e atteggiamenti pregiudicanti nei loro confronti affermando un’ autovalutazione positiva.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!